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Peaky Blinders è nato grazie alle esperienze familiari del suo creatore

Peaky Blinders

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Per capire cosa lega la serie targata BBC alla famiglia dell’autore Steven Knight si potrebbe innanzitutto considerare che sua madre era nel giro delle scommesse illegali, mentre i suoi zii erano i Peaky Blinders. Queste informazioni però non bastano. Il legame è molto più profondo.

Ci sono diversi parallelismi tra Peaky Blinders e la storia del suo autore Steven Knight.

peaky blinders

Da bambino è andato nel complesso di Charlie Strong, ha avuto modo di vedere il giro di scommesse illegali in una casa di Birmingham e aveva anche dei parenti che si facevano chiamare “gli Sheldon”. Tra loro c’era anche un pugile di strada.

Durante il podcast Blue Noise di Birmingham City, Knight ha rivelato ciò che lega la sua storia alla trama della serie tv. Ha dichiarato:

Mia madre si occupava di scommesse illegali quando era una ragazzina a Small Heath. Il gioco d’azzardo era illecito, quindi mia madre girava con una cesta da bucato in cui le persone mettevano un biglietto con scritto un nome in codice e il nome del cavallo insieme alla probabilità. Mettevano anche una moneta avvolta.

E nonostante la gente sia convinta che dopo il 1910 non ci siano stati i Peaky Blinders, gli zii di mio padre erano “gli Sheldon”. Erano bookmaker nel giro delle scommesse e conosciuti da tutti come i Peaky Blinders.

Knight ha confermato che nessun uomo in particolare ha ispirato la scrittura di Thomas Shelby, ma la famiglia Shelby riprende proprio gli Sheldon. L’autore pensava infatti di utilizzare questo nome, ma poi ha cambiato idea.

Ha scambiato un’opinione con quella parte della sua famiglia e il ricordo è ancora vivo nella sua memoria. Ha infatti detto:

Quando mio padre era piccolo, circa otto anni, e non aveva né scarpe né altro, suo padre gli diede un messaggio. Poteva trattarsi di una scommessa e, terrorizzato, è corso dagli Sheldon. Ha detto che c’era odore di alcol e sigarette e avvicinandosi ha visto un tavolo pieno di monete, in un posto in cui nessuno aveva nulla. Poi ha detto che gli uomini erano ben vestiti, era tutto perfetto, ma stavano bevendo birra e whisky da barattoli di marmellata. Non avrebbero speso tutti quei soldi in begli occhiali… Questa cosa mi ha colpito.

Un altro aneddoto raccontato da Knight ha a che fare con i personaggi della serie realmente esistiti. Uno di questi è Charlie Strong: quando il padre lo portava in giro gli sembrava di rivivere il periodo degli anni ’20 e ’30.

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