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Arthur Shelby: fedeltà e inaffidabilità che convivono a fatica

Arthur Shelby è un personaggio complicato. Lo si potrebbe dire di molti di Peaky Blinders, forse. Ma uno dei punti di forza della serie tv è proprio questo: la completa assenza di personaggi completamente bianchi o completamente neri. Ogni membro della fagarrisonmiglia Shelby è come un caleidoscopio da osservare con attenzione, a seconda del punto di vista tutto cambia (ne avevamo parlato anche per quanto riguarda Polly Gray). Una delle figure più inafferrabili, ricca di contraddizioni, ma anche di punti di coerenza è senza dubbio Arthur Shelby. La personalità del maggiore dei fratelli Shelby potrebbe sembrare un gomitolo di lana intrecciato, difficile da districare. Eppure, se guardiamo l’essenza del personaggio, possiamo notare che tutto si riassume in una sorta di dualismo: fedeltà e inaffidabilità. Sono due caratteristiche che a primo acchito potrebbero sembrare inconciliabili tra di loro, ma come abbiamo detto all’inizio, Arthur Shelby è un personaggio complicato.

peaky blinders

All’inizio della prima stagione lo spettatore potrebbe trovarsi sorpreso nel constatare che il maggiore dei fratelli Shelby non è a capo dei Peaky Blinders: il ruolo appartiene a Thomas Shelby, quello di mezzo. A riprova di quanto sia facile fraintendere, sarà proprio Arthur che verrà catturato, imprigionato e picchiato da Campbell, che lo ritiene al vertice della gang. Ma Arthur, appunto, non è un capo, se non al Garrison Pub. Questa posizione da subalterno crea qualche screzio con Thomas, ma nello stesso tempo Arthur è legato al fratello minore da grandissimo affetto e altrettanta fiducia.

Tuttavia, quasi per mettere alla prova se stesso e dimostrare di non appartenere a nessuno, Arthur decide di dare dei soldi al padre senza consultare prima Thomas o Polly. Salvo poi scoprire la truffa di Arthur Shelby Senior e arrendersi all’idea di non poter competere con lui in uno scontro. Questo fallimento crea una frattura nell’uomo che solo poco tempo prima ha dovuto anche vivere gli orrori della guerra in Francia. Ecco allora che la soluzione più utile sembra la fuga: nel tentato suicidio, Arthur mostra tutta la sua fragilità.

La dipartita dal mondo dei vivi per fortuna non ha esito e Thomas scherza sul fatto che il fratello la prossima volta dovrà provarci meglio. Una spensieratezza che in realtà nasconde una grande vicinanza, un sostegno: Thomas Shelby c’è sempre per il fratello, così come il contrario.

La fedeltà dei membri della famiglia Shelby tra di loro non è mai da mettere in dubbio.

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Nella seconda stagione, però, comincia a emergere un lato di Arthur con cui il personaggio dovrà fare i conti molte volte. Si tratta di una rabbia straripante, furiosa, repentina. Un impeto che si scatena senza preavviso e sembra riversare nel mondo esterno tutte le frustrazioni e il disagio interiore di Arthur Shelby. Lo si vede, ad esempio, quando il maggiore dei fratelli picchia fino alla morte il ragazzo sul ring. Oppure quando degli assassini cercano di uccidere Thomas alla gara dei cavalli: Arthur mostra una rabbia incontrollabile, sfogata tutta sugli assalitori.

Il passo verso la sregolatezza è breve, e l’uomo si avventura in un mondo di droghe, risse, guai. Sembra che la tranquillità sia vietata nell’universo di Arthur Shelby, ma forse è solo un modo per tenere a bada i pensieri, le emozioni. Un solo punto fermo per lui: ancora una volta, il fratello Thomas e i Peaky Blinders, perché anche nei momenti più oscuri resta legato a loro come a qualcosa che mantiene l’equilibrio anche dentro una tempesta.

Quando Arthur finisce in prigione – le sbarre sembrano l’unico modo per contenere la sua personalità inarrestabile – è proprio Thomas che si occupa di orchestrare il suo rilascio. Un rinnovo di fiducia di Arthur per il fratello, quasi come se ne fosse sempre l’inconsapevole debitore. E Arthur ricambia essendo sempre presente per Thoma. In fin dei conti, Arthur non sarà un capo ma è un perfetto braccio destro.

Ma l’equilibrio già comunque instabile tra fratelli e Peaky Blinders viene turbato dall’arrivo di Linda, che diventa moglie di Arthur e in un certo senso diventa anche il polo opposto di Thomas Shelby. Perché Linda cerca di allontanare il marito dai Peaky Blinders e dal loro stile di vita. Ecco allora che Arthur si ritrova a nascondere di aver partecipato a una rissa, mentire su questo, mentire su quello fino a sviluppare una doppia immagine: una da presentare alla moglie, una da presentare ai Peaky Blinders. Lo sdoppiamento però diventa ancor più complesso, perché a un certo punto diventano due anche le facce mostrare a Linda. Se da un lato Arthur sembra innamoratissimo della moglie, dall’altro non esita a tradirla.

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Dove va a finire quindi la parte fedele di Arthur? Sembra che solo i Peaky Blinders possano vantare di averla tutta per loro.

Ma c’è dell’altro in Arthur Shelby? Ad esempio, il personaggio compie un’evoluzione, oltre a rivelare i differenti tratti della sua personalità? Certamente. E c’è proprio un episodio che potrebbe esser preso come punto di riferimento. Quando Thomas Shelby riesce a mettere le mani su Vicente Changretta per ucciderlo (ma quali sono i 5 migliori villain della serie? Scopritelo qui), vorrebbe farlo lentamente. All’Arthur della prima stagione di certo non dispiacerebbe l’idea, eppure l’uomo fa qualcosa di imprevisto: preme il grilletto per non farlo soffrire.

La parte più umana del personaggio emerge però senz’altro dopo un evento che segnerà la sua vita per sempre. La morte di John. Certo, è un evento che non lascia indifferente nessuno, però è Arthur a subirne le maggiori conseguenze. Lo spettatore è così abituato a vederlo furente e chiassoso, che si stupisce e commuove alla vista di un Arthur sofferente. Non è difficile immaginare il dolore che può investire una famiglia così unita come la famiglia Shelby. Seppur attori di una vita complicata, sull’onda dell’illegalità e piena di guai, l’affetto che li lega è innegabile.

Una perdita diversa, ma comunque significativa, con cui il nostro protagonista deve fare i conti è quella di Linda, che al termine della quinta stagione declina l’invito dell’uomo a fuggire con lei. Il mondo di Linda e il mondo di Arthur sono troppo diversi. Ma quel che conta è che la fedeltà verso Thomas Shelby e i Peaky Blinders è per l’ennesima volta un punto fermo della sua vita. Con questi presupposti si attende la sesta stagione, ma la sensazione è che non abbiamo ancora conosciuto Arthur Shelby del tutto: ci dirà sicuramente qualcosa di nuovo.

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