Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul sesto episodio di From 3.
Ciao, ragazzi: tutto ok? Tutto bene, a casa? La vostra vita sentimentale va a gonfie vele? Avete trovato una grande occasione per gli elettrodomestici? Wow, è un piacere sentirvelo dire. A quanto pare, possono dire altrettanto i protagonisti di From 3. Stando a quanto sostengono, è una meraviglia vivere in quel delizioso posticino. Tutti che ripetono continuamente di stare bene e che sia tutto ok, quindi non dovrebbe esserci niente di preoccupante. Tuttavia, il mio scetticismo radicato mi porta a pensare timidamente che non la contino giusta e che qualche problemino in casa ci sia. Secondo me, non dormono manco bene la notte sono in realtà afflitti dalla Sindrome di Mariano Giusti, con la possibilità che qualcuno arrivi addirittura a scrivere sui muri la frase “Sto molto bene”.
Vabbè, tutto questo per dirvi che siete finiti ancora una volta dentro le pagelle di From 3 (disponibile su Paramount+), sempre curate dal tizio che fa le battute strane e ride da solo. Vi ricordo che esiste anche una versione legittima del nostro racconto di From 3: la trovate nelle nostre recensioni settimanali (questa, per dire, è quella della sesta puntata). Per tutti gli altri, sapete cosa vi aspetta: stavolta non ci saranno crossover con gli 883 e con nessun’altra serie (anche se sto guardando quella con Stallone e Shrinking, quindi chissà), e torneremo ai soliti voti strampalati delle settimane precedenti.
Ora iniziamo, ma prima un appunto: non iniziate a sentirvi presi un po’ per i fondelli dalla sigla?
Nel senso: siano lodati i Pixies e quella meravigliosa cover di Que sera, sera, per carità. Ma sentire un brano del genere (colmo di buoni sentimenti e di speranze gioiose per un futuro da vivere giorno per giorno) ogni volta che si conclude una scena drammatica e opprimente, sa un po’ di presa in giro dai. E sì: è una versione più dark, ma in quel testo si evocano persino gli arcobaleni mentre qui tira le cuoia un personaggio alla settimana e c’è gente che si nutre di compost, suvvia.
Ok, ora iniziamo sul serio.
Le pagelle di From 3 – Sesta puntata
Boyd Stevens – Il tizio che in Lost urlava a squarciagola il nome del figlio Walt e ora suona un campanaccio per strada.
Dopo essersi preparato all’idea di non usare il nomignolo “mostriciattolo” per il nipotino, l’ecografia ha dato un esito sorprendente. In ogni caso, la sesta puntata di From 3 ha per lui un bilancio quasi positivo: quantomeno, nessuno l’ha accusato di fare un pessimo lavoro. Di questi tempi, non è poco. Voto: TUTTO SUO NONNO, MA ANCHE NO.
Tabitha Matthews – La tizia che era tornata alla realtà
In attesa di vederla in una puntata della prossima edizione di C’è posta per te e risolvere così le beghe coniugali, cerca di calmarsi dopo un incubo guardando fuori dalla finestra in piena notte. In piena notte, a Fromville. Comunque, ogni volta che sento la parola “Anghkooey” mi viene da canticchiare la sigla di Dawson’s Creek. Voto: ANOUONAUEI
Donna Raines – La badass bionda che gestiva mezza città in modi divisivi
È l’unica che sembra soffrire per la ridicola dipartita di Franco, ma una singola persona nel bilancio complessiva mi sembra pure troppo. Commovente, in ogni caso, il suo elogio funebre: ne viene fuori una persona orribile che non aveva mezzo motivo valido per farsi volere del bene, ma Donna gli voleva bene lo stesso. Voto: MALEDETTO FRANCO.
Jade – Il tizio che cerca soluzioni razionali in un mondo irrazionale
Inizio a pensare che la sua tombolata del terrore, combinata con le teorie razionali più articolate per risolvere l’enigma di From 3, sia in realtà il modo che gli autori hanno scelto per prendere per i fondelli chiunque stia cercando di trovare una soluzione sul web. Da approfondire, comunque, la questione dell’algoritmo che gestisce gli alberi. Voto: BORIS 4.
Kenny Liu – Il figlio della cinese col cuore di panna
Pronto ai travolgenti festini nella Colony House, si ritroverà con una donna che mangia il compost, un gruppo di personaggi secondari che salteranno fuori a caso per dire una sola battuta e un tizio che fa le foto in giro perché non ha di meglio da fare. In fondo, è quello che succedeva a ognuno di noi intorno ai vent’anni, quando sognavamo la serata della vita e finivamo puntualmente per cadere nella disillusione. Voto: ROTTA X CASA DI DIO.
Victor – L’unico nome che non ho mai dimenticato, perché sì
A un certo punto, finisce nel cuore delle grotte e trova un piccolo appartamento popolato da zombie malefici: non so quanto paghino d’affitto, ma ultimamente si sono visti annunci immobiliari peggiori. Voto: TRIVANO CON VISTA SUGLI ABISSI.
Jasper – Il pupazzo del ventriloquo.
Non ha un aspetto granché rassicurante, ma è comunque il quinto personaggio più simpatico di From 3 e dell’intera serie. Voto: JASPER.
Dale – Alla fine ho memorizzato il nome, ma per me sarà sempre e solo Franco.
Dimenticato da tutti (giustamente) a pochi minuti dalla sua dipartita, si sarebbe divertito a rovinare le colazioni della comunità col suo corpo in decomposizione. Non mi viene in mente un modo migliore per salutarlo. Voto: MALEDETTO FRANCO.
Marielle Kirkland – La promessa sposa della dottoressa
Randall avrà anche tanti difetti, ma sembra essere il primo a fidarsi delle sue competenze in campo medico. Voto: 110 E LODE.
Randall Kirkland – Il tizio che vive all’interno del bus perché non sta simpatico a nessuno
Il grande dilemma di From 3: è meglio vivere dentro un bus con vista notturna sui mostri o fare da terzo incomodo in un appartamento abitato da una coppia stabile? L’esperienza personale mi porterebbe a propendere per la prima, ma chi sono io per dare un consiglio del genere? Voto: DUE DONNE E UN UOMO COLMO DI RANCORE.
Ethan Matthews – Il bambino che fa amicizia con Victor
Un piccolo aggiornamento sullo stato di salute mentale di questo povero ragazzino: rimpiange quei bei tempi in cui le persone erano spaventate a morte e si dimenticavano di litigare tra loro. Tuttora, in realtà, sono spaventati a morte, e in aggiunta si schifano a vicenda. Il quadro non è incoraggiante, ma sarebbe stato possibile attendersi qualcosa di diverso da un decenne che occupa il tempo libero con la lettura di un libro in cinese, pur non conoscendo una mezza parola di cinese? Voto: CENT’ANNI DI TERAPIA.
Julie Matthews – La ragazzina che si fa gli affaracci tuoi
Pur avendo ettari ed ettari sterminati di un bel nulla in cui avrebbe potuto farsi gli affaracci suoi del tutto indisturbata, decide di fumare di nascosto a casa del vicesceriffo. Un’idea geniale. Voto: IL CRIMINE PERFETTO.
Fatima Hassan – La tizia che aspetta miracolosamente un figlio e ha per questo un nome fortemente didascalico
Mi rassicura l’idea che esista qualcuno al mondo che venga peggio di me nelle foto. SELFIE CON LO ZOMBIE.
Il padre di Victor – Eh, il padre di Victor
Ah, che belle le gite padre-figlio. Che belle, che belle. Soprattutto se arrivano dopo trent’anni di separazione. Voto: LA PROSSIMA VOLTA ANDIAMO A GARDALAND.
Elgin Williams – Il tizio che vede le geishe morte.
Dopo aver visto per due stagioni una geisha morta, costituendo così il novantotto percento della sua trama, vive un’evoluzione inaspettata: vede la solita geisha morta, ma all’interno di una foto. Voto: PLOT TWIST.
From 3 Awards – Sesta puntata – I Premi del Mostro
Arriviamo all’ultima parte delle pagelle di From 3 col solito appuntamento dedicato ai premi. Stavolta, visto che voglio fare il matto, ne assegnerò uno sul serio. Ed è un grandissimo ritorno, proveniente dai tempi ormai lontani di Game of Thrones: il “Jorah Mormont Award”. Lo spiego al volo a chiunque abbia avuto di meglio da fare negli ultimi cinque anni: il Jorah Mormont Award è un premio destinato al personaggio vestito peggio nel corso della puntata o della stagione.
Bonus previsti per chiunque abbini a un pessimo gusto in materia di outfit una scarsa igiene personale, meglio ancora se combinata con la tendenza all’utilizzo degli stessi abiti per più puntate, stagioni o intere serie. Da qui, la dedica a Jorah Mormont, il cavaliere friendzonato per decenni da Daenerys Targaryen.
Chi vincerà mai l’ambito premio?
From 3 – Jorah Mormont Award
Candidati:
- Jasper – Il frac risulta francamente fuori luogo e poco pratico, visto il contesto. Ma c’è anche da dire che stiamo parlando di un pupazzo.
- Victor – Lui, in realtà, non si veste male. Ma visto che stiamo in un survival drama e lui ha un giubbotto inspiegabilmente nuovo mentre gli altri si vestono con gli stracci, lo candido lo stesso.
- Elgin – Magari mi è sfuggito qualcosa, ma temo indossi gli stessi abiti dalla prima stagione: sta cercando di contrastare i mostri con una scarsa igiene personale?
Vince, ovviamente, Elgin. E ora attendiamo l’ingresso nella friendzone di Julie per chiudere il cerchio. Dracarys!
Alla prossima settimana!