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No, One Piece non è il miglior live action tratto da un manga

Come abbiamo scritto nella recensione del live action di One Piece, questa serie si è sicuramente rivelata un buon prodotto. Prima dell’uscita le aspettative erano molto basse; il primo trailer non lasciava ben sperare e i precedenti live action Netflix tratti da manga erano stati prodotti molto deludenti. La serie sui nostri amati pirati invece ha dimostrato di mantenere il cuore dell’opera di Oda, proponendo una storia nella quale i protagonisti sono esattamente come ce li eravamo immaginati.

I lati positivi del prodotto non devono però renderci ciechi di fronte a quelli negativi. Le basse aspettative che hanno accompagnato l’uscita della serie hanno portato tanti spettatori a essere morbidi nei suoi confronti, memori dei terribili Death Note e Cowboy Bebop. L’enorme budget speso per la sua realizzazione avrebbe dovuto consentire risultati tecnici (in termini di CGI ma anche attoriali e registici) di livello superiore. Ribadisco che nel complesso la serie mi è piaciuta ma, per queste ragioni, non riesco a essere troppo morbidi nei suoi confronti. L’entusiasmo che ha accompagnato la sua uscita ha generato commenti di tanti spettatori in visibilio, commenti che molto spesso recitavano così: “La serie Netflix di One Piece è il miglior live action tratto da un manga”. Scrivo questo articolo per cercare di analizzare in maniera più attenta questa affermazione, andando alla scoperta di altri live action che, a parer mio, sono molto più meritevoli di One Piece.

Nell’ambito dei live action tratti da manga, vengono quasi del tutto ignorati i film orientali, tra i quali invece sono presenti davvero delle chicche imperdibili

Old Boy (640×360)

Molto spesso, erroneamente, quando si parla di live action tratti da fumetti giapponesi, siamo portati a ignorare quelli di produzione nipponica e orientale in generale. È un errore comune piuttosto grave, perché ci sono davvero tanti prodotti meritevoli. Occorre inoltre aggiungere che spesso non siamo proprio consapevoli che determinati film siano tratti da manga, talvolta perché l’opera cinematografica è stata in grado di eclissare quella cartacea. A tal proposito, come si può evitare di citare lo stupendo Old Boy di Park Chan-wook? Un autentico capolavoro, uno dei primi film coreani a ottenere un certo successo anche presso il grande pubblico europeo. Un film che ha avuto in seguito un modesto remake americano diretto da Spike Lee, opera che impallidisce al cospetto dell’originale ma che, di fronte ai live action di Netflix, meriterebbe forse di essere rivalutata.

Tra i film giapponesi occorre citare il nome di Takashi Miike, grande regista nipponico che ha realizzato alcuni gioiellini come il bellissimo Ichi the killer, L’immortale oppure As the Gods Will, tutti tratti da manga. In particolare il primo, Ichi the killer, è un capolavoro violentissimo, in grado di rendere giustizia a un manga già stupendo del geniale Hideo Yamamoto, autore dell’altrettanto impressionante Homunculus. Mi permetto una piccola parentesi dai prodotti giapponesi per ricordare che anche di Homunculus è stato realizzato un live action prodotto da Netflix il quale, pur risultando molto deludente al cospetto del manga, di fronte ad altre produzioni americane è decisamente di un altro livello. Merita di essere citato anche Little Sister di quel Hirokazu Kore’eda che, probabilmente, è uno dei migliori registi giapponesi in circolazione, nonché uno dei più apprezzati in assoluto dal pubblico europeo. In mezzo ad alcuni capolavori come Father and son e Un affare di famiglia, ha realizzato anche questa dolcissima opera tratta da un bel manga shojo.

Più noto anche presso il grande pubblico è forse Battle Royale, film tratto da un manga (tratto a sua volta da un libro) che ha conosciuto una certa fama in seguito all’uscita dei vari Hunger Games, i quali prendevano fortemente spunto dall’opera giapponese. Il ruolo iconico del leggendario Takeshi Kitano è rimasto impresso nella mente degli spettatori, assieme alla violenza e alla crudeltà di questa bellissima storia. Occorre inoltre citare la bellissima serie di film tratti da Kingdom, l’epopea poco nota in Italia (ma di grande successo in Giappone). Consigliamo a chiunque fosse interessato a grandi storie orientali di dare una chance a questi live action che difficilmente riusciranno a deluderli.

E poi i live action di Nana, GTO, Bugie d’aprile, Kenshin samurai vagabondo, tanti film o serie di film davvero meritevoli e poco noti al pubblico occidentale

Alice in Borderland
Alice in Borderland (640×360)

Vanno inoltre rammentate le serie nipponiche, e non soltanto i film. Tra queste merita sicuramente una citazione Gannibal, serie horror e thriller pubblicata negli ultimi tempi su Disney+; una storia avvincente e assurda che ha già conquistato molti spettatori, alla ricerca di criminali cannibali in un villaggio giapponese dall’aspetto tradizionale. Cambiando totalmente genere, voglio parlare anche del manga La taverna di mezzanotte dal quale sono stati tratti film, una serie giapponese e un’altra americana. La serie giapponese è davvero piacevolissima, accompagnando lo spettatore con dolcezza alla scoperta di piatti giapponesi, delle vie di Tokyo nel fascino della notte e di storie umane sempre d’impatto, rendendo giustizia al bel manga di Yaro Abe.

Non posso esimermi poi dal citare un’altra serie che, a parer mio, merita ben più di One Piece ed è distribuita da Netflix (ma non prodotta). Alice in Borderland è una serie davvero efficace, la quale traspone in modo molto convincente il manga da cui è tratta. I giochi che si susseguono sono di grande impatto e i personaggi vengono tutti resi perfettamente, risultando immediatamente iconici. Una serie che si appresta a uscire con la sua terza stagione, essendo già riuscita a conquistare moltissimi appassionati.

Dopo aver visto vari film e serie giapponesi davvero meritevoli, possiamo considerare One Piece come il miglior live action americano? Sicuramente risulta tra i più riusciti ma, anche in questo caso, c’è qualche titolo più convincente in termini complessivi.

Alita (640×360)

Sicuramente in ambito americano la concorrenza è meno forte. Ci sono tanti film discutibili come Death Note e Cowboy Bebop precedentemente citati, o quello Speed Racer che, pur risultando geniale e ambizioso da un certo punto di vista, era talmente sopra le righe da non riuscire a convincere appieno, tutt’altro. Spezziamo inoltre una lancia in favore di Alita diretto da Robert Rodriguez. Purtroppo il film non ha ottenuto grande successo, e difficilmente ne vedremo mai un seguito. Ahimè ha raccolto però molto meno di quanto avrebbe meritato, perché era stato in grado di trasporre perfettamente il mondo e il clima cyberpunk della serie. Christoph Waltz è perfetto nei panni del dottor Ido e i combattimenti di Alita sono entusiasmanti. Un film non perfetto ma, comunque, per noi superiore a One Piece.

In ambito americano, oltre ad Alita, la concorrenza non è forte e One Piece sicuramente riesce a emergere come uno dei migliori live action. Tutta l’analisi (o meglio, carrellata) che abbiamo portato finora, oltre a farvi scoprire qualche nuovo film e qualche serie che non conoscevate o avevate ignorato, porta a ridimensionare un po’ quell’affermazione da cui eravamo partiti. One Piece, in assoluto, non è sicuramente il miglior live action tratto da un manga mai uscito. Possiamo però considerarlo sicuramente uno dei migliori di questi di produzione americana e, forse, il migliore prodotto da Netflix.

Ammesso e concesso che non ci sia qualche titolo che mi sfugga perché, come accennavamo prima, sono molti quei prodotti tratti da fumetti giapponesi che non sappiamo essere trasposizioni. Ora restiamo in attesa della seconda stagione di One Piece che, imparando dai suoi errori e sfruttando a pieno il suo budget, può migliorare il livello della serie e a diventare davvero il miglior live action tratto da un manga.