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Neil Gaiman spiega perché l’adattamento di The Sandman potesse funzionare solo su Netflix

The Sandman è arrivata ieri sulla piattaforma di streaming Netflix: la serie tv tratta dall’omonima serie di fumetti era infatti una delle novità più attese di agosto dagli abbonati. Già a giugno durante la Geeked Week 2022 Netflix aveva permesso ai fan di dare una prima occhiata alla serie, mostrando il primo trailer ufficiale. Ora sono stati finalmente pubblicati i dieci episodi della prima stagione nei quali abbiamo anche potuto ritrovare un’attrice amatissima di Game of Thrones, Gwendoline Christie. Questo show ha finalmente spezzato la maledizione che riguardava The Sandman, dopo che molti adattamenti in passato erano stati cancellati prima di vedere la luce. Neil Gaiman crede che ci sia un motivo ben preciso se proprio ora è stato possibile realizzare questa serie tv.

Secondo Gaiman solo grazie a Netflix è stato possibile portare sullo schermo questa avvincente storia.

Neil Gaiman ha rilasciato un’intervista a The Wrap per presentare la serie tv di cui è anche produttore esecutivo. L’autore ne ha approfittato anche per spiegare il motivo per cui i precedenti adattamenti hanno fallito. Secondo lui la storia di The Sandman è molto lunga e complessa e quindi non può essere compressa in un film di 120 minuti. Ecco cosa ha detto:

“Quello di cui avevo soprattutto bisogno era un mondo in cui si potessero prendere i primi due volumi di Sandman e trasformarli in una serie tv di 10 episodi di alta qualità. Bisogna capire che è difficile realizzare un film di Sandman, prendendo 3.000 pagine di storia per raccontarla in 120 minuti. È un po’ come cercare di mettere tutto l’oceano in un bicchiere da mezzo litro.

Era quindi necessario che la storia venisse raccontata in una serie tv che avesse più stagioni. Tuttavia Neil Gaiman ha ammesso che solo Netflix avrebbe potuto rendere possibile la nascita di questo adattamento perché ha le risorse per poter trasporre al meglio la storia che lui ha creato. In passato gli erano state proposte delle idee relative ad alcuni adattamenti, ma le aveva bocciate tutte. Netflix al contrario ha lasciato a tutto il team di lavoro piena libertà creativa e ha offerto i fondi necessari perché l’adattamento di The Sandman rispecchiasse il più possibile la storia dei fumetti. Gaiman ha aggiunto:

Non c’era davvero un modo per farlo, per essere così fedeli e arrivare così in profondità nella serie. C’era una proposta per una versione di The Sandman, che doveva raccontare fondamentalmente le avventure di Rose Walker e Morpheus. Quest’ultimo sarebbe stata una figura misteriosa sullo sfondo che si sarebbe presentata di tanto in tanto e le avrebbe detto cose nei suoi sogni. Ed io ho detto, ‘Beh, non facciamolo, ok?’ Ora siamo in un mondo in cui abbiamo Netflix. Abbiamo i vari altri streamer con budget e con la volontà di fare cose favolose. E sono stati incredibilmente solidali con The Sandman per tutto il tempo e ora possiamo mostrare alle persone cosa abbiamo realizzato”.

Ora è tutto nelle mani del pubblico: saranno gli spettatori a giudicare se la serie tv sia riuscita nell’intento oppure no.

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