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Ma di cosa parlerà il sequel di The Big Bang Theory, «pieno di CGI»? La strana ipotesi della realtà alternativa

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Ok, ci siamo: sta prendendo vita il sequel di The Big Bang Theory. A quanto pare, però, sarà molto diverso rispetto a quello che avremmo potuto aspettarci.

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Non l’abbiamo nascosto fin dall’inizio: il sequel di The Big Bang Theory fa una gran paura. Quando si parla di spin-off, revival, reboot e prodotti derivati di vario tipo, d’altronde, il rischio di tirare fuori una mesta minestra riscaldata è sempre concreto. Il franchise è stato gestito fin qui nel miglior modo possibile e la presenza centrale di Chuck Lorre è un’ottima rassicurazione sul sequel, ma restano diverse perplessità. E dubbi non da poco. Uno, su tutti: di cosa parlerà lo spin-off di The Big Bang Theory?

Conosciamo il cast – almeno in parte – e per ora non è probabile che si possa assistere a una reunion del cast principale di The Big Bang Theory (anche se qualcuno sarebbe disponibile). E poi? Poco altro. Nei giorni scorsi, oltretutto, ci ha pensato Chuck Lorre ad alimentare i dubbi sul tema che caratterizzerà Stuart Fails To Save The Universe con alcune dichiarazioni interessanti.

“C’è molta CGI. Ci sono un sacco di effetti tecnici speciali – sai, nella mia carriera, sono abituato a due persone sedute su un divano a bere caffè! Questo è diverso. Si tratta di incorporare un po’ del mondo della fantascienza/fantasy in una serie comedy. E sono completamente fuori dal mio elemento, che era quello che volevo. Che era quello che speravo di fare, qualcosa in cui non avevo esperienza. E forse potrò imparare strada facendo”.

Molta CGI? In un sequel di The Big Bang Theory, a tratti surreale ma tendenzialmente realistico? I dubbi aumentano: dove vogliono andare a parare? Secondo il magazine Screenrant, si potrebbe ipotizzare uno scenario intrigante: l’introduzione di una realtà alternativa.

Scrive Ana Dumaraog, tra le altre cose.

“Mi sono reso conto che l’unico motivo per cui Stuart Fails To Save The Universe presenterà un sacco di CGI è che non si tratti di una vera e propria sitcom. Lorre è stato molto reticente sulla premessa, e il titolo è abbastanza singolare da non rovinare la sorpresa. Tuttavia, tra i personaggi coinvolti e tutto ciò che sappiamo finora sulla serie, sono convinto che la storia di Stuart Fails To Save The Universe si svolgerà in una realtà alternativa in cui Stuart è il motore principale della narrazione e non un personaggio secondario, come era in The Big Bang Theory” .

Andrà davvero così? Oppure mancano ancora dei tasselli per completare il mosaico del nuovo spin-off di The Big Bang Theory? Staremo a vedere.

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