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Katherine Heigl torna a parlare del suo rapporto con Hollywood: «Potrei aver detto cose che non sono piaciute»

L’attrice Katherine Heigl è tornata a parlare del suo rapporto conflittuale con il mondo di Hollywood, alle porte del suo nuovo debutto sul piccolo schermo con Firefly Lane, nuovo show di Netflix.
Katherine Heigl è conosciuta soprattutto per la sua interpretazione del personaggio Izzie Stevens nella longeva serie televisiva Grey’s Anatomy (la quale, al momento, è alla sua diciassettesima stagione). L’attrice ha fatto parte del cast originale della serie televisiva fino alla sesta stagione, durante la quale il suo personaggio è stato fatto uscire. Le motivazioni dietro questa decisione, inizialmente, era che la Heigl volesse dedicarsi maggiormente al rapporto con la figlia appena adottata. Pochi mesi dopo, nell’agosto del 2010, l’attrice ha espresso la volontà di poter partecipare come guest star per chiudere definitivamente la storyline tra la dottoressa Stevens e il dottor Karev (interpretato da Justin Chambers), lasciata in parte aperta. Nel 2012, Shonda Rhimes, la mente dietro lo show di punta dell’ABC, ha fatto sapere che la produzione pur essendo a conoscenza della volontà dell’attrice non aveva in programma di far tornare il personaggio di Izzie Stevens. Malgrado queste dichiarazioni finali, nel corso degli anni, si è sempre parlato di un possibile ritorno di Katherine Heigl nella serie televisiva.

Ma adesso l’attrice è tornata a parlare di un altro argomento molto forte e che la vede protagonista: l’opinione che il mondo di Hollywood ha su di lei. Parlando con il Washington Post, la Heigl ha ammesso che le immense critiche, in passato, l’hanno fatta sentire come se “era meglio essere morta“. Nel corso dell’intervista l’attrice ricorda come l’impressione che il pubblico aveva di lei è cambiata nel momento in cui ha iniziato a dire la sua sui progetti su cui ha lavorato. Più Katherine Heigl si scusava per aver parlato negativamente della sua esperienza da protagonista in progetti come Knocked Up e Grey’s Anatomy, “più mi sono imbattuta come se avessi fatto davvero qualcosa di orribilmente sbagliato.”

Potrei aver detto un paio di cose che non sono piaciute, ma poi sono aumentate a ‘lei è ingrata’, poi a ‘è difficile’ e poi a ‘non è professionale’… Qual è la tua definizione di difficile? Qualcuno con un’opinione che non ti piace? Ora, ho 42 anni, e questo mi fa incazzare.

Il suo co-protagonista nella pellicola 27 Volte in Bianco, James Marsden, ha detto al Washington Post che aveva davvero buone intenzioni in quel momento, spiegando che la Heigl Ha convinzioni molto forti e opinioni forti su certe cose, e non si tira indietro se sa che la sente si è sbagliata in qualche modo“.
Marsden ha continuato dicendo che non crede che la collega si meriti una reazione così dura da parte del business in cui lavorano da anni:

L’ho sempre vista come una forza di carattere. Posso comprendere come questo possa essere interpretato come difficile o ingrata o altro. Ma se conosci Katie, è semplicemente perché ha il coraggio di sostenere qualcosa in cui crede.

Allo stesso modo, il marito dell’attrice, Josh Kelley, ha affermato che se questo incidente di 10 anni fa fosse successo ai giorni nostri, la Heigl verrebbe bollata come “eroina” da parte dell’opinione pubblica.
Ma anche così, l’attrice ha detto che ha dovuto affrontare conseguenze inaspettate per le sue azioni. Pensava che la sua reputazione non avrebbe avuto importanza fintanto che i film in cui avesse recitato fossero redditizi. Come ha detto, “Puoi essere la persona più terribile, difficile, orribile del pianeta, ma se stai facendo soldi, continueranno ad assumerti.”
Così, però, non è stato. I progetti che hanno seguito il successo di 27 Volte in Bianco non hanno fatto tanti soldi come l’attrice sperava.
Diventare un’emarginata a Hollywood ha inflitto, inoltre, gravi danni alla salute mentale di Katherine Heigl.

Penso che la mia famiglia, mia madre, mio ​​marito, i miei amici fossero spaventati. E mi dispiace profondamente di averli spaventati in quel modo. Ma non potevo controllarlo. Non avevo strumenti.

È stato solo negli anni successivi all’accoglienza del figlio che la star è stata pronta ad affrontare il suo stato emotivo indebolito. L’attrice ha continuato rivelando di aver chiesto sia alla madre che al marito un posto dove andare, in modo tale da aiutarla perché si sentiva che era meglio morire, che rimanere in quello stato.

Non mi rendevo conto di quanta ansia stavo vivendo fino a quando non sono stata così male che ho dovuto cercare davvero aiuto. Puoi fare molto lavoro interiore, ma sono un grande fan di Zoloft.

Con il tempo e un percorso adeguato, la Heigl ha anche imparato ad essere più gentile con se stessa:

Sono cresciuta nell’accettare che l’ambizione non è una parolaccia e che non mi rende meno femminile, amorevole e nutriente essere ambiziosa e avere grandi sogni e grandi obiettivi.