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Boris – Arriva oggi la conferma UFFICIALE: la quarta stagione si farà!

Boris: un nome e una garanzia, se si parla di serie tv italiane (ma non troppo italiane, per scomodare il grande Stanis La Rochelle). Tempo fa vi avevamo raccontato delle voci intorno a una quarta stagione di Boris: all’epoca si trattava, per l’appunto, solo di una voce. Ora possiamo confermarlo ufficialmente: Boris sta per tornare! Secondo Alberto Di Stasio, che nella serie interpreta il produttore de Gli Occhi del Cuore Sergio Vannucci, la quarta stagione sarebbe già in fase di scrittura. Purtroppo Boris dovrà fare a meno di uno dei suoi talenti: Mattia Torre, sceneggiatore della serie insieme a Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, scomparso da qualche anno. Valerio Mastandrea ha dedicato una lettera al suo caro amico scomparso: ve l’abbiamo riportata integralmente qui.

Quando la notizia del ritorno di Boris ha cominciato a circolare, c’erano dei segnali incoraggianti che facevano pensare che non si trattasse solo di voci o speranze dei fan. Già la prima volta, infatti, a parlare in maniera piuttosto concreta della possibilità di un ritorno della serie per una quarta stagione era stato uno dei membri del cast, Pietro Sermonti, l’interprete di Stanis, per l’appunto. All’epoca non si era potuto sbilanciare più di tanto, ma ora che la notizia proviene ufficialmente da un altro membro del cast possiamo dare la notizia per certa.

Alberto Di Stasio, durante una diretta Twitch, ha rivelato la notizia bomba: Boris 4 si farà ed è già in fase di scrittura. Non ha saputo o voluto rivelare molte informazioni sul ritorno della serie: ma la conferma ufficiale è già un grande regalo per i fan. Ecco la sua dichiarazione in merito alla quarta stagione di Boris:

Si farà la quarta serie di Boris. Si farà la quarta serie di Boris. Penso sia una notizia che aspettavano in tanti. […] Si fa, si fa, e siamo contenti […] Penso che gireremo in estate, quindi in televisione si vedrà in autunno, inizio del prossimo anno penso, siamo tutti contenti. Dev’essere su una piattaforma, penso. Penso che sia su Netflix”.

L’altra grande domanda che aleggia sulla testa dei fan, a questo punto, è questa: chi sta scrivendo la quarta stagione di Boris? Alberto Di Stasio riesce e rispondere, e allo stesso tempo non rispondere, anche a questo interrogativo.

“Non lo so chi la stia scrivendo, francamente. Non lo so perché stanno ancora scrivendo, senza il povero Mattia Torre che era un bravissimo scrittore. C’è Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, forse si sarà aggiunto qualche altro sceneggiatore”.

In realtà, pur non aggiungendo moltissima carne al fuoco, la dichiarazione di Alberto Di Stasio nasconde una grande garanzia: che Boris potrà contare sulla stessa squadra di menti che l’hanno portata al successo nelle prime tre stagioni. Ora, però, la grande domanda che i fan dovranno tenersi fino a quando uscirà la nuova stagione è questa: Boris aveva davvero bisogno di una quarta stagione? Proviamo a rispondere seccamente perché sì e perché no.

Cominciamo con perché no: perché Boris, come poche altre serie, ha saputo quando fermarsi. Il segreto del suo successo risiede, soprattutto, nella sua onestà intellettuale: uscita nel periodo storico giusto, parlava di tematiche quanto mai attuali e sapeva intercettare e sbeffeggiare il linguaggio televisivo di cui eravamo imbevuti. Riprenderla dopo tanti anni, oltre a richiedere un notevole sforzo di produzione e di inventiva, rischierebbe di consegnare alla storia un prodotto che ricalca esattamente gli stereotipi da cui vorrebbe allontanarsi.

Vediamo ora perché fare una quarta stagione di Boris: perché in questi anni la televisione italiana non è cambiata poi tanto. Alcune produzioni si sono timidamente affacciate anche sul panorama internazionale, ma l’ambiente dello spettacolo chiuso, elitario, fatto di raccomandati continua a esistere e probabilmente esisterà sempre. Ci vuole una serie che sappia riconoscere i vizi del nostro paese: ci vuole, più semplicemente, una serie in cui possiamo rifugiarci, anche se non è sempre così accogliente. Ci vuole Boris.