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Elogio doveroso del crepitante legno di betulla, il trend più scoppiettante del Natale di Netflix

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul crepitante legno di betulla di Netflix, ma soprattutto nei vaneggi di uno che sta ancora in hangover dopo Capodanno.

E poi dite che su Netflix non si trova più niente di interessante. Maledetti pregiudizi: ogni volta che esce una nuova serie o un nuovo film, un reality oppure lo spettacolo di un comico più o meno conosciuto, ci si scatena sempre in lunghe disquisizioni a proposito del presunto crollo qualitativo dei contenuti proposti dalla piattaforma. Suvvia, basta guardare meglio. E la prossima volta anticipare i trend di successo con la lungimiranza di chi sa riconoscere un prodotto di qualità con una sola occhiata. Evitiamo allora di attendere otto anni per rendere i giusti meriti a un vero e proprio capolavoro della nostra era. Un’idea visionaria che punta tutto sul minimalismo di chi non ha la minima voglia di perdersi in troppi fronzoli. Concretezza, vera. Con una trama che conosciamo tutti al punto da non aver bisogno nemmeno di esistere: uno storytelling essenziale che non si pone l’obiettivo di raccontare davvero qualcosa. E nel farlo, finisce per schiudere la nostra stessa esistenza in uno scenario intimo in cui dialoghiamo accalorati con la nostra anima.

Ma di cosa stiamo parlando? Dove vogliamo andare a parare? Da nessuna parte? Mettetelo in conto e fermatevi finché siete in tempo: pretendete davvero qualcosa di serio da uno che sta scrivendo il 2 gennaio alle dieci del mattino? Dai, no. Allora rendiamo omaggio allo scoppiettante successone natalizio di Netflix, dal titolo onesto e rassicurante, finalmente disponibile anche in 4K: Camino per casa vostra – Fuoco crepitante da legno di betulla. La trama: un camino per casa vostra con un fuoco crepitante da legno di betulla. Nel trailer, si vede del fuoco crepitante da legno di betulla, in un camino ideale per casa vostra. Qua si presenta l’unico presunto limite della magistrale opera di George Ford, parte di un indimenticabile dilogia che include anche il natalizio “Camino per casa vostra”, e basta: riteniamo legittimamente che titolo, immagini promozionali e trailer abbiano rivelato un numero eccessivo di informazioni e sia fin troppo semplice imbattersi in spoiler. Ma in fondo è davvero un problema? Il disvelamento onesto e brutale di tutto quello che c’è da sapere ci mette al riparo da ogni potenziale brutta sorpresa, no? Rassicura l’idea di avere il pieno controllo della situazione, ancora di più a Natale dove non facciamo altro che vedere i soliti film che nascono, si sviluppano e finiscono sempre nei soliti modi. E poi: quale migliore colpo di scena dell’eterna attesa di un colpo di scena che non arriverà mai? Perché qualcuno ci crederà, fino alla fine: penserà a uno scioccante capovolgimento della narrazione, di punto in bianco. Tutto gli dirà dall’inizio che non vedrà altro che un camino per casa sua con un fuoco crepitante da legno di betulla, ma se così non fosse e gli scettici avessero avuto ragione fin dall’inizio? E se a un certo punto saltasse fuori un uomo per aggiungere della legna, arrostire della carne o addirittura spegnerlo in un finale strappalacrime che spezzerebbe il cuore di ognuno di noi?

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Non vi roviniamo la sorpresa perché gli spoiler potrebbero celare in realtà qualcosa di davvero geniale, custodito col massimo riserbo di chi ha ormai visto tutto e non potrà più godersi il piacere della prima visione . Ma la tensione narrativa, basata su un’ostinata staticità che giostra sulle sottili evoluzioni di un discreto crepitio, festante e a suo modo nichilista, occulta un criptico dinamismo che non sfuggirà solo agli occhi più disattenti. Elogiamo allora il meritatissimo successo di Camino per casa vostra – Fuoco crepitante da legno di betulla: perché perdere tempo a scrivere qualcosa quando si può puntare l’obiettivo su un camino acceso e non fare nient’altro? Perché perdersi in troppe parole e in superflue finezze espressive quando si può fissare il nulla e trovare tutto il resto dentro di noi? Tra il 27 e il 30 dicembre, poi, ancora di più: in giornate impossibili da catalogare per il genere umano, in cui si è in festa ma non troppo, è tempo di lavoro ma solo fino a un certo punto, è Natale ma Natale è andato, guardare un non-film in una non-giornata rappresenta un sublime modo per trascorrere un’ora di pura estasi.

A dirla tutta, però, i più critici sostengono che le fortune Camino per casa vostra – Fuoco crepitante da legno di betulla siano legate esclusivamente all’idea la gente abbia piazzato questa roba a caso per creare un ambiente più caloroso per pranzi o cene natalizie di famiglia. Le recensioni più spietate hanno concentrato l’attenzione sul fatto che la produzione Netflix non permetta effettivamente di riscaldare la propria abitazione, ma perché perdersi in sottigliezze del genere? Tanto lo sappiamo: i veri geni non trovano spesso terreno fertile nell’epoca in cui hanno la sfortuna di vivere, trovando invece un giusto riconoscimento solo una volta che i contemporanei sono andati. Poi mica è la prima volta che assistiamo alla genesi di un capolavoro del genere: nel 1964, Andy Warhol – non certo l’ultimo arrivato – riprese per cinque ore e venti un uomo che dormiva. Lo intitolò “Sleep“, e oggi assistiamo finalmente alla raccolta della sua eredità spirituale. Camino per casa vostra – Fuoco crepitante da legno di betulla, in ogni caso, va per la sua strada: attualmente è il secondo contenuto più visto su Netflix in Italia e continua a raccogliere calorosi consensi tra tutti gli appassionati di camini accesi e di legno di betulla. Per non parlare dell’entusiasmo dell’autorevolissimo Mariano Giusti, indimenticato protagonista di Occhi del cuore, uno che al tempo fu preso per pazzo ma aveva capito tutto prima di chiunque altro: “Il fuoco, l’esperienza del fuoco, vabbè, io te la consiglio”.

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Insomma, era doveroso rendere il giusto omaggio al capolavoro visionario di Netflix. E ci permettiamo di consigliare la produzione di alcuni spin-off.

Perché sì. Perché dobbiamo fermarci qua? Perché non cogliere l’opportunità irripetibile per alimentare, per esempio, il successo di alcune tra le produzioni più fortunate di Netflix attraverso le linee guida proposte da Camino per casa vostra – Fuoco crepitante da legno di betulla? Perché non tirar fuori, per esempio, un episodio speciale di Elite? Perché non finirla una buona volta con questa brutta storia della trama da accroccare e non andare dritti al punto? Camera fissa su un interno di Las Encinas, vuota con due o tre persone nude a caso che non fanno niente di rilevante, e basta. D’altronde, non è sempre stato quello l’obiettivo finale della serie? Diciamo basta agli intrecci pretestuosi, come ci insegna questa magistrale opera. Perché il mondo ha finalmente capito. Perché Netflix può avere un futuro al di là delle difficoltà affrontate negli ultimi anni, e ha tutto per dar vita a un franchise vincente e fruttuoso sul lungo periodo. Ma non fermiamoci alla betulla, per dio: chi non guarderebbe un bel sequel con una stufa a pellet? Il legno di faggio dove lo lasciamo? Non vogliamo davvero esplorare il potenziale espressivo del frassino? Certo che lo vogliamo, e siamo sicuri che Netflix potrà trovare il modo per appagare ancora il fandom di Camino per casa vostra – Fuoco crepitante da legno di betulla. In attesa di una lieta notizia sulle produzioni future, non ci resta che immergerci in un sacrosanto rewatch: sarà bello come la prima volta, forse persino di più.

Antonio Casu