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La Classifica delle 10 migliori Serie biografiche disponibili su Netflix

Quale miglior sceneggiatura per una serie tv di una vita avventurosa e rocambolesca? Le serie tv biografiche fanno parte di un genere che va considerato sempre accostato ad altri generi. Quelle incentrate su personaggi storici sono da considerarsi period drama, quelle che raccontano i crimini di un serial killer sono thriller, quelle che danno la parola direttamente ai protagonisti sono docuserie e così via. Le serie tv biografiche possono perciò passare attraverso un lungo ventaglio di sottogeneri, risultando più o meno appetibili per un determinato target di pubblico. Netflix ne ha sfornate parecchie negli ultimi anni. Da capolavori come The Crown a esempi più recenti come Beckham o The Last Dance, il servizio di streaming ci ha regalato tantissime proposte da prendere in esame, alcune molto più prelibate e promettenti di altre.

Non sono solo le docuserie ad aver dato slancio al genere biografico su Netflix.

La già citata The Crown è forse uno degli esempi più recenti di grande serie tv costruita attorno alla vita di un personaggio reale. In questo articolo, abbiamo messo insieme tutte le proposte disponibili sulla piattaforma e abbiamo stilato una classifica dei 10 migliori titoli del genere, spaziando tra docuserie, period drama e thriller. Storie ambientate nel passato, ritratti di personaggi moderni, autocelebrazioni e racconti ispirati a fatti realmente accaduti: ecco la top10 delle migliori serie tv biografiche che potete trovare in questo momento su Netflix!

10. Tiger King

serie netflix - tiger king

Il pubblico italiano l’ha archiviata troppo in fretta, ma negli Stati Uniti Tiger King è stato un successone. Tra le migliori docuserie dell’anno, si è aggiudicata sei candidature agli Emmy Awards e nei primi dieci giorni di programmazione ha fatto registrare oltre 34 milioni di visualizzazioni, restando per sedici giorni nella Top10 di Netflix. Ma di cosa parla Tiger King? La serie tratteggia l’immagine di Joseph Allen Maldonado-Passage, meglio conosciuto come Joe Exotic, un imprenditore americano, addestratore di tigri e proprietario e gestore del Greater Wynnewood Exotic Animal Park in Oklahoma.

Joe Exotic è un personaggio noto al pubblico americano: nel 2016 si candidò come indipendente alle Presidenziali USA e due anni dopo a governatore dell’Oklahoma. Figura controversa, Joe Exotic è stato condannato a 22 anni di reclusione per diciassette capi d’accusa, tra cui abuso di animali e omicidio su commissione.

La serie Netflix ripercorre la tumultuosa vita di questo personaggio, affidandosi a riprese e video girati direttamente dalle sue mani.

Joe Exotic ha fatto della sua vita uno show: sempre alla ribalta, sempre esposto alle telecamere, il personaggio che Tiger King cerca di raccontare è come se avesse vissuto per sceneggiare un film. La docuserie racconta la sua vita privata, i suoi anni da proprietario dello zoo e la vicenda di Carole Baskin, la direttrice di Big Cat Rescue, del cui omicidio Joe Exotic è stato accusato. Tiger King è stata la docuserie più ricercata su Google nel 2020 e Netflix l’ha rinnovata per una seconda stagione di soli 5 episodi andata in onda nel 2021.

9. The Spy

serie netflix - the spy

Di un anno antecedente è invece The Spy, miniserie prodotta da Netflix in collaborazione con Canal+. Misurata e appassionante, la serie racconta in sei episodi una storia di alto spionaggio ambientata tra Israele e Siria ed ispirata alle vicende del libro L’espion qui venait d’Israël (The Spy From Israel) di Ben Dan e Yeshayahu Ben Porat. Il protagonista di questo thriller ad alta tensione è Eli Cohen, una spia israeliana che ha realmente operato in Siria negli anni ’60 del secolo scorso. Le vite delle spie sono tutte appassionanti e perfette per un soggetto televisivo, ma quella di Eli Cohen ha dello straordinario: infiltrato all’interno dei ranghi dell’amministrazione siriana, la spia del Mossad è riuscita incredibilmente ad entrare a far parte del governo di quel Paese e a passare informazioni delicate ai servizi segreti di Israele, influenzando il futuro del Medio Oriente e il corso stesso della storia.

The Spy proviene dalla penna di Gideon Raff, il regista e sceneggiatore israeliano noto per essere il creatore di Homeland, un vero e proprio cult di cui in Italia non si parla abbastanza. Il ruolo di Eli Cohen è andato invece a Sacha Baron Cohen, che si è cimentato con The Spy in uno dei suoi primi ruoli drammatici. The Spy è un thriller che chi conosce la penna di Gideon Raff non può non apprezzare. Ma al di là della fiction, la serie narra delle vicende realmente accadute, che ci riportano nei tumultuosi anni Sessanta e in un contesto storico che è tornato oggi drammaticamente attuale.

8. L’altra Grace

Ci spostiamo invece indietro di un secolo per un’altra serie tv originale Netflix che è apparsa sulla piattaforma nel 2017. La scrittrice Margaret Atwood negli anni Novanta ha pubblicato un romanzo da cui sono tratte le vicende della serie tv. Grace Marks era una domestica irlandese emigrata in Canada, che prestava servizio in una casa insieme ad altri domestici. Fu accusata di omicidio e condannata a morte, anche se poi la pena le venne commutata in carcere a vita. Siamo nella metà dell’Ottocento, in una società spiccatamente patriarcale, nella quale le differenze sociali erano molto marcate. Grace continuò per tutta la vita a dichiararsi innocente e la serie tv prova a presentarci le mille sfaccettature di questo personaggio.

I fatti narrati dallo show di Netflix sono ispirati a una storia vera, anche se la serie si prende qua e là qualche licenza rispetto alla realtà.

Ma si può parlare comunque di serie biografica, perché il travaglio di Grace Marks viene ripercorso dall’inizio, con l’ausilio di altri personaggi che proveranno a diradare la nebbia attorno ai ricordi della protagonista. Mary Harron è la regista che ha trasformato in serie tv la storia della domestica Grace Marks. La miniserie è composta da sei episodi e, al momento della sua uscita, ha caricato il pubblico di grandi aspettative, dal momento che si trattava del terzo adattamento di un romanzo della Atwood, che è la scrittrice che ha ispirato The Handmaid’s Tale, una gemma distopica di rari eguali.

7. Robbie Williams

robbie williams

E tra i titoli aggiunti di recente su Netflix, c’è anche Robbie Williams, la docuserie sulla popstar inglese che è appena approdata sul catalogo. Il documentario è diretto da Joe Pearlman e prodotto da Asif Kapadia, che ha già all’attivo altre biografie ben riuscite come quelle su Maradona, Senna e Amy Winehouse. Robbie Williams è un prodotto molto intimo, sulla falsariga di altri esperimenti simili come Beckham – di cui parleremo a breve – e il film su Francesco Totti, Mi chiamo Francesco Totti. Il protagonista è sdraiato su un divano e guarda i filmati della propria carriera scorrergli sotto lo sguardo. È direttamente lui a commentare le immagini, guardandosi dall’esterno.

Si tratta di una docuserie personale e sincera, nella quale la popstar parla a ruota libera, raccontando gli inizi della carriera, il grande successo, la conquista della scena mondiale, ma anche gli episodi più personali, i disturbi alimentari, le dipendenze. L’idea di ascoltare direttamente dalla voce del protagonista il racconto della sua vita funziona, specialmente quando a supporto della voce ci sono anche le immagini, con i primi piani che catturano lo sguardo di quello che è insieme spettatore e protagonista della storia. A venticinque anni dall’inizio della sua carriera, Robbie Williams vuole riassumere in maniera sincera e senza artificiosità un personaggio pubblico che ha fatto a sua modo la storia della musica moderna, scivolando e rialzandosi innumerevoli volte. L’esperienza di rivedersi sullo schermo è stata per l’artista un trauma, come ha rivelato lui stesso parlando di sé e dei suoi demoni.

6. The Serpent

serie netflix

Non è chiaro subito a tutti, invece, che le vicende attorno a cui ruota la trama di The Serpent sono reali. La storia vera su cui si basa le serie Netflix è quella di Charles Sobhraj, criminale noto alle cronache come Bikini Killer. Truffatore francese, Sobhraj si è trasferito nel sud-est asiatico negli anni Settanta e lì è rimasto per una ventina d’anni. Il suo metodo consisteva nell’attirare nella sua rete soprattutto i turisti in visita a Bangkok per truffarli e poi ammazzarli. Arrestato a metà degli anni Novanta, ha scontato la sua pena in un carcere indiano, corrompendo le guardie e riuscendo a non passarsela così male. Rientrato in Francia dopo aver ottenuto la libertà, è tornato a far parlare di sé e a colpire ancora, finendo di nuovo dietro le sbarre.

Scarcerato di recente, Sobhraj è ancora vivo e probabilmente avrà anche guardato la serie Netflix ispirata alla sua vita.

The Serpent è stata realizzata in collaborazione con BBC One ed è composta da otto episodi. L’attore Tahar Rahim ha prestato il volto al protagonista, ricevendo una nomination ai Golden Globe per la sua interpretazione. La serie tv prova a raccontare le mille sfaccettature di un personaggio sfuggente, egocentrico e narcisista, forse sociopatico, lontano dal prototipo di assassino seriale sadico, ma molto più manipolatore e sottile. La serie tv scorre con un buon ritmo ed è un ottimo titolo per gli amanti del thriller o delle serie sui serial killer, ma non tutti sanno che il personaggio che l’ha ispirata è un personaggio reale e che è tuttora in circolazione.

5. Beckham

Torniamo però al genere docuserie con un altro bel titolo sfornato da Netflix negli ultimi mesi. Beckham è il racconto della vita del calciatore inglese in quattro episodi. Un’altra testimonianza autentica e intima, un ritratto fatto in prima persona scorrendo le immagini della propria carriera e della vita lontano dai riflettori. Come per Robbie Williams, anche per Beckham l’esperienza del documentario è stata catartica: la miniserie lo ha aiutato a ripercorrere le esperienze più belle e più traumatiche della propria vita professionale, costringendolo a fare i conti con esperienze che ancora non aveva metabolizzato del tutto e con ferite destinate a non rimarginarsi mai.

Quel che colpisce di queste docuserie Netflix è l’autenticità con cui i protagonisti si raccontano: non sono le imprese, il talento e tutto ciò che ha fatto di loro delle icone nei rispettivi campi professionali a impressionare lo spettatore, ma anche i passi falsi, le debolezze e tutte quelle esperienze negative che ancora hanno il potere di far tremare loro la voce e di metterli in imbarazzo. Il plauso va alle scelte della regia – sia di Beckham che di Robbie Williams – per aver saputo cogliere soprattutto il lato più umano di questi miti viventi, ma anche ai protagonisti stessi, che hanno deciso di raccontarsi senza fraintendimenti, menzogne e verità ritoccate. Anche Beckham è una serie biografica che vale la pena guardare per intero.

4. Dahmer

serie netflix dahmer

E a proposito di serial killer, torniamo sull’argomento parlando di un titolo che ha avuto grande successo sulla piattaforma. Dahmer racconta la vera storia del killer statunitense Jeffrey Dahmer, che negli anni Novanta si rese responsabile di una serie di macabri omicidi scoperti poco a poco dalla polizia. La serie è stata realizzata da Ryan Murphy e Ian Brennan e ha fatto parlare molto di sé sin dal momento del suo rilascio, aprendo controversie con i famigliari delle vittime di Dahmer e scatenando un dibattito piuttosto acceso sulla sua figura e sull’impatto della serie. Il genere true crime è un genere che sta funzionando molto di recente: tanti sono i titoli di riferimento che stanno spopolando negli ultimi anni, non solo su Netflix.

Dahmer riesce a bilanciare il gusto per il thriller con un pizzico di horror e col genere poliziesco. La serie parte dalla cattura del killer, all’inizio degli anni Novanta, e ripercorre per gradi la biografia di Jeffrey Dahmer, scavando nella sua psiche disturbata e nei traumi della sua infanzia. In dieci episodi si delinea una serie drammatica capace di far venire i brividi, un prodotto in cui il marchio di Ryan Murphy si vede e si riconosce. Dahmer è un titolo riuscitissimo, che racconta una storia orribile e che è stata in grado di suscitare delle reazioni che sono andate ben al di là dei commenti sulla resa televisiva della storia.

3. Narcos

narcos

Altra grande perla di Netflix è Narcos, la serie che è partita per raccontare Pablo Escobar e che poi è andata oltre, tracciando un quadro completo sulla storia del narcotraffico colombiano dei cartelli di Cali e Medellin e di quello messicano nella versione Narcos: Mexico. Uscita nel 2015 sulla piattaforma, Narcos è diventato subito uno dei titoli di punta di Netflix, restando ancora oggi nella classifica dei migliori prodotti realizzati dal servizio di streaming. Nel 2016, dopo la prima stagione della serie, Narcos ha ricevuto una candidatura ai Golden Globe come miglior serie tv drammatica e Wagner Moura, l’attore che ha interpretato Pablo Escobar, ha ricevuto la nomination per il miglior attore protagonista.

Narcos ha ispirato una miriade di altri titoli Netflix sullo stesso argomento.

Ma è difficile fare meglio, perché quella realizzata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro è davvero una grande serie. Le prime due stagioni di Narcos si soffermano sulla carriera criminale di Pablo Escobar, facendoci vedere come il boss sia stato in grado di creare un impero della droga talmente vasto da aver messo in crisi persino gli Stati Uniti. La bellezza di Narcos sta nel suo essere un prodotto che funziona sul piano della fiction, ma che è assolutamente aderente alla realtà.

Molte scene sono state ricostruite alla perfezione, basandosi su filmati d’epoca e video della polizia. Le vicende di Escobar, dalla latitanza alla cattura, si affiancano poi a quelle di altri personaggi reali che prendono forma e consistenza sullo schermo, intrecciando le loro vicende personali con quelle del boss, in una caccia all’uomo in cui la tensione è sempre alle stelle. Tra i migliori prodotti attualmente disponibili su Netflix, Narcos è una di quelle serie tv che bisogna assolutamente guardare una volta nella vita.

2. The Last Dance

Ma l’altra grande perla di questa lista – e delle serie tv biografiche disponibili su Netflix – è The Last Dance, un racconto biografico in versione docuserie. Sebbene non racconti tutta la vita di Micheal Jordan, dall’infanzia all’addio al basket, The Last Dance si sofferma sulla stagione 1997/1998, l’ultima giocata da Jordan con la maglia dei Chicago Bulls. Molti hanno definito questa serie il miglior documentario mai realizzato da Netflix e anche il prodotto di genere sportivo meglio riuscito. E il giudizio non è così distante dalla realtà, perché in effetti The Last Dance è un titolo che sa essere adrenalinico e romantico al punto giusto.

Essendo una docuserie, il racconto dell’ultima danza di Micheal Jordan è fatto attraverso i filmati delle sue ultime partite, fino alla conquista dell’anello e la chiusura di una meravigliosa parabola sportiva. La storia di Jordan, raccontata attraverso le immagini di The Last Dance, diventa potente e in grado di ispirare chi la guarda. Accanto a lui, ci sono gli altri protagonisti di quella stagione, a partire dai compagni di squadra per finire ai famigliari del campione e alle persone che lo hanno seguito più da vicino. The Last Dance vuole raccontare una stagione sportiva di una delle franchigie più famose del mondo, ma finisce per essere un ritratto biografico di un’icona dello sport immortalata alla fine della sua strabiliante carriera.

1. The Crown

E per finire, la madre delle serie biografiche di Netflix. The Crown è il più potente racconto sulla vita di una regina che possiamo trovare sulla piattaforma, ma limitare la portata della serie a un servizio di streaming sarebbe enormemente riduttivo. The Crown è un capolavoro della televisione, che ha trovato in Netflix la sua casa, ma che ha avuto la forza di andare oltre, divenendo già un’icona del genere. Le sei stagioni della serie scritta da Peter Morgan ripercorrono la vita della regina Elisabetta dal momento della morte del padre fino alle vicende più attuali. Si tratta di un prodotto che riesce ad essere insieme storico e contemporaneo, tanto è il materiale da raccontare.

Stiamo parlando di uno dei regnanti più longevi della storia dell’umanità, che ha vissuto in un secolo tumultuoso e pieno di stravolgimenti, per cui raccontare la sua esistenza significa raccontare un po’ anche la storia degli ultimi settant’anni, attraverso la visuale privilegiata della corona inglese. The Crown è stata inserita dalla BBC al sedicesimo posto nella classifica delle 100 migliori serie tv del XXI secolo e si aggiudicata decine di premi, tra cui diversi Emmy e Golden Globe. The Crown è probabilmente una serie eterna, che ha segnato una pagina importante della golden age di Netflix e che forse ne è l’ultima grande rappresentante.