ATTENZIONE: l’episodio contiene spoiler su MobLand 1×07!!
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Alla fine, le tre lettere scritte a caratteri cubitali sul pavimento del magazzino di Anversa, sono inequivocabili e non lasciano spazio ad altre interpretazioni: war. È guerra. Una sanguinosa, scabrosa, terrificante guerra. Ma questo lo sapevamo già. Quando Maeve Harrigan ha deciso di premere quel pulsante, abbiamo capito tutto: non esistono patti di non belligeranza tra le due famiglie rivali di MobLand. Non esistono margini di trattativa, licenze in bianco, nuovi accordi. È guerra e basta. E forse lo avevamo immaginato sin dal primo episodio della serie, quello in cui Tommy Stevenson sparisce all’improvviso e tutti gli occhi vengono puntati sul rampollo di casa Harrigan.
Ormai i convenevoli sono saltati, lo show si sta avvicinando alle battute conclusive e lo scontro aperto tra le due famiglie è in atto già da un po’. La conta delle vittime ha già fatto registrare nomi di un certo spessore. Richie Stevenson ha perso moglie e figlio, Conrad ha sacrificato Archie, uno degli uomini migliori al servizio della famiglia. E il finale del sesto episodio (una folle partita a scacchi) ci aveva lasciati col fiato sospeso sul destino di Brendan e Seraphina. I due fratellastri stavano curando ad Anversa un’importante affare di rubini. Le trattative erano andate a buon fine, c’era stata la stretta di mano tra le parti. Ma all’improvviso gli uomini dei “messicani“ avevano teso l’agguato e puntato le armi alla testa dei due Harrigan.
Quello che tutti ci chiedevamo, mentre Harry De Souza sfrecciava sull’asfalto a bordo di una motocicletta rubata, era essenzialmente questo: avrebbe fatto in tempo a irrompere sulla scena e portare in salvo i figli di Conrad?
Ci aspettavamo un’evoluzione tarantiniana della scena e non siamo andati molto lontani dalla realtà. Solo che Harry non ha trovato Brendan e Seraphina nel magazzino. Troppo tardi. I due fratellastri sono stati rapiti dal plotone sguinzagliato a distanza da Richie Stevenson e il loro destino è appeso a un filo. Come ha fatto Richie a conoscere la posizione esatta di Brendan e Seraphina Harrigan? È quello che si chiede Conrad, all’oscuro delle mosse machiavelliche di sua moglie Maeve. Dunque, l’occhio del capoclan diventa sospettoso, più di quanto non fosse già di suo. Se l’acerrimo nemico, con il quale è appena entrato in guerra, è risalito alla posizione segreta dei suoi figli, è perché qualcuno ha parlato. Il tema della talpa è ricorrente negli episodi di MobLand (disponibili fino al settimo su Paramount+).
La serie si è aperta con una condanna a morte proprio per sospetto tradimento. A farne le spese era stato il povero Archie, che però con molta probabilità tutto poteva essere meno che una talpa. Così i sospetti si sono allontanati dall’amico (ormai morto) e hanno continuato a serpeggiare tra i dubbi di Conrad. Dubbi che sono sempre stati alimentati ed enfatizzati da sua moglie Maeve, non esattamente esente da responsabilità nelle disgrazie recenti capitate alla famiglia.
Ad ogni modo, la questione più importante che MobLand 1×07 pone adesso è questa: Maeve credeva davvero che Richie Stevenson avrebbe risparmiato la vita a Brendan?
Una first lady criminale come lei, capace di piegare sempre gli eventi a suo favore, come ha fatto a essere così ingenua? Continuano a esserci dettagli sconosciuti sul misterioso ascendente che lei avrebbe su Richie? Perché altrimenti non si spiega come la signora Harrigan, incallita criminale e spietata assassina, abbia potuto sacrificare così ingenuamente uno dei suoi figli. Non si tratta solo di ingenuità e non può certo essere inesperienza. È forse un problema che MobLand ha con il suo personaggio e con la trama?
Più avanti scopriremo le ragioni che hanno portato Maeve a fidarsi di Richie Stevenson, dopo avergli assassinato moglie e figlio. Intanto, a proposito di ingenuità, un altro personaggio femminile che sta attirando su di sé guai e Jan, la moglie di Harry. La donna, già piuttosto titubante sul suo rapporto col marito e con la famiglia per la quale lavora, è stata prelevata da casa e trascinata nella tenuta degli Harrigan, senza che le venisse chiesto nulla. Jan non vuole conoscere i dettagli del lavoro di Harry, ma è abbastanza perspicace da capire che tutto sta evolvendo per il peggio e che lei e sua figlia Gina sono in pericolo esattamente come tutti gli altri.
Come può una donna in una situazione così delicata (e dopo che le era stato esplicitamente ordinato di non lasciare la tenuta) accettare l’invito in un bar di un’amica?
La sua ingenuità, contrariamente a quella di Maeve, può però essere giustificata e capita. Jan è una donna con i nervi a pezzi. Si sente bloccata nella sua stessa vita, costretta a vivere con un uomo che pone la sua famiglia in una costante situazione di pericolo e comandata a bacchetta dagli Harrigan. La paura di Conrad e dei suoi nemici prevale sul buon senso e sulla lucidità. Jan ha bisogno di evadere, di un contatto umano che vada oltre la ristretta cerchia degli Harrigan, di una boccata d’aria fresca rispetto all’aria stagnante che si respira nella sua famiglia. Per questo si abbandona alle confidenze di Alice, ignara che lei sia un’agente sotto copertura al servizio del detective Fisk.
La piccola fuga dalla tenuta e la chiacchierata con l’”amica” costeranno parecchio a Jan, soprattutto perché è finita inconsapevolmente nella rete di sospetti di Conrad. Maeve avrà tutto l’interesse nel convogliare i sospetti sui coniugi De Souza (e allontanarli da se stessa). E se Harry è abbastanza scaltro ed esperto da mettersi al riparo, Jan è obiettivamente la pedina debole. La guerra tra Harrigan e Stevenson per il traffico di fentanyl avrà come effetto collaterale lo scontro inevitabile tra Harry e Maeve. Conrad riuscirà a schierarsi da una parte o dall’altra? Sarà abbastanza lucido da riconoscere la realtà? Non sono poi rimasti tanti episodi alla fine dello show (che è stato rinnovato). Le prossime due puntate di MobLand metteranno i personaggi l’uno di fronte all’altro.
Quel che invece è certo è che Brendan Harrigan è l’ultima vittima sacrificale della guerra in corso.
Richie Stevenson ha rapito i due fratelli, li ha condotti in un magazzino, legati a una sedia e preparati per essere giustiziati davanti agli occhi dei genitori. A gestire le operazioni c’è il messicano, l’uomo il cui padre Conrad aveva insultato molti anni prima e che se l’è legata al dito. Attraverso una videochiamata, esattamente davanti agli occhi dei genitori impotenti, il messicano dà l’ordine di tagliare a pezzettini Brendan con una motosega. Kevin chiama Harry, che cerca di tirare fuori dal cappello l’ultima, disperata arma segreta: Kat McAllister. Un nome che si era infilato quasi inavvertitamente nelle trame di MobLand 1×06. Avevamo capito che sarebbe stata un pedina importante da utilizzare nella guerra in corso, ma in questo caso si è rivelata un vero e proprio deus ex machina che ha salvato la vita di Seraphina.
Chi è questo misterioso personaggio? Per il momento sappiamo solo che viaggia su jet privati e che le basta una telefonata per bloccare la mano armata dei messicani. Da dove le deriva tanto potere? E che cosa chiederà in cambio a Harry De Souza? Nella prossima puntate di MobLand non vorremmo essere nei panni di Tom Hardy. Mentre tra la tenuta Harrigan e Anversa andava di scena la violenza più macabra, confinati in campagna Eddie e Gina De Souza iniziano ad avvicinarsi pericolosamente. MobLand 1×07 ha perciò un’andatura iper eccitata quando segue il filone principale del disperato salvataggio di Brendan e Seraphina, e un ritmo più lento quando guarda da vicino i due ragazzi che condividono il confino.
Eddie Harrigan prova ad adescare la figlia di Harry con trovate banali e sdolcinate.
Lei sta al gioco, ma lo smaschera quasi subito. Il problema è che, pur riconoscendo i suoi tentativi scontati di portarsela a letto, si abbandona lo stesso alle sue braccia. Forse per divertimento, forse per ripicca nei confronti del padre. Ma cosa vuole veramente Eddie da Gina? Sta solo flirtando oppure il tentativo di portarsela dalla sua parte nasconde l’intenzione di isolare Harry e renderlo più vulnerabile? In MobLand sono tutti delle pedine nelle mani di un manovratore più scaltro. Ma ancora non abbiamo capito chi è che conduce realmente il gioco.
