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Love Bugs (o come non rinnovare una Serie Tv)

Ci sono coppie che funzionano e coppie che semplicemente non stanno bene insieme. Le serie tv in questo non si allontanano molto dalla vita reale: sarà la sintonia fra gli attori, la caratterizzazione dei personaggi o una combo fra le due, alcune coppie del piccolo schermo sembrano fatte per stare insieme mentre altre solo per farci chiedere come mai siamo ancora lì a guardarle. La prova provata è una delle sitcom italiane meglio riuscite ma contemporaneamente più deludenti: Love Bugs.

Nelle sue tre stagioni, prodotte dal 2004 al 2007, Love Bugs racconta le storie d’amore di tre coppie alle prese con la convivenza e con le vicende della vita quotidiana. Lo fa attraverso sketch brevi a camera fissa, estemporanei, uniti a formare strisce quotidiane pur non avendo particolari connessioni l’uno con l’altro. La narrazione orizzontale è quasi del tutto assente, i personaggi restano sempre fedeli a se stessi e ciò che vivono in un determinato momento non ha ripercussioni sulla storia nella sua totalità. Un riassunto molto stringato potrebbe essere: ci sono due persone che fanno cose. Fanno la spesa, si occupano della casa, passano del tempo insieme, fanno terapia. Insomma, vivono dinamiche quotidiane nelle quali ogni coppia può in qualche modo specchiarsi e lo fanno in modo ironico e leggero. Questa formula funziona e rende Love Bugs una compagnia. La quotidianità dei personaggi fa da sfondo alla nostra, ci accompagna senza imporci di avere sempre l’attenzione puntata sullo schermo, e quando invece siamo attenti la guardiamo col sorriso. È uno schema narrativo che si allontana dalla gran parte delle serie e delle sitcom più conosciute, ma che comunque funziona.

Ma per quanto le dinamiche di Love Bugs siano in linea teorica un buon punto di partenza per una sitcom di successo, ciò che davvero ne determina le sorti sono i personaggi. Nella prima stagione Michelle Hunziker e Fabio De Luigi risultano estremamente credibili nel dare vita a una coppia ormai rodata e con una lunga convivenza alle spalle. I due non sono esenti da gelosie e discussioni, che anzi danno vita a buona parte degli sketch, ma sono innamorati e, cosa importante, si divertono insieme. La forza dei personaggi non sta in una grande caratterizzazione né tanto meno in una particolare profondità. Delle loro radici conosciamo ben poco, non sappiamo neanche quali siano i loro cognomi, ma ci risultano familiari perché rispecchiano degli stereotipi di cui tutti siamo a conoscenza. Come ci insegna The Office (qui trovate le 10 citazioni più iconiche della serie), a volte i personaggi sono potenti proprio perché non ci aspettiamo da loro grandi insegnamenti o cambiamenti, ma perché sono esattamente come ci sembrano.

Love Bugs

Michelle è molto precisa e altrettanto gelosa, costringe Fabio a passare il tempo in modi che proprio non gli piacciono e sa perfettamente quali punti toccare per metterlo alle strette e portarlo a seguire le sue proposte. Fabio è l’opposto sotto molti punti di vista: ama il calcio, vorrebbe poltrire a letto di domenica, è caotico. Come nel più classico degli stereotipi odia la suocera, meglio conosciuta come La Vecchia, e non fa assolutamente nulla per nasconderlo. Michelle e Fabio sono agli antipodi ma hanno in comune un’ironia che è il fulcro di tutta la prima stagione di Love Bugs. Ridono insieme, ridono l’uno dell’altro e fanno ridere noi, si punzecchiano in continuazione ed è proprio questo loro modo di fare giocoso che li rende estremamente piacevoli.

La loro sintonia è palese, complice anche quella fra i due attori che li ha portati a recitare come coppia anche al di fuori della finzione narrativa di Love Bugs. Chiunque abbia visto anche solo qualche episodio della serie non può dimenticare i continui “MICHELLE!”, con un mood tra il serio e il faceto con cui Fabio tenta di richiamare all’ordine la sua ragazza, i miagolii che si rivolgono anche nei posti più improbabili e con testimoni a dir poco imbarazzati. È stato proprio il perfetto accordo fra i due ciò che ha reso speciale una serie che aveva tutti i presupposti per piacere parecchio e a lungo, ma che si è ritrovata in un battito di ciglia a essere riposta nella scatola dei ricordi della tv dei primi anni Duemila.

Succede infatti che alla fine della prima stagione Michelle parte per un viaggio di lavoro in America dal quale non la vediamo più tornare. Gli ultimi sketch presentano un Fabio piangente, per niente pronto a vivere il mese di attesa che lo separa dalla possibilità di riabbracciare la fidanzata. Cosa che non succederà mai perché Michelle, sì, proprio la stessa Michelle gelosa di qualunque ragazza si avvicinasse a Fabio, durante il viaggio si fidanza con il suo capo e non fa più ritorno a casa. Quali fossero le motivazioni che hanno portato Michelle Hunziker ad allontanarsi dal cast della serie non è dato sapere. Fatto sta che Love Bugs2 ci mette davanti a una situazione diversa da quella attesa: Fabio nella casa che aveva condiviso per tanti anni con Michelle, ma in compagnia della sua nuova fidanzata Elisabetta. È da questo momento che ha inizio il lento e rovinoso declino della serie.

Love Bugs

La struttura narrativa e le dinamiche sono sempre le stesse, e questo non è un male. Se in linea generale può essere difficile portare avanti nel tempo una serie mantenendone alto interesse e credibilità, per un prodotto come Love Bugs dovrebbe esserlo molto meno. Gli sketch sono brevi e ci sono infinite possibilità di sviluppo. A riprova di ciò, la serie canadese dalla quale nasce l’idea di Love Bugs, Un gars, une fille, è andata avanti ben più a lungo della sua corrispondente nostrana. Nel nostro caso è stato l’elemento che ha decretato il successo della prima stagione – i personaggi – a portare anche la più cocente delusione.

Elisabetta Canalis, come Michelle Hunziker prima di lei, dà vita a uno stereotipo, quello della ragazza tanto carina quanto svampita, ma non con la stessa credibilità. È un personaggio che non convince, e di conseguenza anche la coppia non fa scintille. Elisabetta è molto diversa da Michelle, e probabilmente non sarebbe potuto essere altrimenti, non si può sostituire un personaggio creandone una copia conforme con un altro nome. Ma abbiamo la costante sensazione che Fabio ed Elisabetta no, proprio non stanno bene insieme, e anche il tentativo di chiamare “ELISABETTA!” con quel tono che tanto funzionava con Michelle risulta vano. Sarà la recitazione, sarà il personaggio che non si fa amare, sarà che la coppia precedente funzionava troppo, fatto sta che Elisabetta è riuscita ad accaparrarsi ben poche simpatie. Elisabetta e Fabio proprio non ci piacciono, e più si va avanti con gli episodi più si sente la mancanza della storia originale, delle dinamiche di coppia della prima stagione.

Chissà, forse anche gli sceneggiatori si sono resi conto di aver fatto un passo falso dando a Fabio De Luigi una nuova partner. Forse se la serie avesse preso fin da subito una piega diversa, riconsiderando entrambi i personaggi e non solo uno, il suo destino sarebbe cambiato. Fatto sta che la scelta di mantenere Fabio – un personaggio di per sé con un grande potenziale – portandolo avanti senza Michelle ha premiato poco in termini di ascolti e anche di attaccamento ai personaggi, avviando Love Bugs verso il suo epilogo finale. Non c’è Marshall senza Lily, non c’è Ross senza Rachel e a quanto pare non c’è Fabio senza Michelle.

Due anni dopo la messa in onda di Love Bugs2 c’è stato poi l’ultimo tentativo di salvare il salvabile, che se da un lato è riuscito ad allontanare la serie dal baratro verso cui stava sprofondando, dall’altro è stato un tentativo fallimentare di portarla nuovamente ai fasti delle origini. Love Bugs3 presenta la stessa struttura delle stagioni precedenti in una location differente, e soprattutto con due personaggi nuovi. Emilio Solfrizzi e Giorgia Surina sono i protagonisti di una storia d’amore un po’ diversa dalle precedenti. Lui è un barese DOC sulla quarantina, appassionato di auto, legato alle tradizioni della sua terra. Lei è molto più giovane di lui, molto attenta alle problematiche del suo tempo, e ha dalla sua la gioventù che la porta a voler provare le avventure più disparate.

Le loro differenze in parte si annullano e in parte si ingigantiscono quando sono insieme. A volte Giorgia trascina Emilio in situazioni nelle quali lui si sente evidentemente fuori posto. Altre volte invece le loro diversità si coniugano bene e creano dinamiche che a noi, come spettatori, piacciono. Insomma Pisi e Naso, così opposti, si attraggono. Ma stanno bene insieme? Ni, c’è sempre qualcosa che manca. L’ironia non è più così coinvolgente, gli sketch fanno più sorridere e meno ridere. Forse se la prima stagione di Love Bugs avesse avuto come protagonisti Giorgia ed Emilio sarebbe mancato il termine di paragone che ha reso la loro storia meno interessante. Poche sono però le probabilità che avrebbe avuto lo stesso successo.

Love Bugs

Fabio e Michelle, poi Fabio ed Elisabetta, infine Emilio e Giorgia: le coppie a volte funzionano, altre volte meno, altre ancora proprio no. E allo stesso modo funzionano o non funzionano le stagioni di una serie che, pur riproponendo dinamiche tendenzialmente sempre uguali, cambiano radicalmente al cambiare dei personaggi portati in scena. Love Bugs ci piace, ma non sempre. Non tutta. Ci ritroviamo ad amare Fabio e Michelle per una stagione e a rimpiangerli per le altre due, e questo fa perdere un po’ di senso alla serie stessa. Insomma, forse sarebbe stato meglio darci un taglio dopo la prima stagione e, perché no, magari lasciare la porta aperta per un sequel negli anni successivi. Perché diciamocela tutta, Love Bugs con Fabio e Michelle insieme quasi vent’anni dopo noi l’avremmo vista di sicuro!

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