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L’estate nei tuoi occhi (o il più poetico The Summer I Turned Pretty, a seconda dei punti di vista) è riuscito a compiere l’impresa in cui non speravamo più. Raccogliere l’eredità più classica dei teen drama, facendo rivivere il sogno millennial ancora una volta. Il fenomeno seriale, iniziato nel 2022, ha raggiunto il suo apice proprio quest’anno con la terza e ultima stagione (disponibile sul catalogo Prime Video). Tra ship, schieramenti, meme e video editati in stile Tumblr ai tempi belli, L‘estate nei tuoi occhi ci ha riportato con la mente e il cuore a quella adolescenza che (forse) oggi rimpiangiamo un po’. Quella di OC, One Tree Hill, Dawson’s Creek e Una mamma per amica. Quella, più recente, di Gossip Girl, Veronica Mars e The Vampire Diaries.
Sulle note delle canzoni più celebri di Taylor Swift, paladina dei cuori spezzati, L’estate nei tuoi occhi si è imposta alla pari di una hit estiva.
Discutibile, spesso, eppure impossibile farne a meno. Pur con le sue contraddizioni e forzature, la serie tv basata sui romanzi di Jenny Han ha inequivocabilmente fatto risorgere il genere del teen drama puntando a ciò che del teen drama è sempre stato l’epicentro: il triangolo amoroso. Ed è proprio quel triangolo rappresentato da Conrad, Belly e Jeremiah a coinvolgerci per tre stagioni. Come se sullo schermo non si trattasse di personaggi di fantasia, ma di amici a cui teniamo davvero.
Adesso che lo show è giunto alla sua conclusione (seppur non definitiva) ci sentiamo un po’ orfani. Orfani di estate scandite dai mal d’amore di Belly e dai fratelli Fisher. Orfani, ma soddisfatti, tutti. E visto che abbiamo già decantato le lodi di una terza stagione che ci ha tenuti incollati allo schermo dal primo all’ultimo episodio, è giunta anche l’ora di evidenziare quello che non ci ha, invece, convinti del tutto.
Ecco 5 sottotrame che sono sembrate un po’ troppo forzate in L’estate nei tuoi occhi 3. Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo o avreste aggiunto altro?
1) La soap opera di Steven e Taylor

Ammettiamolo una volta per tutte. L’unica vera coppia per cui abbiamo tifato dall’inizio alla fine è quella degli Staylor. Lui è il fratello della protagonista, lei la migliore amica. Che nasca tra loro qualcosa è un cliché a cui è impossibile sfuggire e che ci ha comunque fatto emozionare più del triangolo ufficiale. Perché? Perché forse è più semplice immedesimarsi con la sindrome dell’impostore di Taylor o perché Steven è il personaggio più coerente dello show.
La loro storia, inesistente nei libri, ha trovato lo spazio per nascere ed evolversi nel corso della prima, ma soprattutto della seconda stagione di L’estate nei tuoi occhi.
Superato lo scoglio del “ci conosciamo da una vita intera”, Taylor e Steven si sono ben presto resi conto di esseri fatti l’uno per l’altra. Pur nelle loro drastiche differenze, soprattutto quando si tratta di esprimere l’affetto. L’altalena emotiva, che oscillava prima da un lato e poi dall’altro, riesce finalmente ad assestarsi al termine della seconda stagione. Allora perché aggiungere dramma nella terza?
Per i primi episodi dell’ultima stagione, infatti, scopriamo che, nei quattro anni di salto temporale, Taylor e Steven si sono lasciati. Sembrerebbe per decisione della prima, anche se non è mai chiarito del tutto. Eppure, nonostante tutto, i ragazzi non riescono a fare a meno dell’altro, tanto da essere diventati amanti anche se impegnati in altre rispettive relazioni. Ha senso? Francamente pensiamo di no. Il tradimento, utilizzato sia per giustificare quello di Jeremiah sia per aggiungere trama agli Staylor, non funziona per niente. Anzi li rende immotivatamente delle figure negative ed egoiste. Come se non bastasse la citata fidanzata di Steven non compare mai sullo schermo, rendendo la storyline ancora più forzata.
2) I genitori di Belly

Laurel e John, i genitori di Belly, hanno un ruolo molto più sottile e importante: sono il contrappunto realistico alle tempeste emotive della figlia, e il loro percorso personale aggiunge strati narrativi che parlano tanto agli adulti quanto agli spettatori giovani. Laurel è il tipo di personaggio che non si accontenta di fare da comparsa nel mondo dei figli. È una madre presente, sì, ma anche una donna con un’identità precisa. La sua carriera di scrittrice la rende quasi una “voce narrante parallela”. Mentre Belly affronta le sue estati fatte di scoperte e incertezze, Laurel combatte con il blocco creativo, con le proprie fragilità e con le difficoltà di un matrimonio finito.
Il suo legame con Susannah, la madre di Conrad e Jeremiah, è un altro punto centrale. Tra loro c’è una complicità che va oltre l’amicizia. Rappresentano due modi diversi di essere madri, due modi diversi di affrontare la vita. Laurel, più razionale e pragmatica, diventa spesso il contrappeso alla leggerezza luminosa di Susannah. John è invece una figura più defilata. La sua presenza nella vita di Belly e Steven è meno costante, riflesso della separazione con Laurel. Ma nonostante questa distanza, si tratta comunque di un padre che cerca di restare parte della vita dei figli, pur con tutte le difficoltà e i limiti.
Purtroppo la terza stagione di L’estate nei tuoi occhi non ha gestito nel migliore dei modi nessuno dei due personaggi, sia individualmente che insieme.
Se alla morte di Susannah, nella seconda stagione, Laurel è colei che riesce a salvare concretamente al casa sulla spiaggia, nella terza stagione rimane decisamente defilata. La sua opposizione al matrimonio di Belly e Jeremiah finisce ben presto in un nulla di fatto, e quando Belly vola a Parigi continua a non fare nulla. Sua figlia vive in un altro continente per più di un anno e mai che la vada a trovare. Mah. Anche il ritorno di fiamma tra Laurel e John si spegne quasi subito e off screen, lasciandoci interdetti e confusi.







