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10 momenti in La Casa de Papel che ci hanno frantumato il cuore in mille pezzi

Il successo de La Casa de Papel – di cui Netflix ha annunciato la stagione conclusiva con questo post – è indubbiamente legato allo spettacolo che lo show è in grado di offrire al grande pubblico. Le avvincenti rapine messe in atto dalla banda del Professore gettano lo spettatore a bordo di montagne russe che conducono a vette altissime di coinvolgimento, ma in alcuni momenti è successo che alle scariche di adrenalina generate da un’azione rocambolesca si sostituissero fiumi di lacrime. Quanti? Noi ne abbiamo contati 10.

La Casa de Papel: quando l’azione lascia spazio alle emozioni

1) Quella porta (non) s’ha da aprire

La casa di carta

Impulsiva, sconsiderata, insolente: non è facile entrare in empatia con quella testa calda che è Tokyo, ma l’aneddoto della porta magica facilita sicuramente il compito. Un flashback ce la mostra scoppiare in singhiozzi sotto il peso del rimorso: come confessa a Rio, è convinta di aver causato la morte della madre con i dispiaceri e le preoccupazioni che le ha arrecato. Tokyo la ricorda come una donna buona e volenterosa. Quando la paga da operaia non bastava a sbarcare il lunario rinunciava al sonno per guadagnare degli extra con i turni di notte, e in quelle occasioni una Tokyo ancora bambina si ritrovava in balia di se stessa, preda di paura e solitudine. È per quella figlia spaventata che la madre ideò un particolare stratagemma: una porta magica dipinta sopra una delle pareti della sua stanza, da aprire quando avesse voluto raggiungerla.

La porta magica, però, era un bonus da sfruttare una volta soltanto. Per non rischiare di bruciarsi la preziosa carta messa a sua disposizione, Tokyo ha preferito lasciare che i sentimenti da cui avrebbe dovuto esser difesa la corrodessero.

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