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La Casa de Papel – L’ideale del Professore

Attenzione, fan di La Casa de Papel: questo articolo contiene spoiler sul finale della terza stagione.

Cos’è un ideale? Da Platone a Kant questo concetto si è pian piano radicato nella nostra società Occidentale, divenendo uno dei mezzi con cui poterla meglio descrivere storicamente. La Casa de Papel ne è un evidente esempio. Un ideale è ciò che muove l’animo umano, ciò che lo spinge a percorrere le strade della vita aspirando a un modello di perfezione dell’azione e della conoscenza. Ma l’ideale è qualcosa di lontano, è una chimera per mezzo della quale l’uomo smuove il suo io più profondo, pur essendo consapevole di non poter facilmente raggiungere ciò a cui ambisce.

La Casa de Papel

Per il Professore questa consapevolezza arriva troppo tardi. Si ritroverà schiacciato dalla verità: l’ideale non è un obiettivo che si può concretizzare. Il suo piano, sin dalle prime due stagioni de La Casa de Papel, aveva lo scopo di opporsi all’avidità e alla crudeltà di quelle personalità che si riempiono le tasche di denaro e potere, lasciando nella miseria i loro cittadini. Ma ha scoperto a sue spese quanto questa sua idea, che affonda le radici nella Resistenza del Novecento, fosse impossibile da attuare completamente. Ne parliamo meglio in questo articolo.

La vita del Professore ruotava intorno a una sola idea: ‘Resistenza’. Suo nonno, che aveva resistito con i partigiani per sconfiggere i fascisti in Italia, gli aveva insegnato quella canzone. E lui l’ha insegnata a noi”.

Tokyo

Sin da subito questo accenno storico avrebbe dovuto far accendere un campanello d’allarme, facendoci immaginare quello che sarebbe potuto essere il destino della nostra banda.

Il Professore adotta come Manifesto della sua causa l’ideale di una fazione che lotta per la libertà, ma in ogni caso il passato da cui è tratto fu dominato dalla guerra e dalla sofferenza. Questo parallelismo ci avrebbe dovuto far intuire che la strada che queste rapine avrebbero imboccato non sarebbe mai stata pulita come il Professore aveva desiderato all’inizio.

La Casa de Papel 2 ci rende consapevoli di questo e ce ne convinciamo definitivamente durante il season finale.

la casa de papel

Non possiamo dimenticare il sacrificio di Mosca, di Helsinki e specialmente di Berlino. Loro sono morti per la causa, trasformando la rapina alla Zecca di Stato in un battaglia di vera resistenza al potere. La loro morte da un lato ha determinato la nascita di una crepa nel cuore e nell’animo del Professore, della banda. Dall’altro ha rappresentato una triste conquista, perché la polizia li ha assassinati trasformandoli in eroi.

Quindi, dopo La Casa de Papel 2 troviamo il Professore ancora più convinto che, nonostante il dolore, il suo piano avesse colpito nel segno. Il popolo li amava, si rispecchiava in loro. Tutto ciò agli occhi dei nostri protagonisti significava solo una cosa: VITTORIA.

Ma La Casa de Papel 3 ha rappresentato il passo più lungo della gamba.

Denver, Monica, Tokyo, Nairobi, Helsinki e il Professore con Lisbona hanno ignorato un sentimento importante che spesso nasce nel conflitto: la vendetta.

Da dove deriva questo interesse nel rubare? Quest’ansia che hai? Te lo dico io, ti sta succedendo la stessa cosa della gente che smette di fumare: inizia a odiare il tabacco, il fumo e la gente che fuma. […] A te succede con la polizia. Tu odi la polizia perché ha distrutto la tua vita, perché hanno provato a toglierti tua figlia, perché c’è un mandato di cattura contro di te e tu vuoi vendicarti, tu vuoi solo vendicarti.

Il Professore

Ma queste parole che Sergio rivolge a Raquel valgono in realtà anche per lui, per tutti. Tutti hanno perso qualcuno o qualcosa a causa della polizia e, forse inconsciamente, questo colpo alla Banca di Spagna è visto come la possibilità di vendicarsi finalmente della polizia, del sistema… ancora una volta.

Ma questa volta la lotta al sistema, la Resistenza, assume la forma della vendetta.

La vendetta non è pulita, è corrotta e ti divora dall’interno… ti impedisce di essere lucido e distrugge la parte migliore di una persona.

Purtroppo nella terza stagione della serie, il Professore ne è vittima e ancora una volta, per quanto il piano possa essere perfetto e studiato nei minimi dettagli, ha una falla: i sentimenti.

La nostra banda è amata dal pubblico perché è empatica. Perché, sebbene imbracci le armi, è comunque propensa a mostrare la parte più umana e comprensiva, piuttosto che quella logica e rigida.

La Casa de Papel

Noi non siamo niente. Non sono molto sveglio e nemmeno tu lo sei. Ma per questo colpo il cervello ce lo mette un altro.

Mosca

La mente, colui che avrebbe dovuto mantenere il sangue freddo, era il Professore. Lui avrebbe dovuto tener testa alle forze dell’ordine. Ma questa volta avrebbero trovato una polizia più agguerrita e spietata.

la casa de papel

La Casa de Papel 3 vede l’ideale puro e nobile del Professore venire meno, divorato dal sentimento più spietato: l’odio.

Il season finale (trovate qui la recensione) è probabilmente la puntata migliore di questa stagione. Adrenalina, paura, odio e risentimento accecano la ragione nel momento in cui il cuore viene colpito. L’ansia aumenta progressivamente, l’ironia dei nostri protagonisti si è spenta e ha ceduto il passo al terrore. Nella Banca Nairobi è distesa sul pavimento, occhi vitrei e voce flebile. Helsinki le tiene premuta la ferita sul petto, sperando. Nel bosco il Professore corre disperato verso Raquel e la supplica di dire alla polizia che sta arrivando e che si consegnerà. Farà di tutto pur di salvare la sua amata.

Ancora una volta l’amore. È un’arma a doppio taglio poiché è tanto meraviglioso quanto meschino. Esso getta l’essere umano nella più dolce disperazione e lo acceca impedendogli di capire quale sia l’azione giusta, razionale, per non cadere in trappola. Ma ormai è troppo tardi, il Professore non prova solo amore, nel bosco lui prova anche paura e tutto ciò gli impedisce di capire che sta cadendo nel suo stesso tranello.

Palermo, questa non è più una rapina, né un attacco al sistema. Questa è una guerra. Agisci di conseguenza.

Il Professore

Voleva beffare un sistema corrotto senza mietere vittime ma, accecato da questo ideale, ha permesso alla realtà di imbrogliarlo. Quello che La Casa de Papel 3 ci racconta è infatti il lento declino di un uomo nobile che ha creduto per molto tempo di combattere l’odio nato dalla perdita. Il professore ha perso l’amore fraterno, ora crede di aver perso anche Raquel, l’amore della sua vita.

Quegli stessi ladri che agli occhi del mondo apparivano come degli eroi, dei Robin Hood dal cappuccio rosso, hanno adesso le mani imbrattate di sangue.

In una scena plateale, davanti a molte telecamere, Tokyo, Denver e Palermo hanno distrutto con un bazooka un blindato.

Le scene a seguire sono tragiche, i soldati si dimenano nel fuoco mentre il fuma raggiunge il cielo. Questo fumo rappresenta la scomparsa di un ideale, di un mezzo per distruggere il sistema. Esso è portavoce della caduta dei Dalì.

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