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Il sempre più evidente occhiolino all’Italia de La Casa de Papel

L’amore che il produttore esecutivo della serie La Casa de Papel, Alex Pina, prova nei confronti dell’Italia non è certamente un segreto. Fin dai primi episodi dello show, infatti, noi italiani siamo stati omaggiati con dei richiami al nostro Paese e alla nostra tradizione.

Basti pensare a quella che è la canzone simbolo dell’intera serie televisiva: “Bella ciao”. Il canto, emblema della Resistenza, nasce proprio nella cultura popolare della nostra terra come inno del movimento partigiano. Nella serie televisiva viene usato come inno di guerra dal Professore e dalla sua banda, divenendo un grido contro le ingiustizie dello Stato e un invito a resistere nella battaglia. Il professore stesso ci rivela l’origine italiana del canto. Suo nonno lo aveva imparato anni prima in Italia, combattendo contro i fascisti, e poi lo aveva insegnato a lui. Adesso egli ha fatto suo quel testo e l’idea della Resistenza e li ha trasmessi al resto della squadra. È proprio l’Italia, allora, a dare la chiave di partenza per l’intero piano, per la storia stessa narrata in questa serie.

La dedica che La Casa de Papel pone nei confronti di tutti noi non è certo passata inosservata e, anzi, è stata parecchio apprezzata. Lo dimostra il successo straordinario che la serie ha acquisito nel nostro Paese. Forse proprio per questo i produttori hanno ritenuto di dover omaggiare ancora di più gli abitanti dello stivale, tenendoseli ben stretti e ancorati agli schermi molto più di tutti gli altri. I riferimenti sono diventati sempre più presenti all’interno dello show, soprattutto nella quarta parte andata da poco in onda.

Come non amare le immagini che vedono Berlino e il Professore girare per la bellissima Firenze?

La Casa de Papel

Fratellino! Benvenuto in Italia. Un paese d’arte, di classe, dove la gente veste con stile… a differenza di te che sembri un rappresentante

Proprio l’Italia è la patria scelta da Berlino come abitazione. Nello specifico egli elegge a sua dimora la cappella di un monastero situato a Firenze. Grazie a questa scelta i fan della serie hanno avuto modo di godere di alcune magnifiche immagini della città, come la splendida Piazza Duomo e una visuale dall’alto registrata a Piazza Michelangelo. Berlino stesso, poi, nell’accogliere il fratello giunto a trovarlo non perde l’occasione per omaggiare l’Italia, ricordando come essa sia patria di alte e cultura. Andrés, inoltre, nella versione spagnola si rivolge al fratello proprio parlando in italiano, ennesimo omaggio al Paese.

Ma le dediche rivolte ai fan italiani non si fermano qui. Per ricordare ancora una volta quanto amino l’Italia (e i fan che li seguono da lì), i produttori dedicano alla Sicilia il nome di uno dei componenti della banda: Palermo. Nell’ultima puntata della quarta parte de La Casa de Papel, Palermo stesso rivela a Helsinki che il capoluogo siciliano è proprio quello da lui scelto come nuova abitazione. La scelta di questo nome, che omaggia sia l’isola che uno dei quartieri di Buenos Aires, venne annunciata con il passaggio di un dirigibile nel cielo palermitano. Il pallone gonfiabile riportava la scritta: Palermo è dei nostri. Una trovata pubblicitaria che riuscì ad attirare ancora di più il pubblico italiano.

Non potevano poi mancare i riferimenti musicali al nostro Paese.

In uno dei momenti più allegri, ma anche più trash, che la quarta parte della serie ci ha regalato, troviamo il nostro amato Berlino intento a festeggiare il suo matrimonio con Tatiana. Quale modo migliore per farlo che cantando grandi canzoni italiane? Dopo la dedica alla neo sposa sulle note di “Ti Amo” di Umberto Tozzi, le danze si aprono con il sottofondo di “Centro di gravità permanente” del magnifico Battiato. Il coretto di monaci sullo sfondo contribuisce a rendere la scena una delle più amate, ma soprattutto divertenti, di questa stagione.

Non solo la musica, ma anche il cinema italiano viene ricordato. Guardando la partita di calcio che i nostri ladri giocano durante la preparazione della rapina, assistiamo a un rigore parato a sorpresa da Tokyo che ci sa tanto di déjà-vu. Il riferimento è chiaro. Parliamo della famosa scena di Marrakech express, film diretto da Gabriele Salvatores, in cui è celebre il rigore parato a sorpresa da una donna durante la partita.

Che sia per puro fanservice, o per un genuino e semplice amore verso la nostra terra, una cosa è certa: ad ogni riferimento il nostro spirito patriottico fa un balzo di esultanza. Non ci resta che aspettare che la quinta parte della serie venga rilasciata. Noi siamo pronti e curiosi di vedere quali rimandi i produttori avranno in serbo per noi questa volta.

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