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Ciao sono Desirèe e da 15 giorni ho finito i Soprano.

Chi di noi non ha mai sentito il lutto da fine Serie Tv? E’ normale. La prima cosa che facciamo è cercare il confronto con gli altri. Ma cosa succede se non conosci nessuno, o quasi, che ha visto la Serie Tv che hai appena finito?

E’ quello che è accaduto a me.

Il problema è che “I Soprano” ti restano attaccati addosso. Mi avevano avvisata.

La persona che me l’ha consigliata mi ha telefonato proprio alla fine del penultimo episodio. Ero emozionata, non stavo più nella pelle all’idea di vedere come sarebbe andata a finire ma, immaginando la notte che mi avrebbe atteso, continuavo a ripetergli “tra un’ora la mia vita sarà diversa e dovrò aspettare domani per parlarne perché tu stai andando a dormire”.
Un po’ melodrammatica, lo so. E’ colpa del protagonista Tony Soprano che, quasi come un bambino, ama sentirsi accudito. Perché questa Serie ha lo straordinario potere di non limitarsi a farvi entrare in empatia coi personaggi, ma di trasformarvi in loro, come tra poco vi racconterò.

Finita l’ultima puntata all’1.04, ho scritto al mio “consigliere” un messaggio semplicissimo. Solo il nome per richiamare la sua attenzione e capire se era sveglio. La risposta arrivò all’indomani: faccina che ride. Per forza rideva. Lui ci era passato molto prima di me e poteva capire cosa stessi provando.

Volete che capiti a qualcun altro? Noi appassionati di Serie Tv ci dobbiamo aiutare! Ecco perché ho deciso di convincervi che “I Soprano” vadano assolutamente visti. E tutti voi che già li conoscete dovreste supportarmi in questa impresa.

Nonostante la cultura italiana sia protagonista assoluta della Serie, “I Soprano” in Italia sono arrivati tardi e sono arrivati a notte fonda. Ma ora non abbiamo più scuse per non far entrare Tony Soprano nelle nostre vite.

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Succederà esattamente così: la Dottoressa Melfi aprirà la porta della sala d’attesa, lo guarderà e gli chiederà “Il Signor Soprano?” invitandolo nel suo studio.

Conoscerete un uomo con una vita fuori dal comune per poi scoprire che, dentro di sé, è in realtà la rappresentazione dell’uomo comune. Perché Tony è sì un boss della malavita che può avere tutto ciò che desidera. E’ vero che è un assassino, un criminale. Ma Tony è anche un uomo che vive nel costante senso di colpa e in conflitto con sé stesso.

Non c’è una voce narrante che ci fa capire cosa gli passa per la testa perché, quello che passa nella testa di Tony Soprano non lo sa neanche Tony Soprano. Per imparare a conoscersi, lui va in analisi. Ed è nello studio della psicologa che noi lo accompagniamo in questo percorso. Scopriamo chi è, proprio mentre lo sta scoprendo lui stesso.

La meraviglia di questa Serie Tv è che le due famiglie di Tony, quella malavitosa e quella tra le mura di casa, non hanno idea di chi sia lui. Saremo solo noi a capire quanto è fragile quell’omone di 1 metro e 85 per 118 kg. Saremo solo noi a conoscere tutti i suoi segreti e a entrare dentro i suoi sogni.

David Chase ha lavorato a ogni dettaglio per farci immedesimare nel protagonista in un modo unico. Noi vediamo esattamente quello che vede Tony. Probabilmente questa frase vi ritornerà in mente quando avrete davanti i titoli di coda dell’ultima puntata.
E io, se volete, sono pronta a rispondere al vostro “Desy…” con una faccina che ride per poi ascoltarvi e confrontarci per ore.

Ogni personaggio de “I Soprano” è studiato nei particolari e ha un vissuto che lo rende complesso. Ognuno di loro, compreso Tony, a tratti si fa voler bene e a tratti ti delude. A volte ti fa venire voglia di rimproverarlo, altre di abbracciarlo.

Non aspettatevi un semplice racconto di malavita. Ciò che rende questa storia speciale è il suo contorno. E’ come un bel disegno racchiuso in una cornice in cui sono intagliati dei simboli di cui solo i più attenti si accorgono. Forse anche per questo motivo non è per tutti. E allora potrebbe essere un buon metodo per provare a analizzarvi proprio come fa Tony nello studio della psicologa. Se nel guardarlo avete semplicemente visto una sceneggiatura appassionante (e vi assicuro che lo è), oppure se vi ha lasciato un segno profondo, di quelli che restano per sempre.

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Ne “I Soprano” ci sono ingredienti inaspettati. C’è religione, filosofia, sociologia. Ci sono un’infinità di mondi serviti poco alla volta dove ogni stagione rappresenta una portata diversa, dall’antipasto al dessert. E sul finale, invece del digestivo, vengono di nuovo portati tutti insieme in un grande buffet.

Ecco cosa significa guardare i Soprano: sedersi a tavola con le persone con cui puoi essere te stesso e, dopo qualche bicchiere di vino, ritrovarti a parlare del senso della vita brindando “Cient’ann!”