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La straordinaria evoluzione di Meadow Soprano

The phone rings, in the middle of the night, My father yells, “What you gonna do with your life?” Oh daddy dear, you know you’re still number one, But girls, they wanna have fun“. Ne I Soprano l’evoluzione di Meadow Soprano (Jamie-Lynn Sigler) parte da qui, dalla voglia di continuare ad essere figlia viziata, un po’ Material Girl anche se non fino in fondo, disturbata dal controllo dei genitori ma soprattutto del padre Tony Soprano (James Gandolfini), boss (in)discusso da lui stesso nel privato e dai suoi gregari nel pubblico.

Il legame tra Meadow e Tony è l’asticella che si alza o si abbassa nell’arco di vita del personaggio. Un cordone ombelicale che succhia o trasmette linfa vitale dall’uno all’altro, come i vagabondi legati assieme da una corda che errano nel film di Takeshi Kitano Dolls, laccio di condanna e di rifugio. Padre e Figlia ma non sempre in questo preciso ordine. Yin e Yang de I Soprano, relazione che ha contribuito alla grandezza della serie HBO.

Meadow è l’archetipo della millennial liberale

Nasce nella dépendance di New York, lo stato del New Jersey che raccoglie e accoglie la maggioranza delle famiglie italoamericane. La sua potrebbe essere una famiglia (con la effe minuscola) economicamente agiata, padre imprenditore di stampo conservatore, madre insoddisfatta ma votata ai suoi cari. Potrebbe. La sua Famiglia invece ha la effe maiuscola, una semplice lettera cambia la prospettiva. Non è solo la sua famiglia ma è quella dell’Organizzazione, la “Mamma Mafia” che li nutre tutti, che permette a Meadow di essere viziata e capricciosa, a non alzarsi dal tavolo ma continuare a leggere e tendere solo il braccio col bicchiere vuoto per farselo riempire dalla madre, a comprare le anfetamine per sostenere lo studio e il divertimento. Essere la migliore rispetto al fratello AJ perché studia con profitto e ha un carattere estroverso, diametralmente opposto a lui, essere la “ragazza di papà” le ha reso la vita facile, troppo facile.

Dal bozzolo dei suoi capricci, lentamente il ritmo frenetico dei piedi che battono a sottolineare la sua caparbietà cambia e si trasforma nella cadenza dei battiti degli All Blacks, Meadow vuole alzarsi dal tavolo, ne sente il bisogno. Il laccio che la lega a Tony si tende e la sua crisalide inizia a creparsi quando gli chiede senza mezzi termini se fa parte della Mafia. Dopo il primo diniego anche la crisalide di Tony si scalfisce ed esce un lampo di verità. La Figlia che scopre il Padre ma solo per confermare un’evidenza, non per uccidere il Padre, freudianamente parlando, per riconoscerlo e iniziare a stabilire un rapporto di parità secondo i suoi parametri e non quelli del genitore. La fessura sulla crisalide si allunga forse proprio per un’ostinazione da giovane liberale che la vede attrice in una relazione con un suo compagno di Università, Noah Tannenbaum, con madre afroamericana e padre Ebreo.

Il conservatore Tony Soprano osteggia apertamente la scelta della figlia per motivi razziali e non risparmia battute. Le divergenze della visione liberale di Meadow e conservatrice di Tony restano sempre presenti e sottese da quel momento in poi fino a quando Meadow darà apertamente del razzista al padre. Non abbandonerà le sue idee neanche quando verrà lasciata in maniera frettolosa e arrogante da Noah, non confonderà la riluttanza del padre nell’accettare la relazione con un “forse aveva ragione lui”. L’origine di questa presa di posizione così forte è molto probabilmente scaturita dall’occasione di aver incontrato il prototipo Noah, ragazzo che le piaceva anche se fastidioso nei suoi atteggiamenti di superiorità, con un’attrazione fatale non dedicata a Noah ma alla possibilità di poter entrare a gamba tesa nella ristrettezza mentale del padre e farlo cadere.

Questa esperienza è il primo vero punto di svolta nella crescita di Meadow.

Il laccio che li lega nell’errare nelle proprie vite trascina Tony a provare il primo vero senso di rimorso e dolore non per la rottura della figlia con Noah ma per la morte violenta e gratuita per mano di Ralph Cifaretto (Joe Pantoliano) di Tracee, una delle ballerine del locale Bada Bing (l’episodio University della terza serie ha creato non pochi problemi a HBO per la crudezza della scena). Tracee aveva vent’anni, quasi come Meadow, era una ragazza disastrata in cerca di punti di riferimento che riesce a sensibilizzare le corde paterne di Tony che nello strip club non guarda mai le sue nudità come maschio. Probabilmente Tracee percepisce questa differenza e continua a cercare i suoi consigli anche se viene trattata sempre con noncuranza. Dopo la sua sanguinosa morte, nel giorno del Ringraziamento, Tony ha una sovrapposizione visiva di Tracee con Meadow che lo spinge a cercare la figlia per ricucire il rapporto che si era freddato a causa di Noah. La liberale Meadow intacca inconsapevolmente il credo del boss di Mafia per il quale la vita, la morte degli altri non ha valore, le vite, le morti degli altri sono tutte uguali. Per uno di quei tragitti che la vita si ingegna a farci percorrere e che ci portano sempre in altri posti diversi dalla destinazione prefissata, Meadow afferma una sua convinzione e Tony scopre che non tutte le morti sono uguali.

Living On A Thin Line

Vivere su una linea sottile tra l’ingombrante Famiglia e la vita che si sta costruendo. Meadow Soprano sfida la forza di gravità cercando di restare in equilibrio con la morte del suo ragazzo Jackie Jr, figlio del boss Jackie Aprile. La sua evoluzione si conferma essere strettamente legata alle sue relazioni di coppia anche per quanto può accadere al di fuori della sua volontà come in questo caso. Jackie Jr viene ucciso con il benestare di Tony per un’operazione non riuscita e soprattutto decisa di testa sua. La sua morte viene spacciata come se venisse per mano di trafficanti di droga afroamericani. Apparentemente Meadow crede a questa storia ma intuisce la vera dinamica.

Depressione, uso di droghe, seguono l’accaduto, rischia di perdere l’equilibrio e cadere dalla parte peggiore della linea sottile, quella del non ritorno. In questo momento Meadow Soprano tira fuori il carattere da combattente che forse non sapeva neanche di avere. Non ribelle tout-court in rivolta contro la Famiglia ma forte delle sue nuove consapevolezze, combatte per essere qualcosa di diverso. Ha accettato le sue origini e le sue parentele. L’amore per il padre non è in discussione anzi, parte del suo percorso di studi legali sui diritti civili è indirizzata proprio alla discriminazione da parte della polizia che considera ogni italoamericano mafioso. L’interesse per la legge era già presente nel suo passato. La propulsione finale le viene dal suo ultimo fidanzato Patrick Parisi, anche lui della stirpe di una famiglia mafiosa ma come lei non attivo nel crimine, già impegnato nella pratica legale. Sempre un uomo al centro delle sue reazioni alla vita (consapevoli e inconsapevoli), la spinta finale della forza centrifuga che la scardina dal suo centro di ragazza viziata e immatura.

Non poteva essere diversamente con un fulcro maschile così importante come il padre che la considera fuori dal ruolo di genere imposto dalla tradizione (madri, sorelle e…) perché ravvede in lei molto del suo carattere. Solo con lei Tony perde la sua visione sessista e, nonostante o forse anche grazie agli scontri, stabilisce un rispetto che va oltre il suo amore paterno. Vasi comunicanti fino all’epilogo che resta uno dei migliori finali delle serie televisive mai pensato e che ha reso la serie HBO ancora più iconica, se possibile. Meadow è l’ultimo membro della famiglia che manca all’appello per la cena nel loro ristorante preferito. Con lei l’ultimo scampanellio della porta che si apre dovrebbe ricomporre il clan in attesa ma, molto probabilmente, accoglierà la fine del boss. La fune che lega Meadow e Tony Soprano tira le somme. “La ragazza di papà” è in ritardo alla cena, in lotta con un parcheggio che non riesce a dovere come è in lotta con se stessa per trovare l’equilibrio perfetto sulla linea sottile dell’Universo Famiglia e della sua Galassia, non più un membro de I Soprano, solo Meadow.

La figlia preferita è attesa dall’amato padre che guarda la porta a ogni scampanellio percependo non la sua fine terrena ma la conclusione di Meadow di essere solo figlia. La ragazza di papà è diventata donna ed è pronta a lasciare il nucleo familiare. La parabola è al termine. Le ragazze non vogliono solo divertirsi, e Meadow lo sa.