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Capelli appuntiti, vestito arancione, collana di perle, sono i tratti distintivi di uno dei personaggi più interessanti (e in continua evoluzione) della serialità animata, e più in generale di quella televisiva. Lisa Marie Simpson, secondogenita di Homer e Marge, sorella di Bart e Maggie, è un’eterna bambina di otto anni dalla voce un po’ nasale e dall’intelligenza fuori dal comune. È stata inserita da Tv Guide insieme a suo fratello nella lista dei 50 migliori personaggi animati di tutti i tempi, e insieme alla sua famiglia ha addirittura ottenuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame, andando ben oltre i limiti imposti dall’animazione e approdando dritta nel mondo reale. Fra i personaggi de I Simpson è sicuramente quella più riflessiva e impegnata, colei che maggiormente riflette i cambiamenti socio-culturali che la serie si ripropone di rappresentare. Ma ciò che davvero rende il personaggio di Lisa Simpson così importante è sua la capacità, nel contesto di una famiglia che porta da trent’anni sugli schermi i vizi e le virtù statunitensi (e non solo) di essere una fonte di ispirazione non indifferente.

I Simpson

Una bambina fuori dal comune

Come detto, Lisa Simpson ha otto anni ma in più di un’occasione si dimostra estremamente matura. È una studentessa modello, crede nelle sue idee e le porta avanti, è generosa e spesso si pone problemi che per qualsiasi bambina della sua età sarebbero lontani anni luce. Il fatto che suo padre e suo fratello siano invece rispettivamente la rappresentazione del capofamiglia sbadato ligio unicamente al divano e alla birra e del ragazzino ribelle e poco fan delle regole, non fa altro che far spiccare Lisa per rispetto e responsabilità. Questo animo fuoriesce in tutti gli aspetti della sua vita quotidiana ma soprattutto nella relazione con Bart. Come in buona parte dei rapporti tra fratelli in cui ci sono differenze caratteriali non di poco conto, i due si ritrovano a litigare costantemente su qualsiasi cosa, soprattutto in conseguenza delle infinite provocazioni che lui fa alla sua sorella Ciuccellona. Eppure Bart e Lisa si vogliono davvero bene, e ogni episodio de I Simpson che si rispetti non può che terminare con il rapporto tra i due che – se messo in crisi durante la puntata – torna alla normalità.

I litigi tra Lisa e Bart, oltre a sottolineare le differenze tra i due, sono utili anche per ricordare il fatto che Lisa Simpson sia comunque a tutti gli effetti una bambina, anche se spesso tendiamo a dimenticarlo. In realtà nel corso delle trentadue stagioni de I Simpson sono diversi i momenti in cui i comportamenti di Lisa ci riportano ai suoi otto anni. Le capita di entrare in crisi esistenziale alla sola idea di prendere A- a una verifica o che ci sia qualcuno che a scuola va meglio di lei, potrebbe passare intere giornate guardando i cartoni animati o giocando con le sue Malibu Stacy e, come per tutti i suoi coetanei quando ci sono problemi, il conforto da parte dei suoi genitori in alcuni momenti è fondamentale. Ci sono addirittura episodi in cui la sola idea di poter ricevere in regalo un pony la porta ad accantonare i suoi valori o le battaglie che di solito combatte energicamente. Insomma, Lisa sembra spesso un’adulta nel corpo di una bambina ma sono diverse le situazioni nelle quali facciamo un passo indietro e ricordiamo che in fondo va ancora in terza elementare.

Il ruolo di Lisa ne I Simpson è quindi duplice. Se da un lato è un prodigio, dall’altro è pur sempre alle prese con i primi amori, i sogni e le passioni che sono propri di una bambina. Allo stesso tempo però Lisa è spesso il grillo parlante che porta gli altri sulla retta via, che fa riflettere i suoi cari e li sprona a essere persone migliori. Ed è indicativo come nella serie di Matt Groening sia stato affidato proprio a una piccola di otto anni il ruolo di coscienza per chi le sta intorno.

Lisa Simpson e le battaglie della contemporaneità

Ma un personaggio può difficilmente essere una buona coscienza per gli altri se non ascolta la propria. Essere fedele a se stessa e a ciò in cui crede tendenzialmente non è un problema per la secondogenita di casa Simpson, che porta avanti negli anni molte delle tematiche che hanno caratterizzato la contemporaneità delle diverse stagioni. Il personaggio di Lisa Simpson cambia nel tempo non solo nel modo in cui è disegnata, molto più dolce e meno spigoloso, ma anche e soprattutto nel modo di essere e nelle battaglie per le quali spesso e volentieri mette la voce e la faccia. Lisa è vegetariana, animalista, ambientalista, femminista, pacifista e nel corso della serie mette da parte il Cristianesimo per avvicinarsi al Buddhismo (con il benestare di Richard Gere). È interessata all’attualità, segue la politica e sogna di diventare Presidente degli Stati Uniti – perché no, magari la prima Presidente donna -, obiettivo che in diverse puntate ambientate nel futuro riesce a raggiungere.

Lisa riflette una società in continuo cambiamento, ne porta su gli schermi le tematiche e ne rappresenta a tratti anche le contraddizioni. In più occasioni fa dell’integrità il suo punto forte, dimostrando di essere in grado di sacrificare i propri interessi per non andare contro il suo senso di giustizia. Per quanto impegnata e fortemente decisa a portare avanti le lotte in cui crede, ci sono però anche occasioni durante le quali dimentica quale sia il punto, facendosi muovere più da impulsi personali che dall’importanza delle issues. Eppure riesce sempre a tornare sui suoi passi, spesso anche grazie all’aiuto di Homer, che nelle sue differenze rispetto alla figlia condivide con lei un’essenza speciale e un rapporto di tenerezza che lo porta a essere una persona migliore.

Per quanto non sia facile sentirsi diversa dalla propria famiglia, legata a ideali che sono così estranei da quelli delle persone che le stanno intorno, Lisa è ciò che è e in ogni puntata de I Simpson ci ricorda quanto sia importante accettarlo. A volte ne soffre, e si rifugia nello studio o nella sua musica. Addirittura a volte le difficoltà la portano a cercare di cambiare se stessa, nel tentativo di essere accettata o comunque di sentirsi più vicina agli altri. Ma alla fine ciò che è più importante è che in un modo o nell’altro si rende sempre conto di quanto essere se stessa sia la cosa più importante, e di quanto anche la sua famiglia, persone così diverse da lei, la amino proprio per ciò che è. In un mondo che cambia, nel quale il modo in cui siamo percepiti dagli altri rischia di diventare il modo in cui percepiamo noi stessi, Lisa Simpson è lo specchio delle gioie e delle difficoltà che attraversiamo. Una bambina spesso adulta che ricorda a noi adulti come riconoscere le cose davvero importanti. E, perché no, anche che essere un po’ bambini non è poi un gran male.

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