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How I Met Your Mother – L’importanza della puntata “Viaggiatori nel tempo”

45 giorni.

45 giorni prima dell’incontro fra Ted Mosby e la sua anima gemella, How I Met Your Mother ci regala la puntata più surreale, potente e rivelatoria di tutto il suo repertorio. Il titolo della 8×20 è Time Travelers, tradotto letteralmente con Viaggiatori nel tempo ed è, oltre che molto poetica, un’analisi dei ricordi, della disperazione di un uomo solo e perennemente alla ricerca. Il grido di aiuto che non ha mai lanciato.

Ted, a un passo dal conoscere la sua Tracy, è seduto al MacLaren, una birra e un biglietto per lo spettacolo Robot Vs Wrestler appoggiati sul tavolo. Marshall e Robin litigano per il nome di un cocktail e Barney cerca di convincerlo, come al solito, a vivere un momento che sarebbe diventato, dopo vent’anni, ricordo leggendario. Non è l’inizio della solita serata, è l’inizio di un’epifania. Il momento di riflessione nel quale Ted Mosby analizza le varie conseguenze di un piccolo gesto, cosa potrebbe succedere andando o non andando a uno spettacolo, che lo portano a visualizzare futuri alternativi e inevitabilmente ad analizzare il proprio passato. Fino ad arrivare al momento giusto, quello in cui avrebbe potuto essere, quello in cui avrebbe voluto essere. Il momento 0, in cui non c’è passato né futuro. Il momento in cui How I Met Your Mother ha inizio davvero.

Nell’aprile 2013 “The Mother” si sta laureando in economia, vive sulla 115esima strada e frequenta un tizio di nome Louis. Ma lui, Ted, a che punto è della sua vita?

E io? Io ero solo.

Il tempo diventa carne e ossa

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Il tempo è sempre stato un concetto molto valorizzato in How I Met Your Mother. Nel racconto di Ted spiccano i dettagli temporali delle sue avventure con una precisione improbabile, ma che per il principio della “sospensione dell’incredulità” gli spettatori gli hanno perdonato. Stagione, mese, anno, addirittura sequenza oraria degli avvenimenti. Ted ricorda ogni momento, ha dato valore al suo tempo e quel tempo torna a solleticargli la memoria per non dimenticare nessun particolare.

I time travelers del titolo sono metafore, illusioni di un Ted malinconico, ma se fate bene attenzione la puntata è scandita dal tempo. Barney, il Barney del presente, parla del ricordo di quella serata vent’anni nel futuro. E poi continua. “Ogni volta che sto per fare una cosa penso a quali saranno i miei ricordi più belli fra vent’anni”. I viaggiatori del tempo sono il tempo stesso che si concretizza. Il tempo che diventa carne, memoria, testimonianza, infinite possibilità di cosa saebbe potuto essere. È una sequenza onirica che tormenta Ted con un’analisi del passato, dei ricordi e del vissuto, ma anche per giudicarlo sul futuro, pregno di incertezza.

Ecco che il futuro prende le sembianze di Barney e di Ted, vent’anni, venti ore, venti minuti nel futuro. Tutto per una stupido spettacolo di Robot Vs Wrestler. Vai Ted, gli dicono, sarà la serata più bella della tua vita. No Ted, te ne pentirai, non farlo. Ma come spesso accade, un piccolo dubbio nasconde un disagio ben più grande.

Quando nel bar entra la guardarobiera della discoteca che Ted ha incontrato anni prima (1×05 Disco Club) e mai richiamato, il cervello di Ted arriva al cuore del problema. Sta per andare a parlarle, ma il  tempo si concretizza di nuovo con le sembianze della guardarobiera venti mesi nel futuro, che lo blocca. Sarà un disastro gli dice, o mi stancherò io o ti stancherai tu e qualcuno soffrirà. Deve per forza andare così? chiede Ted.

È molto che esci con delle ragazze Ted. È mai andata diversamente?

Silenzio. Il silenzio, dopo questa scena, è un martello sulle tempie, sa di solitudine. Sta terminando la sequenza del sogno. Ted è arrivato al problema. L’ultimo discorso con Barney, presente, futuro, ormai non hanno più importanza. Chiude la struttura circolare con cui è costruita la puntata. Barney gli fa notare che il momento che ha vissuto, quella serata, è già passato. Non c’è più, è solo il ricordo di un uomo solo. Marshall e Lily sono a casa che cercano di far dormire Marvin, Barney e Robin stanno cercando il catering per il matrimonio. E Ted?

Guardati attorno Ted. Sei completamente solo.

45 secondi.

How I Met Your Mother

Quella sera Ted è andato a vedere Robot vs Wrestler. Ma avrebbe solo voluto correre all’impazzata alla 115esima strada, bussare alla porta dell’appartamento della donna che avrebbe conosciuto e di cui si sarebbe innamorato poche settimane dopo solo per reclamare quei 45 giorni, ore, minuti, 45 secondi in più con la donna della sua vita. Sarebbero bastati 45 secondi per costruire un’altra goccia di ricordo. Una singola goccia, un nulla nel mare, il tutto per un assetato.

Il livello di analisi di questa puntata è molto profondo e comprensibile davvero solo alla luce del finale. A una prima visione, c’è l’innamorato che immagina di correre dalla sua amata e di chiederle più tempo per stare insieme, perché non è mai abbastanza, perché nel caso di Ted sono troppi anni che la cerca (ma la ama da sempre). Durante il rewatch, ritroviamo tutto questo, ma capiamo anche il semplice desiderio di  trascorrere pochi semplici secondi con una persona che non c’è più.

How I Met Your Mother fa parte del gruppo di sitcom, com’era anche Scrubs, che accostano l’umorismo a veri momenti di riflessione, malinconia e in cui spicca un simbolismo profondo. Qualcosa che va oltre la semplicistica morale di fine puntata, ma una struttura complessa che eleva il prodotto a un livello maturo e che, come molti film, necessita di più visioni per la comprensione di tutte le sue chiavi di lettura.

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