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Ho finalmente avuto il coraggio di riguardare il finale di How I Met Your Mother

È solo una serie, potrete obiettare. In fondo è sempre solo una serie. Va bene così, tanto non intendo convincervi del contrario. Questa è solo la mia storia, o meglio, la storia di come ho “fatto pace” con il finale di How I Met Your Mother dopo 7 anni. A dire il vero non è che ci avessi proprio litigato, ma vabbe’, andiamo per gradi, altrimenti finisce che mi incarto come Ted Mosby al primo giorno da professore universitario.

Il mio problema con questa serie è stato uno solo: dal 2014, anno in cui HIMYM chiuse i battenti, non ho mai più rivisto il finale perché…perché mi sono rifiutato di farlo. Ho rivisto, in maniera disordinata, nei vari passaggi in tv, anche 5-6 volte le prime 7 stagioni, qualche episodio fondamentale dell’ottava (Time Travelers), per poi tenermi ben alla larga da Last Forever, l’ultimo atto. E a complicare la situazione c’è un altro dettaglio: il finale non mi era dispiaciuto.

Certo, condividevo la generale percezione di una gestione troppo frettolosa degli eventi, dal divorzio di Barney e Robin alla paternità di Barney stesso, dalla malattia della Madre al “finale finale”, quando cioè, dopo il racconto, Ted va a riconquistare Robin. Tutto troppo superficiale e buttato nel calderone senza troppi fronzoli (rispetto al tenore delle rivelazioni), ma tutto sommato risvolti condivisibili e anche coerenti con ciò che avevamo visto per 9 anni. E alla luce di questo non l’avevo bocciato.

Solo che non riuscivo a rivederlo

Poi, un giorno, mi prende la scimmia di rivedere il primo episodio in assoluto. Netflix fa partire il secondo prima ancora che io potessi prendere il telecomando per fare altro, e così col terzo, col quarto e via a seguire. In men che non si dica ho finito la prima stagione e, senza nemmeno essermene reso conto, ho fatto partire ufficialmente il rewatch. È stato bello, soprattutto per l’opportunità di rivalutare alcune scene col senno di poi e cogliere dettagli che erano sfuggiti in prima o seconda battuta.

Non è cambiata la mia idea su quali siano le stagioni più brillanti di How I Met Your Mother (2, 4 e 5), o gli episodi migliori (di nuovo, Time Travelers), o il personaggio migliore (Marshall). Mi sono goduto, in maniera meno frenetica, i frammenti della nona stagione che andavano ad analizzare la storia d’amore tra Ted e Tracy e mi sono immedesimato in alcuni di essi. Tipo quella del primo appuntamento, in cui lei confessa di non sentirsi pronta a una nuova storia ma, ciò nonostante, non riesce a lasciar andare Ted, col pretesto di farsi raccontare la storia di Gary Blauman. Mi sono venute in mente tutte quelle sere, passate semplicemente a camminare in giro con la mia ragazza e che, alla fine, ti stupisci della complicità che hai raggiunto con così poco e realizzi che gran belle serate siano state.

Si arriva così al rewatch del finale di How I Met Your Mother, non potevo più sfuggirgli

how i met your mother

Devo ammettere che, se la prima volta non mi era dispiaciuto, rivedendolo ho rivalutato il finale ulteriormente in positivo. Anche la percezione di frettolosità è andata alleviandosi, ho trovato anzi anche una sorprendente attenzione introspettiva sui personaggi principali, in special modo nel patire il distacco di Robin dal gruppo dopo il divorzio. In poche scene, e ciò non lo ricordavo affatto, gli autori sono anche riusciti a ridefinire il nuovo Barney alle prese con la paternità, in quella che è la sua maturazione definitiva.

Mi sono dato una spiegazione di questo cambio di percezione, che esula un po’ dal fatto che il rewatch implichi il fatto che sei già preparato a ciò che stai per vedere. Credo che abbia aiutato molto il fatto che Netflix o chi per lui abbia diviso Last Forever in due blocchi da 20 minuti, mentre al tempo fu un unico episodio da 45 minuti. Al tempo, ci eravamo lasciati con il matrimonio di Barney e Robin e non eravamo preparati a metabolizzare una tale sequela di eventi. La tradizionale modalità di fruizione, invece, ha permesso di scandire meglio il tempo di ogni evento e sappiamo quanto sia importante il tempo in How I Met Your Mother.

A un certo punto, però, mi è stato di nuovo chiaro perché, fino ad oggi, non avevo mai più avuto il coraggio di rivederlo. Di nuovo, non sono riuscito ad accettare quel frangente che passa dalla fine del racconto di Ted alla reazione dei figli, che lo spingono tra le braccia di Robin. “Tutto qua?” sono le prime parole della figlia, al termine del racconto, mentre noi, frastornati dalla visione di Tracy sul letto d’ospedale, ascoltavamo una delle dichiarazioni d’amore più belle che un personaggio di una comedy ci abbia mai regalato

«E anche in quello che si può definire il momento peggiore, tutto ciò che ho fatto è stato ringraziare Dio, ringraziare ogni Dio esistente, esistito o che mai esisterà. E l’intero universo e chiunque altro dovessi eventualmente ringraziare per aver visto quella bellissima ragazza sulla banchina del treno e aver avuto il coraggio di alzarmi, avvicinarmi a lei, toccarle una spalla, aprire una bocca e parlarle»

Inaccettabile

How I Met Your Mother
How I Met Your Mother

Inaccettabile, semplicemente inaccettabile pensare che Ted abbia raccontato tutto questo in funzione di Robin e non di Tracy. Tutto per avere l’approvazione dei figli a riprovarci con il primo grande amore della sua vita. Inaccettabile per chi ha cominciato ad appassionarsi a questa storia dal 2008, beccandola in tv con un titolo che sviliva le enormi potenzialità della serie. E allo stesso modo, proprio nel finale, veniva svilito l’amore di Ted e Tracy.

Tuttavia, questa volta sono più maturo di 7 anni fa, con il mio bagaglio di esperienze personali e seriali. E ho realizzato che bisogna immedesimarsi nei figli di Ted per comprendere veramente quel “Tutto qua? Questa è la storia di come sei ancora innamorato di Zia Robin!“. Da figli, con la loro percezione di quegli eventi e la loro confidenza nei confronti di Ted, e non da spettatori. Da spettatori non potremmo mai capirlo. E dopotutto, la serie era cominciata con i figli che reagivano in maniera irriverente al proposito di racconto della storia d’amore tra i loro genitori.

A un livello ulteriore di profondità di analisi è come scrive Emanuele Di Eugenio in questo articolo, sempre sul finale: i figli hanno avuto 6 anni per metabolizzare la morte di Tracy e, per questo, anche a noi è utile riguardare il finale dopo diversi anni, quanto basta per attenuare quell’immagine devastante che è la Madre sul letto d’ospedale. Per quanto mi riguarda non so quanto tempo passerà prima di rivedere Last Forever perché, in fondo, parlare è facile, mettere in pratica le cose è molto più complicato. E quel rapporto causa effetto tra lo struggente racconto e la reazione dei figli continua a non lasciarmi differente. Però non credo che passeranno nuovamente 7 anni: dopotutto ho capito che questa non è solo una serie per me e, in fondo, sono riuscito a “farci pace”.