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Renè Ferretti trova finalmente l’occasione della vita e dirige uno spin-off di Twin Peaks. Ma…

Dai creatori di Occhi del Cuore. Dal regista di Medical Dimension. Dai produttori esecutivi del leggendario spin-off Loki del Cuore. Una produzione Rai e Rancho Rosa. A dicembre, non perdetevi la serie tv evento che sconvolgerà la vita di milioni di telespettatori, la serie tv che rivoluzionerà per sempre la televisione italiana. Così iniziava e recitava il trailer dello spin-off di Twin Peaks che avrebbe visto protagonista uno dei migliori registi italiani in circolazione: Renè Ferretti. Il cineasta, famoso nel piccolo stivale per aver diretto attori del calibro di Stanis La Rochelle, Mariano Giusti e Corinna Negri, era stato scelto da Mamma Rai per dirigere uno show strettamente legato alla storica serie tv nata dalla mente del visionario David Lynch. Lo stesso regista, nato a Missoula il 20 gennaio del 1946, era venuto in Italia per collaborare alla stesura dello spin-off firmato Renè Ferretti.

Durante la produzione e le riprese dell’attesissimo spin-off basato sulle vicende di Dale Cooper, Laura Palmer e tutti gli abitanti di Twin Peaks, ci sono stati però alcuni problemi che hanno rallentato il progetto fino a bloccarlo del tutto. Discussioni accese con gli attori, mancanza di soldi a causa dello scarso budget e dissidi tra i membri della troupe e il pluripremiato regista italiano. Insomma, quello che doveva essere uno dei progetti più coraggiosi e rivoluzionari messi in atto da Mamma Rai, si è trasformato in un fallimento totale. Ma cosa è realmente successo nei mesi in cui Renè Ferretti ha tentato di girare lo spin-off sotto la supervisione del maestro David Lynch? In questo articolo proveremo a raccontarvi tutti gli aneddoti e i rumors che si sono susseguiti durante questa odissea seriale che ha visto uscire sconfitto uno dei più grandi registi che hanno mai calcato gli studi della serialità italiana.

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La genesi dello spin-off su Twin Peaks

La trama dello spin-off di Twin Peaks avrebbe dovuto raccontare le vicende di Laura Palmer e Dale Cooper nella nuova dimensione, ovvero nel nostro mondo. Con la caduta della quarta parete che si è fatta epifania nell’ultima puntata della terza stagione, Lynch è riuscito a catapultare i due protagonisti nel nostro tempo. Lo spin-off si sarebbe dovuto sviluppare in questo contesto, la lotta di Laura e Dale in questo nuovo e sconosciuto mondo troppo simile a quello da cui erano riusciti a fuggire. Il cast selezionato era di livello assoluto. Alle vecchie glorie delle prime tre stagioni come Kyle MacLachlan e Sheryl Lee, si erano uniti volti noti dello showbiz italiano come il leggendario Stannis La Rochelle, da sempre legato indissolubilmente a René Ferretti, e Mariano Giusti, iconico villain di numerose serie tv italiane. La produzione però non era solamente un meltin pot attoriale, ma anche a livello di troupe. Ai collaboratori storici di Ferretti, come Arianna Dell’Arti e Duccio Patané, si sono uniti membri vicini a Lynch come Mark Frost.

Oltre ciò va detto che lo stesso maestro statunitense ha girato a 4 mani con Ferretti molte delle scene che non vedremo mai. Ma per quale motivo? Il teaser della serie era appena uscito, poi, improvvisamente tutto si è bloccato. Cerchiamo di fare chiarezza su quanto accaduto. Partiamo dal problema del budget. Come per ogni produzione targata Ferretti, il direttore di produzione era Sergio Vannucci. Storico collaboratore di Renè, il lavoro di Sergio era molto semplice: lasciar fare, lasciare sempre fare. Tanto otto su dieci le cose se mettono a posto da sole. Un uomo che non parla mai di contratti, ma sempre di passione, perché quella ce vole. E a proposito di passioni, il buon Sergio ha pure un’altra passione, ovvero quella dei cavalli. Fatto sta che ha dilapidato mezzo budget perché il favorito del Royal Ascot è partito bene, ma in curva ha preso ‘na cavallata da Solomeo e poi sul rettilineo finale non ha ingambato. A causa di questa scelta sbagliata della produzione, tutte le conseguenze si sono riversate sulla serie tv evento.

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Le liti tra gli attori e quelle tra le anime della troupe

La situazione è diventata subito tesa dopo il problema scatenato da Sergio e le cose sono precipitate. Non è servito nemmeno il cambio di animale per Renè, che ha provato a sostituire il pesce rosso Boris con il gufo, tanto caro a Lynch, Roger. Capitolo attori: Stanis doveva interpretare il nuovo Bob, ma gli studi francesi e la sua corsa da fermo non sono riusciti a colpire il regista americano. Stanis a quel punto ha deciso di apostrofare Lynch come “il nuovo Kubrik”, dicendo al regista letteralmente: “Io la considero un incapace, 25 anni tra una stagione e l’altra. 25 anni di cosa? 25 anni di profondo imbarazzo per la stagione precedente”. Allo stesso tempo Corinna ha avuto un diverbio con Mark Frost, che l’ha definita una “damn bitch” e la povera ragazza è scoppiata in un mare di lacrime. In mezzo a tutto questo, poi, un mare di follia.

Glauco è arrivato sul set per dare una mano durante la seconda settimana di girato e ha provato a infilare una pubblicità di una nota marca di caffè nella serie tv, spalleggiato incredibilmente da un Kyle MacLachlan smanioso di racimolare qualche euro in più. Biascica ha provato a sedurre in tutti i modi Sheryl Lee, ma la donna ha preferito cadere tra le braccia dello stagista Lorenzo, che a sua volta è finito sotto le mazzate del sopra citato Biascica. Mariano Giusti è tornato nei panni del Conte, ma quando ha sentito che Lynch ha diretto Fuoco Cammina con Me, ha provato a incendiare tutto lo studio per una seconda volta. La tensione sul set era palpabile e tutto è esploso nel momento in cui David Lynch ha consigliato a Duccio di chiudere un po’ la saturazione e le luci. Il direttore della fotografia, in crisi di astinenza a causa di un blocco delle importazioni di sostanze che si procurava dal New Mexico, è totalmente sbroccato con Lynch che dopo questa ennesima discussione ha deciso di mollare tutto.

Il regista americano a quel punto ha chiamato i suoi avvocati e insieme hanno incontrato Renè, Sergio e Diego Lopez. Nel momento in cui uno degli avvocati ha chiesto al Ferretti “Who are you? Your name is Ferretti? Renè Ferretti, right?”, il regista si è lanciato in una invettiva in lingua anglosassone degna del sergente Hartman: “Listen, a piece de shit, I’m from Fiano Romano, understand? I’ll print a cinquina in your face. Come out, I’ve got the crick in the car. I’ll show you my name. A asshole! A lawyer of my balls. Be careful how you speak. I kill you. A son of a whore!”. Il resto, come si suol dire, è storia. Gli statunitensi hanno abbandonato il set, e Renè si è messo a scrivere compulsivamente sul ciak. Poi, con un sussulto di orgoglio italico ha urlato: “Spin-off di Riverdale, 1 – primaaaaa. Si signori, avete capito bene: spin-off di Riverdale. Perché a noi la qualità ci ha rotto er ca**o. Un’altra televisione diversa è impossibile!”.

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