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Varys potrebbe incontrare presto Olenna Tyrell. Oppure ritrovare un vecchio amico

Un vecchio amico e una verità da scoprire 

illyrio

Perché Varys ha sostenuto con forza fin dall’inizio il ritorno dei Targaryen sul Trono di Spade? Perché ha un legame così forte con Tyrion nonostante sia un Lannister? Perché l’ha portato a Meereen? Per capirlo sarebbe importante conoscere con più precisione le sue origini, e delle sue origini non sappiamo pressoché nulla. Nei libri di Martin c’è solo un personaggio a fare da raccordo tra passato, presente e futuro dell’eunuco. Un personaggio assente nella serie tv dalla prima stagione, ben noto ai lettori e molto meno a chi sta seguendo solo la trama di Game of Thrones.

Stiamo parlando di Illyrio Mopatis, mostrato fin qui unicamente come mentore di Viserys e Daenerys prima dell’unione della seconda con Khal Drogo. Secondo svariate teorie, Varys sarebbe in realtà un Blackfire (casata nata da un bastardo Targaryen), fratello di Serra, moglie di Illyrio e zio di Aegon, figlio dei due che suo padre e Varys vorrebbero mettere sul Trono di Spade.

Questo giustificherebbe il perché l’eunuco si rasi di proposito i capelli (probabilmente argentei e fondamentali di conseguenza per scoprire la sua identità) e spiegherebbe perché sia stato evirato nel corso di un rituale magico (se fosse realmente un Blackfire il suo sarebbe sangue di re). C’è da dire tuttavia che il quadro attuale presentato nei libri è molto più chiaro di quello che sta portando avanti la serie tv. È difficile pensare che venga introdotto il personaggio di Aegon a questo punto della storia, specie dopo tutto quello che ha fatto Varys per Daenerys, ma l’origine Blackfire potrebbe essere il trait d’union capace di mettere in parallelo le storyline di libri e serie tv, seppure con sviluppi differenti. All’atto d’amore familiare che si potrebbe profilare nei libri corrisponderebbe l’atto giustificato da un legame di sangue nella serie tv.

tyrion

Non finisce qui. Anche le origini di Tyrion potrebbero essere rimesse in discussione. Una teoria che gira in rete da molti anni sostiene infatti che il nano non sia un Lannister, ma un Targaryen nato dall’unione di Joanna (moglie di Tywin) ed Aerys, il Re Folle. Tywin avrebbe fatto di tutto per far abortire la moglie, provocando più o meno direttamente la morte della consorte e le deformità del neonato. La frase “Tu non sei mio figlio” assumerebbe così un senso ancora più concreto. Inoltre, secondo quanto ha scritto Martin, i capelli di Tyrion sono tanto biondi da sembrare bianchi e il suo interesse viscerale per i draghi (richiamato con forza anche nella sesta stagione) si potrebbe giustificare in questo senso.

Secondo una profezia citata anche nella serie tv, l’Azor Ahai sarebbe un drago a tre teste e la 6×10 (la 6×09 dovrebbe essere dedicata interamente alla battaglia tra Bolton e Stark) potrebbe svelarne l’identità grazie ad un viaggio di Varys a Pentos (Illyrio probabilmente vive ancora lì, e nei libri ospita Tyrion su indicazione di Varys prima dell’arrivo a Meereen) oltre alla conclusione della visione di Bran nella Torre della Gioia, fondamentale per confermare la teoria sull’origine di Jon Snow (R+L=J). Un drago (la casata Targaryen), tre teste (Daenerys, Tyrion e Jon) e i venti dell’inverno (“The Winds of Winter” è il titolo della 6×10 e del prossimo libro di Martin) da contrastare con la forza del fuoco. Secondo quanto sostenuto dagli showrunner di Game of Thrones, le stagioni 7 e 8 (le ultime) saranno formate da 13 episodi complessivi: il tempo stringe e ci sono troppi nodi che devono venire al pettine.

Varys, l’uomo che vive nell’ombra, potrebbe essere la fonte di luce portatrice di molte risposte, alleanze incredibili e nuovi scenari che daranno una forma al momento impensabile alle prossime annate di Game of Thrones. La guerra, quella vera, è alle porte e nessuno potrà permettersi il lusso di muoversi autonomamente. A meno che non ci sia una mente politica geniale in regia.

Antonio Casu

 

 

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