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Francesca Fagnani intervista Daenerys Targaryen in una feroce puntata di Belve

I: Buonasera e benvenuta, che Belva si sente?

R: Un drago, ovviamente. Al mio matrimonio mi hanno regalato tre uova che si pensava fossero ormai tre pietre, ma ne sono usciti tre bellissimi draghi. Come potrei sentirmi una Belva diversa?

I: Drago lo è nata o lo è diventata?

R: Sono diventata la loro madre, ma un drago lo sono sempre stata. Draghi si nasce, ma non pensi che sia stato il fatto di essere nata Targaryen a fare di me un drago. Khal Drogo era un Dothraki, ma a suo modo anche lui era un drago. Mio fratello Viserys invece era un Targaryen come me, ma questo non ha fatto di lui un drago e la sua morte ne è stata la dimostrazione: un drago non può bruciare.

I: E che cos’è secondo lei a fare di una persona un drago?

R: È la forza di volontà, è la voglia – ma soprattutto la capacità – di conquista ed è il carisma che permette poi di regnare quando la conquista è ormai avvenuta. Aegon il Conquistatore, per intenderci, era un grande drago, il più grande di tutti, e spero di poter essere all’altezza. Ma considerando il fatto che sono diventata la Madre dei draghi quando ormai si pensavano estinti da tempo, direi che parto con il piede giusto.

Game of Thrones
Game of Thrones (640×360)

I: A proposito di quella che è e che è diventata, lei è conosciuta da Westeros a Essos come – leggo perché è davvero difficile ricordarlo a memoria senza fare errori – “Daenerys Targaryen, nata dalla Tempesta, prima del suo nome, regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, signora dei Sette Regni, protettrice del Regno, principessa di Roccia del Drago, Khaleesi del Grande Mare d’Erba, la Non-bruciata, Madre dei Draghi, Regina di Meereen e distruttrice di catene”. Presentarsi per lei deve essere ormai un lavoro a tempo pieno, dati tutti i suoi titoli.

R: I miei titoli non mi pesano, rappresentano ciò che sono destinata a essere fin dal giorno in cui sono nata, e il mio lavoro a tempo pieno è semplicemente fare in modo che ciò accada. Quando passi buona parte della tua vita in esilio, lontana dalla tua libertà, ma poi cresci e questa libertà riesci a riconquistarla, allora l’unica cosa che vuoi è dare a tutti l’occasione di avere la propria. Ho vissuto tanto tempo in catene e il mio obiettivo è quello di eliminarle tutte, visibili o meno che siano.

I: È per questo che vuole sedere sul Trono di Spade o in fondo crede che giocare questo “game of thrones” sia un suo diritto di nascita?

R: Così come nascere Targaryen non mi ha resa un drago, il mio cognome non mi ha resa neanche una regina. Lo sono e lo sarò proprio perché il potere non mi interessa, e credo di averlo dimostrato più volte. Io non sono mio padre né nessuno dei miei antenati che si sono seduti sul Trono di Spade.

game of thrones
Game of Thrones (640×360)

I: Lei una volta ha detto: “La vostra libertà non appartiene a me, appartiene solamente a voi. Se la volete, sta a voi riprendervela. A ciascuno di voi”. Eppure adesso sta per liberare, a detta sua, Approdo del Re e di conseguenza l’intera Westeros. Non le sembra una contraddizione in termini?

R: Sarebbe una contraddizione non farlo. Lei riesce a immaginare gli abitanti di un Regno sul cui trono siede Cersei Lannister esercitare qualche tipo di libertà? Glielo dico io: no, non è possibile. È un mondo che non esiste. Recentemente, durante la battaglia di Grande Inverno, ho rischiato la pelle per permettere alla vita di trionfare contro la morte. Non mi pare che Cersei Lannister si sia mossa al riguardo, anzi. A lei importa solo del potere, esercitarlo sui vivi o sui morti per lei non fa alcuna differenza. Io invece sto dando alle persone la possibilità di realizzarsi in un mondo vivo e libero, poi starà a loro scegliere la loro strada.

I: Ma sta per piombare su Approdo del Re in sella a un drago, ha intenzione di regnare su un Regno o sulle sue macerie?

R: Si fa ciò che si deve fare per distruggere la ruota.

I: Daenerys Targaryen: il suo più grande pregio e il suo più grande difetto?

R: La risposta è unica: la capacità di non dimenticare. È quella che mi ha portato fino a qui, che mi ha dato la forza giorno dopo giorno facendomi sempre ricordare chi sono e dove voglio andare. Ma è un’arma a doppio taglio che a volte mi graffia più di quanto vorrei.

I: Dunque mi sta dicendo che anche Daenerys Targaryen ha dei rimpianti?

R: Non prendiamoci in giro, chi non ne ha?! Credo che il mio possa immaginarlo: la morte di Drogo e il sacrificio del mio bambino. Non mi fraintenda, è passato tanto tempo ormai e amo Jon, ma se tornassi indietro brucerei quella fattucchiera molto prima di permetterle di dire qualsiasi cosa con quella bocca maledetta.

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I: Non si può dire che lei non sia un drago, insomma!

R: Gliel’ho detto, è esattamente ciò che sono.

I: E cosa si aspetta il drago Daenerys Targaryen dal prossimo futuro?

R: Mi aspetto di sedere sul Trono di Spade per distruggere finalmente la ruota, e mi aspetto di farlo insieme a Jon. Non credo che sarà un percorso facile, anzi, ci saranno di sicuro parecchie questioni spinose da risolvere e problemi da affrontare. Ma so che la tirannia sta per finire e che ognuno farà la propria parte nella costruzione di un sistema nuovo, giusto e libero. Jon per primo. È quello di cui Westeros ha bisogno, e non vedo l’ora di realizzarlo.