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Daenerys Targaryen: Fuoco e Sangue

Quando nasce un Targaryen gli Dei lanciano in aria una moneta, e così fu anche per Daenerys Targaryen, nata dalla tempesta. In principio era solo questo, una ragazzina dal sangue particolarmente importante, un sangue tanto antico che le leggende ne raccontano le origini, tanto antico quanto sfortunato. Nacque in una notte tempestosa a Roccia del Drago nel momento più sbagliato: la ribellione di Robert stava volgendo al termine, il petto di Rhaegar zampillava sangue e rubini al Tridente e gli eredi legittimi del suo sangue trovavano la fine ad Approdo del Re insieme a sua moglie Elia Martell, mentre il frutto del suo amore proibito nasceva solo per essere nascosto nell’ombra e nella neve. Con la morte della madre Rhaella nel dare alla luce l’ultima Targaryen e del re Folle, Daenerys e Viserys furono gli ultimi che con l’aiuto di un misterioso amico sarebbero riusciti a fuggire oltre il Mare Stretto garantendosi quanto meno una sopravvivenza, ma la sopravvivenza è solo un punto di partenza per chi nelle vene sente scorrere il sangue del Drago.

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La principessa rinnegata e dispersa era solo una fanciulla quando venne spudoratamente venduta ad un barbaro, un bruto, più simile ad un cavallo che ad un uomo, dal fratello Viserys, ma ogni grande storia ha un inizio tragico dopotutto, e così sarebbe stato anche per lei. Una qualsiasi altra donna si sarebbe compianta, rassegnata al suo personaggio di vittima, ma come ci ha ricordato lei stessa, Daenerys non è una donna ordinaria, ciò che vuole si realizza. Così si decise a conquistare il cuore del barbaro, ed il barbaro l’amò profondamente come non pensava di poter amare mai, la rese la sua Khaleesi e lei gli avrebbe donato lo stallone che cavalca il mondo, ma certi destini sono segnati fin dal principio, e per quanto difficili e spesso dolorosi non si può fare a meno di seguirli, pilotati da dei fili invisibili che decidono per noi. Ed una volta capita la necessità di quella perdita, vedremo una Daenerys consapevole, nella Casa degli Eterni, abbandonare il meraviglioso sogno pur di correre in soccorso dei suoi piccoli draghi: una scelta questa perfettamente esaustiva di quelle che sarebbero state di lì in avanti le sue priorità. Abbandonò tra le fiamme il sogno di una famiglia felice per perseguire quello che fin dall’infanzia le pulsava nelle vene.

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Tra le fiamme è nata la madre dei draghi, con lei Drogon, Viseryon e Rhaego, e quell’obiettivo che sembrava impossibile da raggiungere si fece sempre più concreto.

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Ma per diventare la regnante e stratega che ha preso forma nell’ultima stagione ha avuto bisogno di molto più che tre draghi e sangue speciale: il rinnegato e fuggitivo Jorah Mormont la sostenne e protesse fin dal principio, legato a lei per una forma di ammirazione inconsueta, in lei vide dapprima una fragile fanciulla vittima del fratello psicotico, che, però, rimboccandosi le maniche fece della sua cattiva sorte la sua stessa forza, la molla che l’avrebbe spinta sempre più in alto nel raggiungimento dei suoi obiettivi.

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Ser Barristan Selmy è stato una figura fondamentale nella vita di Daenerys sebbene per poco tempo: il cavaliere della guardia reale ricollega direttamente Daenerys al fratello maggiore Rhaegar, un fratello di cui la ragazza aveva solo sentito parlare, il leggendario Rhaegar, l’ultimo vero drago dal mite temperamento e ben lontano dalla follia che aveva contraddistinto sia il padre che il secondo fratello, quello che sarebbe stato un re giusto, se solo avesse avuto il tempo di sedersi sul trono. Un personaggio che proprio grazie a Barristan Selmy scopriamo avere molto in comune con la nostra Daenerys.

Ser+Barristan+Selmy

Ma gli insegnamenti più preziosi su come fare la regina le sono stati probabilmente forniti solo nell’ultimo paio di stagioni: Tyrion è arrivato inaspettatamente nella sua vita per uno strano caso del destino. Il Folletto che aveva ormai perso ogni speranza ed ogni obiettivo e soprattutto ogni tipo di ambizione ad un certo punto trova lei, e con lei anche un nuovo scopo per cui vivere. Tyrion crede in lei, ci ha creduto probabilmente fin dal principio, quando posò il suo strano sguardo sugli occhi viola dell’ultima Targaryen, o per lo meno l’ultima legittima. Lo conquistò fin dal momento in cui dichiarò la sua intenzione di distruggere quella maledetta ruota che ha pilotato il destino dei Sette Regni per gli ultimi 17 anni. In quel momento Daenerys credeva di star già ricoprendo il suo ruolo di regina nella Baia degli Schiavisti, ma in fin dei conti all’epoca era solo una governante ancora incapace di gestire una politica che le era del tutto sconosciuta, ed un po’ dobbiamo ammettere che si sia persa durante la quinta stagione: ne è prova il fatto stesso che si ritrovi a rinchiudere i suoi draghi, un po’ come a dire rinchiudere se stessa, la sua anima, la sua vera natura e soprattutto i suoi veri obiettivi, e per ritrovarsi in quel labirinto che si era creata aveva bisogno di ritornare in un qualche modo alla base, laddove tutto era cominciato.

Ed ecco così spiegata la circolarità del percorso della madre dei draghi.

Tornando tra i Dotraki ha modo di tornare quella che era, di ricordare l’uomo che le aveva dato la forza di intraprendere il lungo e tortuoso percorso del suo destino. Lei non era mai stata fatta per essere una semplice moglie, una Khaleesi, lei era sempre stata qualcosa di più, fin dal suo Sole e Stelle, e così in quella capanna ha ritrovato la sua strada, è ritornata al punto di partenza, ma con qualcosa in più: non era la ragazza caparbia e sprovveduta che abbiamo visto al principio della seconda stagione, ma una donna matura che aveva conosciuto la perdita, la sconfitta e la frustrazione, e che soprattutto aveva imparato dai suoi errori trasformandosi infine da Khaleesi in Regina.

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Una regina con una missione come quella di riconquista del Trono di Spade non può permettersi però alcuna debolezza, nessun tallone d’Achille, ed il suo animo ne è talmente consapevole che non trova alcuna difficoltà nel gettarsi la sua vita da esule alle spalle, compreso l’amore di Daario Naharis che per lei avrebbe fatto qualunque cosa, pronta così a fare tutto il possibile pur di sedersi su quel maledetto trono: l’alleanza con i Greyjoy è stata solo la prima di una lunga serie, dopotutto lo stesso Varys ci ricorda che all’interno di Westeros sono ancora tanti i sostenitori degli unici legittimi regnanti degli Andali e dei Primi Uomini.

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Ultima Targaryen dal sangue di Valyria nata dalla Tempesta, Khaleesi, Madre dei Draghi, liberatrice di schiavi, Mhysa, governante ed infine Regina: il percorso è stato lungo e sofferto, ma alla fine vederla a capo della sua flotta accompagnata dai sostenitori di sempre e da quelli un po’ più recenti è stata una delle emozioni più forti dell’ultima stagione. Lo stemma dei Targaryen svettava maestoso e Drogon, Viseryon e Raegho incarnavano perfettamente quelle tre teste di drago, perché non possiamo dimenticarci mai quella profezia fatta a Raeghar, per cui il drago deve sempre avere tre teste, ma quanto meno ora sappiamo che la prima di loro (e forse non solo lei) si trova esattamente là dove deve, a capo di un’armata pronta a riportare ordine e giustizia in quel gran caos che sono divenuti i Sette Regni da dopo la Ribellione di Robert Baratheon.

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Hai paura? Bene, ora fai parte del grande gioco, e il grande gioco è terrificante”, ma Daenerys Targaryen è il sangue di Valyria e prenderà ciò che è suo di diritto. Con il fuoco e con il sangue.