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4 Film di Wes Anderson che sarebbero delle Serie Tv geniali

“Vorrei vivere in un film di Wes Anderson, vederti in rallenty quando scendi dal treno. Coi personaggi dei film di Wes Anderson Idiosincratici, più simpatici di me” Cantavano I Cani nel 2011, citando uno dei registi più delicati nella storia del cinema. Perché se Tarantino è il diavolo, Wes Anderson è l’acqua santa. La sua firma, così, diventa chiara e leggibile dalle piccolezze, dalle sfumature e dall’intimità. D’altronde, siamo di fronte a un regista che ha sempre premiato il piccolo, il dettaglio, il racconto e – in un certo senso – la favola. Dire Wes Anderson significa dire narratore, carezza, treni e luci calde. Significa un hotel maestoso, sentimenti sussurrati e follie realizzate all’ultimo momento sotto una luna alta. Ma la verità, citando I Cani, è che noi non vogliamo più solo vivere dentro un suo film, ma anche dentro una sua Serie Tv. Le sue pellicole, quattro in modo particolare, si prestano perfettamente a una trasposizione seriale, ma nessuno se ne è ancora accorto. Chi lo sa, però. Magari un giorno questo nostro desiderio verrà esaudito. Nel frattempo non possiamo fare molto, ma possiamo almeno dar libero sfogo alla fantasia. Vediamo insieme quali potrebbero essere le pellicole perfette per dar vita a una Serie Tv di Wes Anderson, e fateci sapere cosa ne pensate!

1) The Royal Tenenbaums

The Royal Tenenbaums è, senza dubbio, il film che più ha messo d’accordo i fan e i non fan di Wes Anderson. All’interno della pellicola, infatti, viene raccontata la storia di una famiglia distrutta, ma che – paradossalmente – non prende mai davvero sul serio i diversi drammi che, uno a uno, la colpiscono. Immaginare una Serie Tv di questo genere significa creare nella propria mente una sceneggiatura di tipo dramedy che, con poche stagioni, racconterebbe i vari rapporti e le varie peripezie dei personaggi. Per questo motivo, infatti, non sarebbe una brutta idea immaginare ogni episodio della serie con una prospettiva differente capace di far conoscere il personaggio in questione, e al tempo stesso far andare avanti la storia. Ricordate la struttura di Skins? Ogni episodio aveva un protagonista che faceva fluire la storia dal suo punto di vista instaurando con noi un rapporto più stretto e confidenziale, cosa che si sposa in modo particolare con la regia di Anderson. Insomma: noi siamo pronti a conoscere la storia dei Tenenbaums anche in questo modo, manca solo l’okay da parte del regista. Vabbè, ma non c’è da preoccuparsi. Riusciremo in questa cosa. No?

No?

2) Grand Budapest Hotel

Grand Budapest Hotel racconta con le sue immagini la tenerezza e la delicatezza della regia di Wes Anderson. Siamo di fronte a una pellicola che, quasi con l’effetto meraviglia, dà vita a un racconto che si compie all’interno di un hotel enorme, appariscente, ma pieno di piccolezze che gli concedono la possibilità di trattare la sua immensità in modo sobrio, silenzioso. Se Gran Budapest Hotel fosse un tessuto, sarebbe sicuramente seta. Ed è per questo motivo che abbiamo pensato che, in questo caso, sarebbe più che perfetta una miniserie. Otto episodi al massimo anche da un’ora ciascuno, e poi basta. Perché Grand Budapest Hotel ha bisogno di spessore qualitativo, e mai quantitativo. Ogni minuto in più sarebbe superfluo e turberebbe l’equilibrio perfetto, creato da Anderson, tra l’immensità e la delicatezza. All’interno della storia ci sarebbero, ovviamente, tutti gli ingredienti base di cui il regista si è servito nella pellicola: un hotel pieno di stanze, un fiume di personaggi ma un contrastante sentimento di intimità tra loro, un tributo silenzioso all’arte, e il piacere di vivere una storia fuori dal mondo, così vicina ma anche così lontana, e per questo all’apparenza quasi fiabesca.

3) Moonrise Kingdom – Una Fuga D’Amore

Moonrise Kingdom – Una Fuga D’Amore è, sicuramente, un altro esempio di estrema delicatezza da parte di Anderson. In questo caso, infatti, ci ritroviamo all’interno di una storia che vede due ragazzini scappare per dar vita a un’avventura che si dimostrerà essere non solo un’opportunità di crescita sentimentale, ma anche personale. I due, insieme, conosceranno una serie di ostacoli che sembreranno volerli allontanare senza mai dargli la possibilità di un ultimo saluto, ed è proprio per questo motivo che abbiamo immaginato una possibile Serie Tv tratta dalla pellicola. Infatti, durante il film, i protagonisti conoscono una vasta gamma di ostacoli alla loro unione, e questo potrebbe essere il primo indizio sul come trattare la struttura della serie. Per ogni puntata un ostacolo. In questo modo, così, navigheremmo all’interno della storia in modo lineare, un modo che ci porterebbe verso il finale di stagione che, come nel film, ci ricorderebbe che genio assoluto è e sarà sempre quel furbetto di Wes Anderson.

4) The French Dispatch

The French Dispatch è l’ultima pellicola (fino ad adesso) di Wes Anderson. Il regista, in questo caso, ha dato vita a un racconto corale pronto a narrare più momenti, più eventi, più personaggi e più storie. Ognuna di queste era tratta, all’interno del film, da un magazine del passato. Questo strumento dona un’importante sensazione di magia, ed è proprio questo dettaglio a farci immaginare una grande Serie Tv. In questo caso, infatti, nella nostra mente si è subito fatta spazio l’idea di un prodotto antologico che, per ogni stagione, rendesse protagonista ognuna delle varie storie che sono state raccontate all’interno della pellicola. Certo, in questo caso la Serie Tv sarebbe sicuramente più pretenziosa e, ovviamente, anche in termini di tempo dovrebbe durare più di due stagioni, ma siamo certi che Wes Anderson possa riuscire anche in questo. D’altronde, come abbiamo già detto, la sua delicatezza gli permette di non strafare mai, dandogli la possibilità di poter far nascere delle poesie che vorremmo davvero ascoltare sicuri che possano – in modo impeccabile – arrivare alla fine, anche se la fine sembra molto lontana.

Allora, che ne dici Wes?

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