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Thor: Love and Thunder: tutti gli easter eggs che (forse) vi siete persi del film Marvel

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo della saga sul dio del tuono, firmato nuovamente da Taika Waititi e con protagonisti Chris Hemsworth, Natalie Portman, Christian Bale e Tessa Thompson, è pieno di citazioni, easter eggs e molto altro. Noi di Hall of Series siamo qui oggi per parlarvene e svelarveli con un’enorme lente di ingrandimento. Un lavoro certosino? Beh, da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Scusate quello è un altro supereroe. E se il film non vi è piaciuto, poco importa, nel MCU c’è posto per tutti.

Scopriamo allora insieme tutti, ma proprio tutti, gli easter eggs presenti in Thor: Love and Thunder! Attenzione, perché l’articolo contiene SPOILERS

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1) Questioni di famiglia

Iniziamo subito con l’elefante nella stanza. Avete presente la bambina figlia di Gorr che si vede morire nel prologo del film? Bene, quella bambina è India Rose Hemsworth, la figlia di dieci anni dell’attore protagonista. L’introduzione del personaggio è a fini puramente cinematografici e, nel finale di Thor: Love and Thunder, si lascia intuire che la bambina incarni molto alla lontana l’entità cosmica fumettistica di Love. Il concetto di amore è il tema fondamentale della pellicola, che cerca di rispondere alla domanda: gli dei possono amare? Trattato in maniera molto superficiale e molto buffonesca (la ripetizione di “molto” è voluta), il tema trova la sua ragion d’essere nel rapporto tra Thor e Jane Foster e proprio in quello tra Gorr e sua figlia, causa scatenante degli eventi del film.

India non è l’unica pargola Hemsworth a comparire in Thor: Love and Thunder. Durante la sequenza di crescita del Dio, il più piccolo dei suoi alter ego è interpretato dal figlio Tristan e la moglie Elsa Pataky interpreta la donna lupo che il Dio… beh, avete capito.

2) Knull o Kaa?

Andiamo avanti. Il simbionte al quale Gorr prende la Necrospada è noto nei fumetti come Knull, ovvero colui che ha decapitato il celestiale Nowhere visibile nella pellicola Guardiani della Galassia Vol.1. Nel film, però, l’ex portatore della Necrospada è più probabile sia Kaa, signore della guerra nel mondo delle Ombre e introdotto per la prima volta negli anni Sessanta. Mentre Gorr prepara la sua vendetta, torniamo al nostro dio del tuono. Dopo un breve recap sulla sua vita, i suoi amori e le sue avventure, eccolo insieme ai Guardiani della Galassia alle prese con un popolo da salvare e cattivoni da sconfiggere.

3) Ma come ti vesti?

Diversi look che Thor veste in questa prima parte del film sono ispirati a pellicole ben note: abbiamo il cappellino in stile Forrest Gump e la canotta di Kurt Russell in Grosso guaio a Chinatown.

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4) Si va in scena

Così come in Thor Ragnarok, anche in questo quarto capitolo torna la Compagnia Teatrale e i suoi interpreti d’eccezione. Matt Damon veste di nuovo i panni del finto Loki, Sam Neill quelli di Odino, Melissa McCarthy quelli di Hela e Luke Hemsworth quelli di Thor. I resti di Mjolnir sono ancora nello stesso identico punto dove il martello è stato distrutto da Hela nel precedente film. Nessuno sembrerebbe in grado di spostarli, dunque, segno che il potere del martello è ancora intatto. Nessuno, a parte Jane Foster che assume il ruolo di Mighty Thor proprio come nei fumetti.

5) Capre

Le fastidiosissime capre donate al Dio del tuono sono un chiaro riferimento a quelle mitologiche della tradizione nordica.

6) Saluti asgardiani

La stretta di mano che Thor insegna a Peter Quill quando si salutano fa riferimento alla storia raccontata dallo stesso dio del tuono in Thor Ragnarok su quella volta che il fratello Loki cercò di ucciderlo trasformandosi in serpente.

7) Qualche centimetro in più

Natalie Portman è una donna notoriamente di bassa statura, per questo motivo in molte scene in cui è presente viene inquadrata in modo da sembrare più alta di alcuni personaggi. Come per esempio, accanto alla Valchiria di Tessa Thompson. Kevin Feige ha confermato in un’intervista che rendere più alta la Portman è stato l’unico intervento di VFX operato sull’attrice.

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7) Aegir

Thor e gli altri partono per salvare i bambini asgardiani dalla Dimensione Ombra, dove si trovano prigionieri di Gorr. Il Dio installa Stormbreaker su una delle imbarcazioni turistiche di New Asgaard per poter così viaggiare attraverso i mondi. La nave scelta si chiama Aegir, che è anche il nome del Dio nordico del mare e una figura rilevante all’interno dei fumetti Marvel. E non è questo l’unico easter egg presente sulla barca. Possiamo vedere infatti anche l’enorme scritta a neon “Cocktails and Dreams”, riferimento al cult di Tom Cruise del 1988, “Cocktail”.

8) Concilio di dei

Travestiti da dei delle emozioni, il gruppo arriva al Concilio delle divinità per cercare l’aiuto di Zeus e degli altri. Inutile dire che l’intera sequenza è piena zeppa di riferimenti alle mitologie di diversi parti del mondo. Abbiamo un drago d’oro che ricorda molto da vicino il protettore visto in Shang-Chi, il Dio dei Cronin seduto su un trono di forbici, il Dio greco Dioniso, il Dio azteco Quetzalcoatl, la Dea Maori Tūmatauenga, la Dama di Elche, la Dea romana Minerva, la Dea egizia Bastet. Valchiria menziona un dio della magia, dei sogni e della carpenteria che non viene mostrato ma sospettiamo possa trattarsi proprio di Gesù. Possiamo scorgere due Celestiali fuori dalle vetrate: il primo con cinque occhi ricorda il Celestiale folle proveniente da una storyline dei Fantastici 4 del 2012; le sembianze del secondo ricordano invece quelle del Celestiale giardiniere della storyline del 2013 da Uncanny Avengers

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9) Numero 6

Questo è un piccolo easter egg dal grande valore, dato che il numero 6 è un numero ricorrente e simbolico nel MCU: sei Avengers originali, sei gemme dell’Infinito, sei delfini che nuotano nello spazio come Thor mostra a Jane. Vi sfidiamo a trovare altri esempi!

10) Le entità dell’MCU

Arriviamo non solo al finale del film ma anche a uno dei momenti più belli e ricchi di riferimenti importantissimi per il MCU e per i possibili sviluppi cinematografici. Quando Gorr si prepara a compiere il rituale per entrare in contatto con Eternità ed esprimere così il proprio desiderio, ci troviamo in una stanza antica e piena di statue, ognuna raffigurante un’entità cosmica dei Marvel Comics. Al centro, come è ovvio, si trova la statua di Eternità. Procedendo in senso orario troveremo: la statua di Morte, detta anche Lady Morte, che incarna la fine della vita nell’universo Marvel e che viene mostrata spesso come compagna di Thanos, il quale ha cercato più volte di conquistare l’Universo per dimostrarle il suo amore; Eon, rappresentazione del tempo il cui compito è proteggere la vita nell’Universo, nei fumetti prevede i piani di Thanos e sceglie come suo paladino Captain Marvel per sconfiggerlo; Infinity, sorella di Eternità e associata alla gemma omonima; il Supremo, membro più potente dei Celestiali e inteso come rappresentazione fumettistica di Dio; l’Osservatore o Uatu, alieno che fa parte di una razza umanoide di extraterrestri molto avanzata il cui obiettivo e osservare e registrare tutti gli eventi del multiverso senza intervenire; il Tribunale Vivente, autorità onnipotente incaricata di mantenere l’equilibrio tra le innumerevoli realtà che compongono il Multiverso.