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Ma avevamo davvero bisogno di The Lost City?

Il ritorno al passato con un Channing Tatum che riprende a pieno il ruolo di buffone, in un film comedy senza arte né parte. Come tutti ero particolarmente curiosa di vedere questo film, un po’ per il fatto che Sandra Bullock solitamente non ne sbaglia una, un po’ perché ero curiosa di vedere se avessero finalmente dato un ruolo decente a Daniel Radcliffe dopo la saga di Harry Potter (spoiler: no, non ancora).

Nonostante questo film di memorabile non abbia proprio niente, tolti gli addominali di Tatum, rimane comunque uno di quei film da guardare dopo una lunga giornata di lavoro, quando tra un “chiudo un secondo gli occhi” e una sbirciata al feed di Instagram non si hanno troppe pretese.

La trama

the lost city
The Lost City (640×360)

Conosciamo subito la scrittrice solitaria Loretta Sage, una donna che ha evidenti difficoltà a sorridere (ma alla fine avete mai visto la Bullock in un ruolo in cui ride di gusto?). Loretta è una scrittrice di romanzi rosa un po’ trash, che ambienta le sue narrazioni in luoghi esotici, creando una sorta di ibrido con il genere d’avventura.

Nonostante i suoi libri siano amati da un vasto pubblico quasi quanto quelli di Nicholas Sparks, i meriti sembrano non andare a lei, ma al modello della copertina, Alan. Questi altro non è che il classico “tutto fumo e niente arrosto”, il classico bonaccione che ha 3 neuroni in testa ma che sappiamo già farà innamorare la protagonista.

Loretta non sopporta Alan, che al contrario cerca di fare sempre bella figura inutilmente con lei. Sprovvisto di un buon linguaggio ma munito di ignoranza e un bel visino, Alan è il classico bonaccione che piace a tutte quelle che si fermano all’apparenza. Chiaramente non Loretta.

Le cose però verranno totalmente stravolte, quando un eccentrico ed evidentemente disturbato miliardario la rapisce (indovinate un po’ chi si è aggiudicato il ruolo peggiore?).

Il cast di The Lost City

The Lost City (640×360)

Sicuramente il cast avrà tratto in inganno molti di voi. Voglio dire, quanto può essere un flop un film con la Bullock, Brad Pitt, Tatum e Radcliffe? Non potete neanche immaginarlo.

The Lost City mi ha ricordato molto l’attesissimo Uncharted (una curiosità che forse non sapevi), anticipato da una grande hype grazie ai suoi protagonisti, ma che di fatto poi non è stato niente di che. Non solo, pensiamo a Ticket to Paradise con Julia Roberts e George Clooney, anche in questo caso le aspettative erano altissime eppure, anche questo film, non ne è stato all’altezza.

Ma torniamo al film. Vorrei quantomeno dedicare un paragrafo a quel povero sventurato di Daniel Radcliffe, che può consolarsi con i soldi, perché la sua carriera di attore, dopo Harry Potter, non è mai decollata. Inoltre lo star system americano deve averlo inquadrato proprio male, perché lo ritroviamo sempre a interpretare personaggi evidentemente disturbati.

Una trama ricca di originalità

The Lost City (640×360)

In questo viaggio profondo vengono affrontati anche temi delicati. Alan è stufo che le persone lo considerino solo un fusto inutile (ma chissà perché, è un ragazzo così sveglio), specialmente Loretta, che alla fine impara ad apprezzarlo quando i due si conoscono, e questo davvero è stato un colpo di scena (scherzo). Nonostante i numerosi cliché c’è da riconoscere che la superstar di Magic Mike è sempre piacevole da guardare. E no, non solo per il motivo che pensate voi, ma per il fatto che è forse l’unico che con due risate manda avanti la storia e non ci permette di spegnere.

Detto ciò sarei ipocrita se non dicessi che in qualche pezzo ho anche sorriso, ma purtroppo questo non basta a consigliare un film del genere. Quando ho iniziato a guardarlo, nonostante tutto, la mia attenzione era anche abbastanza alta. Questo favorito da un ritmo serrato e da battute continue, che di fatto non mi permettevano di annoiarmi. Tuttavia, nella seconda parte, il film sembra virare su un genere completamente diverso, puntando su una immotivata action che non è essenziale ai fini della storia e che dimentica la forma parodica per cui era stata pensata. La storia parallela dell’agente di Loretta poi è semplicemente noiosa e ci fa distrarre, sembrando quasi slegata dalla storia.

Il finale di The Lost City

Insomma, dopo mille peripezie e un po’ di action non necessario, arriviamo finalmente al finale tanto atteso (da me sicuramente, che non vedevo l’ora che finisse) e sotto lo stupore di un pubblico che ha visto solo originalità in questo film i due protagonisti che all’inizio si odiavano… si innamorano (e Nicholas Sparks muto).

Tirando le somme, The Lost City non è un sicuramente un film di intrattenimento all’avanguardia, non è neanche un film d’azione decente, tuttavia vanta sicuramente un cast eccezionale e alcune buone battute che ci intrattengono e ci fanno fare due risate. Non ha un supereroe e ripesca dal passato il classico villain destinato a perdere fin da subito.

Se cercate un motivo per guardarlo, non posso che consigliarvelo per il cast, ma solo per quello.