5) Boy (Taika Waititi, Nuova Zelanda, 2010)
Ancora prima di Thor: Ragnarok (2017) e del pluripremiato Jojo Rabbit (2019) – tralasciamo Thor: Love and Thunder (2022), una ferita ancora troppo fresca per i fan Marvel – Taika Waititi catturava il cuore e la mente giocando solamente in casa. Ambientato nella splendida e selvaggia Nuova Zelanda degli anni ’80, il film racconta la storia di Boy. Il ragazzino di undici anni, accanito fan di Michael Jackson, vive con la nonna e i suoi fratelli in un piccolo villaggio. Boy ha la possibilità di conoscere il padre criminale quando questo torna a cercare una borsa di soldi seppellita anni prima. Da un lato suo padre, un sognatore incallito e un po’ scapestrato, ritornato dopo anni di assenza. Dall’altro Boy, un adolescente che si trova a fare i conti con le sue illusioni e le sue aspettative, scoprendo la realtà complessa dell’età adulta.
Tra divertimento e sincera commozione, questa storia di formazione è anche un ritratto autentico e toccante della crescita, della famiglia e dell’identità. Con il suo umorismo caratteristico, la sua bizzarra ma profonda poetica e una narrazione piena di sensibilità, Waititi riesce a bilanciare momenti di risate con scene di profonda introspezione.
Come in Chi segna vince (2023), anche questo racconto è allo stesso tempo universale e profondamente radicato nella cultura dell’isola polinesiana. In particolare parliamo dei Maori, la cui cultura si distingue per l’inclusività e l’accoglienza. Boy è un viaggio emozionante e nostalgico che ti farà ridere, piangere e riflettere. Il film vuole ricordare quanto siano potenti i sogni, ma anche quanto sia importante affrontare la realtà con coraggio e cuore.
6) Lunchbox (Ritesh Batra, India, Francia, 2013)
Voliamo ora nel continente indiano, per una deliziosa storia di relazioni umane e… ottimi pranzi. Lunchbox è una squisita gemma del cinema indiano, capace di scaldare il cuore e far riflettere sulla bellezza delle connessioni umane.
A Mumbai, ogni mattina, un’efficiente rete di fattorini, i dabbawalla (da “dabba” – titolo originale dell’opera-, un tipico contenitore per il cibo da asporto, solitamente di acciaio, e “wala”, fattorino) consegna sui luoghi di lavoro i cestini da pranzo preparati dalle mogli dei lavoratori. Per un fortuito errore nel sistema, Ila (Nimrat Kaur), una casalinga solitaria, stringe un legame inaspettato con Saajan (Irrfan Khan, noto al pubblico internazionale per Vita di Pi e The Millionaire), un impiegato vedovo e introverso. Attraverso messaggi scambiati all’interno proprio dei portapranzo, i due estranei iniziano a condividere sogni, rimpianti e desideri, creando un legame intimo e toccante.
Celebrazione della semplicità, ma, al contempo, della profondità delle emozioni, inseriamo Lunchbox tra i migliori film da vedere su MUBI perché racconta una storia fine e leggera. Tra le strade caotiche di Mumbai, il film entra nel mite mondo interiore dei due protagonisti. I temi esplorati sono molteplici e universali: solitudine, amore e speranza. Con interpretazioni straordinarie e una narrazione intima, il film riflette sul potere delle connessioni casuali e sull’importanza delle piccole cose che danno sapore alla vita.
Questa è una storia dolce e fresca, che fa sorridere e commuovere. Ci ricorda che, a volte, anche un piccolo errore può portare a qualcosa di meravigliosamente inaspettato. È un film da assaporare, come un piatto preparato con cura, che lascia un ricordo dolce e duraturo.