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Le 10 premiazioni più inaspettate (per un motivo o l’altro) nella storia degli Oscar

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7) My Cousin Vinny – Marisa Tomei

Marisa Tomei, miglior attrice non protagonista ai 65° Academy Awards

La vittoria di Marisa Tomei come miglior attrice non protagonista ai 65° Academy Awards nel 1993 fu una sorpresa gigantesca. Il premio arrivò per il film My Cousin Vinny, una commedia brillante in cui Tomei interpretava una ragazza dal carattere forte e vivace. Né lei né il pubblico si aspettavano un riconoscimento così importante, soprattutto perché la sua candidatura era stata quasi ignorata dai pronostici. La scena dell’annuncio è diventata leggendaria: c’era talmente tanta incredulità da parte degli spettatori e persino di Jack Palance, che annunciava il vincitore, che Tomei dovette aspettare qualche secondo prima che la sua vittoria fosse ufficialmente confermata e potesse salire sul palco.

Molti addirittura sospettarono che ci fosse stato un errore nella busta, ma era tutto vero. Oggi, con il senno di poi, quella vittoria viene considerata più che meritata. La sua performance fu un mix perfetto di comicità, fascino e spontaneità che ha reso il personaggio memorabile.

8) Training Day – Denzel Washington

Denzel Washington fece un passo coraggioso e inaspettato quando vinse l’Oscar come miglior attore protagonista per Training Day.

Nel 2002, Denzel Washington fece un passo coraggioso e inaspettato quando vinse l’Oscar come miglior attore protagonista per Training Day. Fino ad allora, Washington era ammirato soprattutto per i suoi ruoli da eroe positivo, figure dignitose e forti. Ma in questo film interpretò un poliziotto corrotto, cinico e spietato, un personaggio complesso e moralmente ambiguo che segnò un vero punto di svolta nella sua carriera. La scelta non fu priva di polemiche: alcune organizzazioni, tra cui l’NAACP, temevano che il ritratto di Washington potesse alimentare stereotipi negativi sulla polizia e sulle comunità afroamericane.

Tuttavia, la sua performance magnetica e profondamente realistica convinse l’Academy a premiarlo. Il ruolo mostrò un lato completamente nuovo di Washington, capace di esplorare le sfumature più oscure dell’animo umano senza perdere la sua carica emotiva. Il premio segnò una nuova fase per l’attore, che da quel momento fu riconosciuto come uno dei più versatili e potenti interpreti della sua generazione. Training Day rimane un film cruciale, in cui la figura del protagonista non è un eroe tradizionale, ma un uomo complesso, con cui il pubblico viene messo a confronto in modo intenso e spesso scomodo.

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