3) Nomadland – Frances McDormand

Quando Frances McDormand vinse il premio come miglior attrice protagonista agli Oscar 2021 per Nomadland (anche vincitore come film Oscar) molti rimasero sorpresi. Nonostante fosse già una veterana dell’Academy con due statuette alle spalle, in quella particolare edizione il suo nome non figurava tra i primissimi favoriti nelle previsioni. Alcuni siti specializzati la davano addirittura al quarto posto dietro a nomi come Carey Mulligan, Viola Davis e Andra Day, che avevano ricevuto grande attenzione durante la stagione dei premi. La sua vittoria fu accolta con un misto di stupore e ammirazione, anche perché si inseriva in un’edizione già atipica a causa della pandemia, con cerimonie ibride e un pubblico più contenuto (non perderti anche gli 11 film italiani che hanno vinto l’Oscar per il Miglior Film Straniero).
Tuttavia, Nomadland era un film molto apprezzato e aveva già vinto importanti premi, incluso quello per miglior film e miglior regia a Chloé Zhao. La performance di McDormand, intensa, realistica e profondamente umana, si sposava perfettamente con l’estetica docufilm del progetto. Il suo personaggio – una donna che abbraccia la vita nomade negli Stati Uniti post-crisi economica – ha colpito per autenticità, mostrando una vulnerabilità rara e toccante. Durante il suo discorso di accettazione, McDormand ha mantenuto il tono sobrio e intenso che caratterizza il suo stile, sottolineando l’importanza del cinema come rito collettivo.
4) The Departed – Miglior film Oscar

Nel 2007, quando The Departed vinse l’Oscar come miglior film, molti furono colti alla sprovvista, non tanto per la qualità del film – riconosciuta universalmente – quanto per la particolare congiuntura artistica e storica che circondava quella vittoria. Diretta da Martin Scorsese, la pellicola rappresentava un ritorno al thriller poliziesco dopo anni di lavori più ambiziosi e meno accessibili. The Departed era un remake del film hongkonghese “Infernal Affairs” e vantava un cast stellare con Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson e Mark Wahlberg. Eppure, in quell’edizione, erano in corsa titoli altamente stimati come “Babel”, “Letters from Iwo Jima” e “Little Miss Sunshine”, tutti con un forte impatto artistico e sociale.
La vittoria di Scorsese e del suo film fu letta da alcuni come una sorta di risarcimento morale per le mancate premiazioni passate, in cui capolavori come Taxi Driver o Quei bravi ragazzi erano stati ignorati. Ciononostante, The Departed venne premiato per i suoi meriti: una regia tesa e calibrata, dialoghi brillanti, interpretazioni memorabili e una costruzione narrativa impeccabile. L’aspetto più sorprendente non fu la qualità del film, ma la scelta dell’Academy di ricompensare proprio quella pellicola – apparentemente più commerciale – rispetto ad altre più autoriali. In questo senso, la vittoria di The Departed fu un segnale di apertura verso il cinema di genere ben eseguito, confermando che anche l’intrattenimento di alta qualità merita la vetta.