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Catherine Called Birdy – La Recensione: crescere nel Medioevo è roba tosta

Tratta dal romanzo di Karen Cushman, Catherine Called Birdy è una commedia in costume fresca e divertente diretta e scritta per Amazon Prime Video da Lena Dunham, qui al meglio delle sue capacità di sceneggiatrice. La storia ruota attorno a Catherine, appunto, interpretata da Bella Ramsey (che vedremo presto nell’adattamento televisivo di The Last of Us), una ragazzina di quattordici anni per nulla propensa a tutte quelle cose che ci si aspetterebbe da una donna nel Medioevo, sostanzialmente sposarsi e fare figli. Il suo spirito ribelle si oppone quindi alla volontà del padre Lord Rollo (Andrew “Hot Priest” Scott) di darla in sposa a qualche lord in cambio di denaro e terre, di cui la famiglia scarseggia. Al rapporto conflittuale con il padre si alterna l’appoggio silenzioso dell’amata madre Lady Aislinn (Billie Piper) e della tutrice Morwenna (Lesley Sharp), donne che la sanno lunga su come funziona il mondo che tifano lo stesso per la giovane Catherine.

In questo panorama desolato quale doveva essere l’Inghilterra medievale, fatta di guerre un giorno si e un giorno no, di malattie mortali e di matrimoni contratti con vecchi bavosi, Catherine è una boccata di ingenua gioventù che vive libera, come il soprannome che le è stato dato, e che in tale libertà vuole persistere il più a lungo possibile.

ATTENZIONE! Se non avete ancora visto Catherine Called Birdy vi consigliamo di tornare più tardi.

Catherine Called Birdy
Catherine Called Birdy (640×360)

Agendo da voce narrante, Catherine racconta del mondo che la circonda, delle aspettative della sua famiglia, dei suo invaghimento per il fascinoso zio (Joe Alwyn) ma soprattutto di tutto ciò che una ragazza non può fare. Insomma, il film è né più né meno un racconto di formazione ambientato in un periodo tetrissimo per la storia delle donne, come ci tengono a precisare quasi tutti i film e serie tv ambientati in tale periodo. Eppure, quel mondo oscuro che, persino noi popolo del futuro, abbiamo ormai imparato a conoscere così bene viene allo stesso tempo rappresentato in maniera vivace, spigliata e ironica nel film, segno che anche nel buio è possibile trovare qualcosa di cui ridere.

Infatti, è attraverso gli stessi occhi di Catherine che abbiamo una visione su quel mondo tale che non ci viene mostrato per come è ma per come viene percepito dalla ragazzina e sempre come da questa viene sdrammatizzato. A un certo punto della storia, Catherine, dopo essersi sbarazzata di molti pretendenti, sembra sul punto di cedere, costretta infine a sposarsi con un uomo vecchio, sporco, rozzo e via dicendo. In effetti, Catherine crolla davvero ed è solo l’intervento da deus ex machina del padre che salva la situazione. Un comportamento del tutto anacronistico per i tempi ma che noi accettiamo di buon grado in virtù del lieto fine.

Catherine Called Birdy
Andrew Scott e Bella Ramsey (640×426)

Contrariamente a diversi ultimi progetti in costume – tra i quali The Last Duel, The King e persino House of the Dragon se pensiamo all’ambientazione alla quale è ispirata – Catherine Called Birdy viene spogliata del tutto di quell’aura cupa e pesante solitamente associata al Medioevo. Persino la sua protagonista ha un aspetto diverso dal solito. Lena Dunham opta per la normalità, per una ragazzina carina ma non dotata di quella bellezza canonica e stereotipata che, ancora una volta, ci aspetteremmo da un progetto ambientato in tempi antichi. Ed è questo uno degli elementi che più ci fanno apprezzare la pellicola rendendola più reale e tangibile di molte altre, proprio nella sua rappresentazione normale e senza fronzoli di eventi e personaggi.

Non c’è l’amore straziante, il duello all’ultimo sangue, la relazione adultera o ancora la morte dolorosa di un genitore. No, la Dunham dà la parola a una giovane donna che vive in prima persona la triste, semplice e persino noiosa quotidianità del periodo. In barba a canti e ballate.

Catherine Called Birdy
Joe Alwyn e Bella Ramsey (640×360)

Il film è un’avventura in costume che intrattiene e diverte. Merito di una sceneggiatura frizzante ma anche di un cast davvero arguto in cui spicca la giovanissima Bella Ramsey.

Nota per il ruolo di Johanna Mormont in Game of Thrones, la Ramsey mostra il suo talento passando agilmente dal dramma del suo personaggio nella serie tv HBO al brioso carattere di Catherine, eroina ribelle per Amazon Prime Video. Entrare in empatia con Catherine è molto semplice, soprattutto quando è intenta a escogitare mille e uno modi per sbarazzarsi dei pretendenti. E seppur con alcune frivolezze del caso, tipiche di questi adolescenti, Catherine risulta decisamente meno detestabile di tante altre sue colleghe televisive e filmiche.

Pur amando profondamente la propria famiglia, la ragazza si sente in trappola e cerca di fuggire in tutti i modi da quelle catene invisibili che gravano su di lei in quanto donna, salvo rendersi conto che anche un adulto e un uomo come suo padre è vincolato da altrettanti tipi di doveri ma non per questo è incapace di volare libero quando c’è bisogno.