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F is for Family: il capofamiglia come capocomico

Più passa il tempo, più l’offerta di Netflix si arricchisce senza sosta di novità. L’eterogeneità dei contenuti è da sempre uno dei suoi riconosciuti punti di forza. Fin dal suo esordio, il catalogo è sempre stato ricco di due tipologie particolari di prodotto: parliamo delle Serie animate e degli spettacoli di stand-up comedy. F is for Family in questo senso è il perfetto connubio tra questi due generi, essendo la sitcom d’animazione creata e interpretata dal celebre cabarettista Bill Burr.

La Serie tratta le vicende di una classica famiglia americana del 1975. Epoca non casuale, scelta per permettere a F is for Family di prendere le giuste distanze delle classiche sitcom familiari tipiche della Tv americana degli anni ’80.

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A differenza di sitcom come I Robinson o Casa Keaton, le famiglia Murphy non vive una quotidianità serena e distratta solo da frivolezze, né tantomeno sguazza nel benessere economico. Il capofamiglia è Frank Murphy. Classico americano medio, è un umile lavoratore addetto ai bagagli all’aeroporto. A doppiarlo tra l’altro è lo stesso Burr. Accanto a lui troviamo la moglie Sue (interpretata nientemeno che da Laura Dern) e i tre figli Kevin, Bill e Maureen.

Tra i doppiatori celebri che annovera F is for Family vanno citati anche Justin Long, che presta la voce al giovane Kevin, e il novello Premio Oscar Sam Rockwell, nella parte dell’invidiatissimo vicino di casa Vic. Dulcis in fundo, tra i produttori esecutivi dello show spicca anche il nome di Vince Vaughn. Un parterre di tutto rispetto insomma, per una Serie passata così in sordina nel nostro paese.

In attesa che venga aggiunta la terza stagione al catalogo italiano, al momento sono disponibili le prime due, con sedici episodi totali da 25/30 minuti ciascuno.

Burr/Frank è il mattatore e protagonista indiscusso di F is for Family. Come sempre in questo tipo di prodotti, è intorno a lui che ruotano le principali vicende dello show.

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La sua quotidianità è costantemente sconvolta e disturbata dagli imprevisti tipici dei monologhi comici del suo creatore e doppiatore. I problemi al lavoro, con una promozione inattesa e uno sciopero dei suoi sottoposti da prevenire. Le incomprensioni con la moglie, frequenti ma sempre risolte dalla fiammella ancora viva di un solido amore alla base. Infine, le battaglie quotidiane coi figli. Numerosi i grattacapi causati del ribelle e problematico Kevin, dal curioso e sensibile Bill e della sveglia e pestifera Maureen.

Tutte cose in cui ognuno di noi può tranquillamente identificarsi. La bellissima sigla di apertura, con la splendida Come and get your love (i fan dei Marvel Studios apprezzeranno) in sottofondo, ci fa subito immergere nei ruggenti anni ’70 e soprattutto nel mood esistenziale di Frank. Un uomo i cui sogni hanno presto dovuto lasciar spazio alle incombenze della realtà. La famiglia, il lavoro e ogni genere di responsabilità sono i chiodi di una bara divenuta ormai routine. L’unico svago è rappresentato dal divano e dal televisore di casa.

F is for Family cerca di svincolarsi come può dai cliché tipici del proprio abusatissimo genere. I paragoni con le sitcom animate più celebri ovviamente sono inevitabili. Se però cercate la classica happy family con storie monodimensionali e autoconclusive, all’insegna della leggerezza e spensieratezza, potreste ritrovarvi spiazzati.

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In questo senso, Netflix dimostra ancora una volta la propria predilezione verso le Serie animate adulte e mature. Da Bojack Horsemen a Big Mouth, negli anni ha fatto incetta di show intrisi di un realismo sempre più marcato. Sono Serie in cui si ride, ma nelle quali si finisce sempre col riflettere molto più di quanto ci si aspetti. Soprattutto, sono prodotti pensati per avere una storia orizzontale con una netta prevalenza su quella verticale. Anche a costo di sacrificare qualcosa in termini di ritmo e risate nei singoli episodi.

Se di solito le Serie animate tendono a esasperare situazioni tipiche, estremizzandone i contorni cartooneschi per favorire la risata, in F is for Family tutto ciò che accade è estremamente verosimile. Di solito l’animazione per adulti permette di esplorare storie bizzarre per favorire gag che sarebbe impossibile realizzare con attori in carne e ossa. Lo show di Bill Burr e Michael Price invece somiglia molto di più alle Serie live action in questo senso, grazie a un’impostazione narrativa e stilistica lineare, razionale e più che mai plausibile.

Una Serie consigliatissima per chi da sempre apprezza lo stile delle prime stagioni de I Simpson. Non tanto per l’inarrivabile stampo di comicità e storytelling del capolavoro di Groening, quanto per quel realismo inedito, che permetteva l’immersione anche ai non amanti dei cartoni animati grazie a una facile sospensione dell’incredulità.

Come già noto ai fan dei monologhi di BIll Burr, aspettatevi una buona dose di volgarità e comicità adulta. Nulla di trascendentale – ci mancherebbe – ma è bene che teniate conto e rispettiate il VM14 consigliato da Netflix.

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Chi ama lo stile di Burr riconoscerà la sua aggressività e la sana follia dei suoi spettacoli condensati nel personaggio di Frank. Viceversa, chi ha amato le vicende di questa strampalata ma comunissima famiglia, avrà modo di apprezzare presumibilmente gli speciali del comico offerti da Netflix, e tutto il resto della sua produzione reperibile su Youtube.

F is for Family non avrà l’originalità e l’imprevedibilità delle storie di Rick e Morty o Bojack Horseman, eppure riesce ad aggiungere qualcosa di suo (e di nuovo) a un format ultratrentennale quale è la sitcom familiare.

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