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Dove eravamo rimasti con Emily in Paris?

Ehi tu, si proprio tu che fai l’indifferente mentre metti la notifica per la stagione di Emily in Paris arrivata da pochissimo su Netflix. Stai tranquillo, questo è un posto sicuro e nessuno è con il dito puntato pronto a giudicarti. D’altronde è una verità universalmente riconosciuta che il trash ci aiuterà a sopravvivere tutti a questo mondo di cattive notizie, fake news e memini. Anzi, dato che anche noi siamo un po’ nel loop vogliamo fare un riepilogone generale di cosa è accaduto nelle due stagioni precedenti dello show targato Netflix con protagonista Lily Collins.

Se siete quindi tra quelli che non hanno ancora fatto una maratona come si deve della terza stagione e non vi ricordate nulla dello scorso finale della serie Netflix, mettetevi pure comodi!

Emily in Paris
Lily Collins (640×360)

A causa di una fortunata coincidenza, Emily Cooper si trasferisce per lavoro per un anno a Parigi realizzando il suo sogno di bambina ma anche il sogno più o meno stereotipato di qualsiasi americano medio. E infatti, seguendo lo stereotipo a occhi chiusi, Emily agisce, dice e interpreta Parigi come qualcuno che la conosce solo tramite cartoline e film in bianco e nero. Comunque stavamo dicendo come Emily sia arrivata a Parigi per lavoro. Perché? Come sostituta della boss lady incinta, il compito della ragazza è quello di trasmettere un punto di vista americano e quindi improntato al “fatturare fatturare” a una delle aziende di marketing più importanti in Francia: Savoir.

Fin dal suo arrivo, però, Emily non è certo accolta di buon grado sia per l’abbigliamento eccentrico sia per quei modi frenetici e nevrotici mal sopportati dai parigini edonisti. Contrastata all’inizio sia dai colleghi che dal nuovo capo, Emily riesce pian piano a dimostrate le proprie capacità e un eccellente spirito d’iniziativa che, dobbiamo ammetterlo, aiutano non poco la rete di contatti del Savoir accrescendo la fama dell’agenzia. Anche Sylvie, inizialmente mossa da gelosia nei confronti della nuova arrivata giovane e carina, è costretta a cedere e a riconoscere l’importante contributo di Emily.

Succede, però, sul finire della stagione che la capa di Chicago arrivi a Parigi con il chiaro intento di movimentare le acque e mettere i bastoni tra le ruote al Savoir. Sylvie decide quindi di abbandonare, seppur a malincuore, l’agenzia e fondarne una tutta sua e propone a Emily di venire con lei. Contestualmente, la ragazza viene a sapere che il suo compito a Parigi è concluso e che può quindi tornare a casa dove ad attenderla la aspetta una succosa promozione. Che fare?

Proprio di fronte a quest bivio abbiamo lasciato la nostra protagonista ed è attorno a questo dilemma che ruoterà la terza stagione capitanata da Lily Collins.

Emily in Paris
Emily e Gabriel (640×360)

Arriviamo ora alla parte davvero appetitosa di Emily in Paris, il reale motivo per cui tutti noi continuiamo a guardare questa serie tv: i deliri amorosi.

La scintilla tra Emily e Gabriel, lo chef francese, aveva iniziato a brillare già durante la prima stagione ma i dovuti intrighi soap opepereschi del caso li hanno tenuti ben distanti fino al finale di stagione. All’inizio della seconda stagione, il rapporto tra i due sembrerebbe pronto a decollare ma Emily si sente troppo in colpa nei confronti dell’amica Camille, ex ragazza di Gabriel. La situazione degenera durante la festa di compleanno della protagonista, quando una padella per omelette fa da pomo della discordia e genera una mortificante scena di imbarazzo.

Camille diventa di colpo cattivona della serie: si mette in mezzo, usa la psicologia spicciola su Emily e la manipola facendo leva su un “braccialetto dell’amicizia” metaforico per cui nessuna delle due potrà frequentare l’uomo. Solo che se da un lato Emily cerca effettivamente di tenere fede alla promessa e, quindi, dimenticare Gabriel, dall’altro Camille gioca sporchissimo. Nella vita della giovane americana, fa la sua comparsa Alfie, inglese doc, conosciuto a un corso di francese. I due iniziano a conoscersi e a piacersi, tanto che Alfie è persino disposto a una relazione a distanza, dato che di lì a poco tempo dovrà tornare al suo lavoro a Londra. Emily è felice della relazione ma si rende presto conto che Alfie è solo una scusa per dimenticarsi di Gabriel e decide quindi di non reprimere più i propri sentimenti per il bel chef francese. Proprio durante l’ultima puntata della scorsa stagione, quindi, Emily corre da Gabriel per confessargli il suo amore e l’intenzione di rimanere a Parigi a tempo indeterminato. Sorpresa non poi inaspettata, Camille e Gabriel sono tornati assieme e le scelte della nostra Emily sono ancora una volta smentite e rimesse alla prova nell’arco di cinque minuti.

Cosa accadrà quindi alla nostra eroina dal gusto estetico discutibile? Non ci resta che scoprirlo nella terza stagione di Emily in Paris.