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Charlie, un nome che accomuna due uomini diversi, eppure così sorprendentemente simili: uno è Charlie Harper, il don giovanni protagonista delle prime 8 stagioni di Due uomini e mezzo, l’altro è Charlie Sheen l’attore che gli ha dato il volto.

Due figure accomunate da un nome, ma non solo, perchè tra Harper e Sheen le somiglianze sono davvero tante. Attore e personaggio si confondono, fin quasi a identificarsi l’un l’altro, in un pericoloso percorso parallelo che ha connotato l’intera permanenza nello show, investendo anche quell’atto finale che ha segnato l’addio del personaggio di Charlie e il declino della carriera del suo interprete.

Un addio che non poteva essere naturale e privo di problemi, ma che si mantiene perfettamente in linea con lo stile del personaggio e del suo attore: contorto, intricato, combattuto.

Un addio che ha segnato la trasformazione di Due uomini e mezzo e l’inizio di un gossip irrefrenabile sul conto del suo attore e che oggi vogliamo ripercorrere in tutto il suo svolgimento.

due uomini e mezzo

Tra le braccia di Rose, è lì che ha inizio l’ultimo atto dello spettacolo di Charlie Harper in Due uomini e mezzo, in un capovolgimento dei ruoli rispetto al primo degli episodi, in cui avevamo visto la stessa coppia muoversi a parti invertite.

Charlie, adesso, è follemente e pazzamente innamorato di Rose, la stessa stalker da cui si rifugiava impaurito all’inizio della storia e che è finalmente riuscita a conquistare il cuore dello scapolo più ambito dell’America grazie a un piccolo inganno messo in atto astutamente: il finto matrimonio con un manichino.

Per la prima volta nella storia di Due uomini e mezzo, l’uomo si cala nei panni delle donne che ha sempre conquistato: amante desideroso di poter costruire un rapporto più duraturo con la donna, supplica Rose di partire insieme a lui in una fuga romantica fatta di coccole e tenerezze.

Ma mentre Charlie Harper si gode il suo momento da sogno, nel dietro le quinte della serie una situazione più che tesa inizia a causare problemi al suo interprete.

Kit Harington

Mancano 4 episodi alla conclusione dell’ottava stagione di Due uomini e mezzo e i rapporti tra Charlie Sheen e il suo creatore, Chuck Lorre, si fanno sempre più tesi.

Lo stile di vita dissoluto di Charlie, non solo sullo schermo ma anche e soprattutto nella sua vita privata, inizia a causare problemi su set. Charlie fa uso costante di sostanze stupefacenti e alcool, giungendo spesso alle riprese in condizioni inadatte al lavoro.

I suoi comportamenti aggressivi e le sue affermazioni offensive rendono impossibile lavorare insieme all’attore, tanto da portare la produzione a una decisione estrema: annullare gli ultimi quattro episodi e chiudere in anticipo la stagione, così da concedere a Sheen un periodo di pausa.

Si tratta di una mossa disperata: i produttori vogliono porgere una mano a Charlie, sperando di convincerlo ad andare in riabilitazione e concedendogli il tempo necessario per rimettersi in forma e ritornare a lavoro.

Ma per Charlie Sheen quel gesto non è altro che l’ennesimo colpo basso da parte di una produzione che intende sabotarlo e mandarlo in rovina.

L’ultimo episodio girato, intanto, va in onda, si tratta della puntata 8×16 di Due uomini e mezzo, che riprende esattamente lì dove eravamo rimasti: con Charlie e Rose intenti a vivere il loro idillio romantico.

La puntata procede spedita, ingenuamente inconsapevole del dramma che si sta consumando al suo interno. Niente fa presumere che per Charlie Harper e per il suo attore quelle scene possano essere le ultime, il preludio di un addio inevitabile, piombato come un fulmine a ciel sereno sulla narrazione.

Tra battute e ordinarie follie, Due uomini e mezzo ci mostra i preparativi di Charlie e Rose verso la loro fuga romantica, alternando il racconto con la storyline dedicata ad Alan, che per uno sfortunato scherzo del destino finisce per essere il principale protagonista nella trama di questo episodio.

Le scene che coinvolgono Charlie, così, risultano stranamente limitate, quasi a iniziare a prepararci a un distacco che ancora nessuno, né spettatori né produttori, prevedevano sarebbe avvenuto.

Fatti i bagagli, Charlie e Rose si preparano a partire alla volta di Parigi, non prima però di regalarci un esilarante siparietto tra l’uomo e il manichino/marito della sua amata. A quel punto tutto è pronto per il grande viaggio. I piccioncini lasciano l’appartamento e la telecamera ci offre quella che sarà l’ultima inquadratura di un personaggio che per anni e anni è stato l’essenza dello show.

La stagione si conclude in quel punto, repentinamente mozzata senza preavviso, mentre il gossip inizia a impazzare sul web tra i fan curiosi di scoprire i retroscena della vicenda.

Passa un solo mese prima che la notizia più temuta inizi a trapelare nei vari siti di news: Charlie Sheen è stato licenziato da Due uomini e mezzo e il suo personaggio non comparirà nella nuova stagione.

Il motivo viene rivelato ben presto. A seguito della richiesta di sottoporsi a riabilitazione fatta dalla produzione a Sheen, l’attore ha iniziato ad assumere un comportamento sempre più offensivo nei confronti dei colleghi, rifiutando la terapia e diffondendo insulti gratuiti ai danni di Chuck Lorre.

Una vera e propria battaglia legale e di gossip ha così ufficialmente inizio, mentre Charlie Sheen sembra cadere sempre più in un profondo abisso.

Preoccupati, i fan si domandano quale sarà il destino che spetterà alla nona stagione della serie, ma a dispetto di ogni timore, la stagione viene confermata, dimostrando la capacità di Due uomini e mezzo di sopravvivere anche senza il suo protagonista.

Le tensioni vissute tra Charlie e il produttore della serie, però, non passano impunite. Lo dimostra ampiamente il primo episodio della nuova stagione di Due uomini e mezzo, dedicata al funerale dell’uomo, che rappresenta il primo atto di una vendetta che solo anni più avanti Chuck Lorre porterà a termine.

due uomini e mezzo

È proprio durante quell’episodio, la puntata 9×01 della serie, che comprendiamo come le vicende tra Chuck Lorre e Charlie Sheen non siano mai state solo un retroscena alla storia, ma la storia stessa.

Nel celebrare l’addio al personaggio di Charlie Harper, il produttore sceglie di lanciare un messaggio anche nei confronti di quello che ormai da tempo è il suo grande rivale, e lo fa scegliendo di organizzare un momento commemorativo che si muove sul sottile confine della critica, che non celebra ma distrugge il percorso di crescita di un personaggio che si ritrova a pagare le colpe del suo interprete.

A ricordare Charlie non ci sono parenti e amici, ma solo ex: donne infuriate che non desiderano altro che poter sputare sulla salma dell’uomo. Lo stile di vita, gli errori e i guai del giovane vengono riportati alla luce in una serie di battute taglienti e spietate, mentre nemmeno per un secondo la commozione cede il passo all’ironia.

Simbolica ed esplicativa anche la causa della morte che viene riportata dalle parole di Rose: violenta, quasi celestiale, appare per certi aspetti come una punizione divina per l’ennesimo e prevedibile tradimento di Charlie nei confronti di Rose.

Una morte che non lascia spazio a nessun corpo da celebrare o salutare, una morte che diventa un taglio netto di un rapporto ormai inevitabilmente consumato: quello tra Charlie Harper e il suo ruolo, ma soprattutto quello tra Charlie Sheen e la produzione di Due uomini e mezzo.

Due percorsi paralleli e speculari che arrivano a concludersi insieme, spietatamente condannati a un addio incapace di concedergli una qualsiasi speranza di rivalsa, drammatici e fuori dalle righe esattamente come la persona che ne è stato il protagonista, l’unico e inguaribile Charlie.

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