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La classifica delle 10 migliori docuserie nella storia di Netflix

Netflix, durante questi anni, ci ha dimostrato di aver ampliato la sua offerta andando a proporre contenuti eterogenei, adatti a fasce di pubblico diverse. Per approfondire tematiche ed argomenti di vario tipo, la piattaforma streaming ha collezionato una lista di docuserie interessanti. Questo affinché i propri utenti e clienti non siano soddisfatti soltanto sul fronte dell’intrattenimento ma lo siano anche per quanto concerne l’approfondimento culturale, le conoscenze o il semplice soddisfacimento di curiosità. Soprattutto le docuserie Netflix si prestano bene alla trattazione di diversi ambiti di interesse. Ne esistono di differenti, non solo per argomento trattato ma anche per tono o scelta narrativa. Questi prodotti informativi sono stati concepiti al fine di sensibilizzare e generare maggiore consapevolezza intorno a determinati contenuti. È proprio Netflix che ci ruba l’attenzione e ci conduce in questi sensazionali viaggi, alla scoperta di mille cose diverse.

Ecco la classifica delle 10 migliori docuserie che Netflix ha inserito nel suo catalogo e che meritano di essere guardate subito:

10) Chef’s Table

Chef’s Table (640×576)

Chef’s Table è una serie di documentari ideata per Netflix dal regista americano David Gelb.
Questa volta i protagonisti indiscussi non sono i diversi cibi o i piatti preparati con essi, perché passiamo la parola ai professionisti che sperimentano e creano dietro ai fornelli. In questo show, ogni puntata è dedicata al racconto della vita e della carriera di uno chef di fama mondiale.

Il titolo fa riferimento al “tavolo”,  un oggetto presente nelle cucine di questi famosi e rinomati artisti del cibo, il quale diventa postazione su cui avvengono ogni genere di meraviglie e da dove è possibile seguire la preparazione e la creazione dei piatti, accompagnata dal racconto della loro genesi e delle relative specificità. Ma non è finita qui

Perché in ogni puntata vengono messi in evidenza i differenti approcci, dei professionisti, le storie personali, i loro punti di vista sugli alimenti. In comune però c’è un unico desiderio ad accomunarliesprimersi attraverso il cibo che così diventa una vera e propria espressione artistica personale.

9) Making a Murderer

Making a Murderer (640×633)

Making a Murderer è sicuramente una delle docuserie crime Netflix più apprezzate e viste della piattaforma. Per la sua realizzazione ci sono voluti più di 10 anni e la produzione – oltre che direzione – è da attribuire a Laura Ricciardi e Moira Demos, due registe con conoscenza in ambito legate e di film editing.

Making a Murderer è innanzittutto un viaggio all’interno del sistema giudiziario – e non solo – americano, che troppo spesso viene elogiato senza comprenderne difetti e criticità. Invece è proprio questo che la serie ci tiene a mettere in evidenza. Steven Avery è il protagonista della storia, un caso come tanti, utile però a innescare una riflessione. La serie, infatti, è incentrata su quello che accade dopo il suo rilascio, in particolare dopo la scarcerazione per prove d’innocenza, quando l’uomo decide di denunciare chi lo ha incarcerato, lo sceriffo e il procuratore distrettuale dell’epoca.

Due giorni prima di ricevere un risarcimento milionario finisce nuovamente in carcere, questa volta per omicidio. La vittima è una fotografa della rivista Auto Trade Magazine che si era recata nella proprietà degli Avery per fotografare un’auto ed era stata vista lì per l’ultima volta. Il dubbio si insinua legittimo: qual è la verità? Quest’uomo quanto è colpevole fino in fondo?

Interessante chiave di lettura per comprendere i meccanismi perversi e oscuri che non sempre emergono nei racconti di cronaca e che invece gettano una luce differente su ciò che tendiamo a dare per assodato, soltanto perché consolidato nell’immaginario collettivo.

8) Our Planet 

Our Planet (640×427)

Our Planet è una delle migliori docuserie che siano mai state create prima d’ora. È più di un classico documentario realizzato con riprese mozzafiato e una fotografia da lasciare a bocca aperta. Il suo grande punto di forza è proprio la qualità del materiale impiegata per realizzare i suoi episodi. Impossibile non emozionarsi di fronte al grande spettacolo della natura: paesaggi dai colori unici, meccanismi perfetti, sistemi di inaudita perfezione.

La docuserie firmata Netflix ha puntato tutto sulla spettacolarità, andando anche a sacrificare l’aspetto più informativo. Il suo obiettivo è stato quello di sensibilizzare alla difesa, alla salvaguardia dell’ambiente e dei suoi abitanti, della flora e della fauna che popola ogni anfratto di quello che è il nostro Pianeta Terra.

Il mondo ci sta chiedendo aiuto ed è impossibile negare che questa richiesta arriva forte e chiara per chi bene sa guardare, cercare e documentarsi. Our Planet ci parla proprio di questo. La voce della Terra è troppo potente per essere ignorata, per questo invece la consapevolezza è il primo passo per prendere finalmente posizione e schierarsi.

7) The Last Dance

The Last Dance (640×576)

The Last Dance è una serie tv creata da ESPN in collaborazione con Netflix che intende raccontare la carriera di Michael Jordan, a partire dalla stagione dell’ultimo anello, con continui flashback sugli anni passati della sua vita.

La storia, così come raccontata, assume i contorni di un’epopea epica. Durante le sue dieci puntate, con tanto di materiale esclusivo e inedito girato da una troupe autorizzata dalla squadra, dall’NBA e da Michael Jordan scopriamo i retroscena della vita dell’atleta e il suo sogno della conquista del sesto titolo NBA in otto stagioni.

Il racconto è risultato coinvolgente per gli appassionati (ma anche per i neofiti che comunque ne hanno subito il fascino), i quali hanno rievocato con nostalgia i ricordi dei momenti di pura adrenalina che la squadra ha saputo regalare loro al tempo.

La voce di Michael Jordan, il 23 dei Chicago Bulls è la guida di questo storia e non sarebbe potuto essere altrimenti. Forse non parleremmo oggi di questo pezzo di storia del basket in questi termini, se non fosse per la sua bravura inaudita.

6) Dentro la mente di Bill Gates

Dentro la mente di Bill Gates (640×576)

Dentro la Mente di Bill Gates, diretto dal Premio Oscar Davis Guggenheim, è una delle docuserie di Netflix che meritano a pieno titolo di rientrare in questa lista perché riesce a distinguersi per gli spunti interessanti che è in grado di fornire.

Bill Gates racconta della sua missione cruciale per garantire migliori servizi igienici ai paesi in via di sviluppo e le sue sorelle raccontano alcuni ricordi di infanzia. Le telecamere cercano di riprendere qualsiasi dettaglio che sia utile e funzionale a comprendere come sia stata plasmata la vita del magnate mondiale, e quali siano stati gli eventi e le riflessioni che lo hanno portato ad assumere una posizione così netta nei confronti del dibattito sul cambiamento climatico.

Nei tre episodi che lo compongono, della durata circa di cinquanta minuti, vengono affrontati i tre grandi traguardi di Gates che rappresentano anche le tre tappe fondamentali della sua esistenza e fama: dalla nascita di Microsoft al suo successo globale, alle battaglie legali, al suo abbandono nel 2008 della direzione della società, per finire con il suo passaggio alla filantropia. 

Godetevi questo viaggio con la mente aperta perchè, possiamo assicurarvelo, ne vale davvero la pena!

5) Rotten

docuserie netflix
Rotten (640×576)

Rotten, prodotta da Zero Point Zero, è tra le docuserie Netflix che più hanno catturato e catalizzato l’attenzione del pubblico. Il titolo – in italiano “marcio” – è estremamente esplicativo: l’argomento principale degli episodi delle due stagioni presenti nel catalogo della piattaforma è proprio il controverso processo che consente il rifornimento e la reperibilità delle risorse alimentari a livello internazionale.

Ogni micro-storia si sofferma sull’analisi di un prodotto alimentare specifico, ad esempio avocado, miele e latte, e attraverso interviste e reportage intende spiegare meccanismi che agiscono dietro la loro produzione e distribuzione. Questi, spesso, sono protagonisti di cause penali che coinvolgono le grandi aziende multinazionali, impegnate ad oscurare e fagocitare le piccole realtà locali.

Rotten intraprende un’intensa campagna di sensibilizzazione rivolta a ogni consumatore che vive ignorando l’esistenza di uno scenario fatto di frodi, furti e traffici illeciti. L’obiettivo dunque è sensibilizzare passando per uno smascheramento dei poteri forti e dei meccanismi occulti in modo da poter innescare innescare un rivoluzionario e salvifico atto etico di salvaguardia della sostenibilità ambientale e alimentare.

4) Time: The Kalief Browder Story

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Time: The Kalief Browder Story (640×475)

Quella di Time: The Kalief Browder Story è una storia alquanto complessa: il tragico caso di Kalief Browder, un adolescente del Bronx che ha scontato tre anni in carcere senza essere mai stato condannato.

La parte più triste è che molti vedono la questione come una cosa liberal e progressista, ma non lo è. Ci sono innumerevoli persone in America che sono bianche e vivono in aree povere della Nazione che soffrono le stesse storture del sistema di giustizia penale e anche a loro serve una riforma. Perché il sistema non abusa solo le persone di colore, ma colpisce tutti quelli che sono poveri e se li mangia vivi.

Queste sono le parole eloquenti della regista che riassumono un po’ lo spirito che ha portato questa storia sotto i riflettori. La serie documentaristica – divisa in sei parti – è un fortissimo atto d’accusa sulle ingiustizie del sistema penale americano, in maniera particolare nello stato di New York. Se vi va di conoscere una di quelle storia che vi lasciano a metà tra la sensazione di impotenza e quella di rabbia atroce verso un sistema che ignora i diritti umani, questa è la docuserie che fa al caso vostro.

3) Tiger King

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Tiger King (640×360)

Arrivato su Netflix nel 2020, Tiger King è un prodotto Netflix in pieno stile documentaristico che racconta la storia di Joe Exotic e il suo scontro con l’attivista Carole Baskin, la quale oggi possiede lo zoo che vediamo nella puntate della docuserie.

Gli episodi raccontano nello specifico la storia di Joe Exotic, ossia Joseph Allen Maldonado-Passage, un allevatore e assassino di uno zoo in Oklahoma che offriva la possibilità di vedere dal vivo grandi felini quali tigri e leoni. A fare da contraltare alle ambizioni dell’uomo c’è Carole Baskin, un’attivista e imprenditrice appassionata di felini e proprietaria di Big Cat Rescue, un santuario no profit vicino a Tampa (Florida) che salva proprio questo genere di animali.

Tra l’altro, dopo una prima stagione, la seconda ha avuto lo scopo di approfondire ulteriormente la vicenda. Infatti, i nuovi episodi mostrano elementi e dettagli ancora più eclatanti, oltre alle dichiarazioni e testimonianze inedite dello stesso stesso Exotic dal carcere, dov’è chiamato a scontare una pena di 22 anni dopo essere stato ritenuto colpevole di 17 capi d’accusa per abuso di animali – e cinque tigri uccise – e due accuse di tentato omicidio a seguito dell’ordinato assassinio di Baskin.

2) XIII emendamento

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XIII Emendamento (640×576)

XIII emendamento è una docuserie di genere storico che analizza la questione razziale negli Stati Uniti e spiega come questa nasca dalla schiavitù fino ad arrivare a drammi più atroci come le incarcerazioni di massa.

Il documentario firmato dalla regista Ava DuVernay si propone di spiegarci l’anomalia che ancora oggi affligge il sistema penitenziario statunitense e il titolo scelto, a tal proposito, non è casuale. Infatti, il XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America è quello che abolì e continua a proibire la schiavitù: ma che al suo interno contiene quello che viene definito un piccolo ma fondamentale “loophole”. Esso stabilisce che ogni forma di schiavitù è vietata ma specifica anche “a meno che non sia la punizione per un crimine”.

Documentari come questo non puntano sicuramente a essere cinematograficamente d’impatto, ma a rendere comunque nota la verità, a raccontare la realtà dei fatti e a poggiarsi su immagini di repertorio che testimonino la disuguaglianza di trattamento. In questo specifico caso, nei termini della reclusione dei neri da una parte – a cui viene riservato uno specifico trattamento – e della popolazione bianca dall’altra.

1) Geni della chirurgia

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Geni della Chirurgia (640×576)

Il titolo originale è The Surgeon’s Cut, e si tratta di una docuserie sulla medicina chirurgica sbarcata su Netflix in Italia col titolo di Geni della Chirurgia, realizzata da Netflix e la BBC. In questa serie di documentari in quattro parti realizzata da The Science Unit in collaborazione con BBC Studios, quattro medici pionieri nel loro campo raccontano il proprio percorso professionale e umano, permettendoci di conoscere il punto di vista personale di chi si occupa in prima persona dei pazienti messi sotto ai ferri in sala operatoria.

James Van der Pool di BBC Studios l’ha definita “una visione profondamente toccante della chirurgia nel 21° secolo“, e infatti ogni episodio ha per protagonista un professionista che porta lo spettatore con sé, nella sua sala operatoria o nel suo dipartimento universitario, spiegandogli diversi casi medici con un approccio estremamente realistico, chiaro ed evitando di adottare il filtro della finzione seriale.

Il primo episodio di Geni della Chirurgia è dedicato al professor Kypros Nicolaides, poi segue il dottor Alfredo Quinones-Hinojosa, la terza è la dottoressa Nancy Ascher e per concludere la dottoressa Devi Shetty. Lasciatevi stupire anche voi da questo meraviglioso viaggio nel mondo della medicina: ne rimarrete affascinati! Garantiamo noi!

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