3) Biancaneve e i sette nani
Il primo in assoluto in ordine cronologico tra tutti i Classici Disney, Biancaneve e i sette nani sbarca al cinema nel lontano 1937 divenendo il film con maggiore incasso mondiale dello stesso anno.
Ispirata all’omonima fiaba dei fratelli Grimm, che come sappiamo non andavano matti per il canonico lieto fine, la vera storia di Biancaneve risalente al 1812 ha alcuni passaggi molto differenti da come ci sono stati tramandati.
Orfana di madre, anche lei, la bella Biancaneve appena quindicenne vive con una tanto cattiva quanto vanitosa matrigna, la quale, invidiosa della sua fiorente bellezza, ordina al suo cacciatore di fiducia di portare la giovane con sé nel bosco e di ucciderla.
Diffidente e mai sazia, la donna intima il cacciatore di non tornare a castello se non munito del cuore e dei polmoni della ragazza.
Impietositosi, il cacciatore non assolve al suo compito e risparmia Biancaneve uccidendo al suo posto un cinghiale di cui porterà gli organi alla regina. Perquisiti cuore e polmoni, la regina si convince che la sua rivale in bellezza non è più su questo mondo, e per festeggiare banchetta con i suoi organi.
Scappata dalla matrigna, Biancaneve si rifugerà nella casa dei sette nani che la assumeranno come una colf di lusso pregandole soltanto di non aprire mai la porta quando loro non sono in casa. Biancaneve annuisce ma fa tutto il contrario.
Per ben due volte aprirà la porta e per altrettante occasioni si troverà riversa a terra in uno stato confusionale, avvelenata dalla malvagia regina che, assumendo diversi travestimenti, riesce ogni volta a intrufolarsi a casa dei nani e farsi aprire dalla tanto bella quanto tonta Biancaneve.
La terza volta non è di certo quella buona, tanto che la protagonista, dopo aver dato il morso alla famosa mela avvelenata, finisce in un coma profondissimo che i nani scambiano per morte certa.
La storia del necrofilo principe che si innamora della quasi defunta Biancaneve già la sappiamo, ma di certo vi sarà nuovo l’epilogo della matrigna, la quale, invitata al matrimonio della figliastra sarà obbligata a parteciparvi indossando scarpe roventi sulle quali la regina dovrà ballare fino a morire dalla stanchezza.
