2) Cenerentola
Cenerella, Cenerella, prima di Pretty Woman era lei la paladina della scalata sociale: nata povera e divenuta principessa con buona pace dei feticisti di tutto il castello, Cenerentola è il riscatto fatto a persona, il sogno fatto vestito e la meraviglia fatta fiaba. Ma siamo sicuri che sia davvero così?
Ecco, il film della Disney del 1950 ha omesso qualche piccolo dettaglio di cui l’originale fiaba dalla quale è tratta non fa di certo mistero.
Orfana di madre, Cenerentola si trasferisce con il padre a casa dalla sua nuova matrigna, a sua volta vedova e madre di due ragazze a dir poco deliziose. Se del padre non abbiamo alcuna notizia, ciò che sappiamo sulla restante nuova famiglia di Cenerentola è tutto fuorché positivo.
Torturata, derisa e resa schiava, Cenerentola vede la sola salvezza nel ballo del reame al quale, grazie all’aiuto della sua fata madrina riuscirà a partecipare.
Consumato il ballo, innamoratasi a prima vista e persa la scarpetta di cristallo, tutto sembra essere tornato alla stessa deludente realtà. Se non quando, un giorno il principe innamorato non decide di cercare la sfuggente ragazza di qualche sera prima per tutto il reame avendo come unico indizio una scarpetta piccolissima.
Decise a diventare regine a tutti costi, le due sorellastre di Cenerentola, su brillante consiglio della loro stessa madre, decidono di recidersi le dita dei piedi per poter entrare nella piccola calzatura: ‘Tanto quando sarò regina non avrò più bisogno di camminare’.
Le calze color sangue smascherano le due donne, che ormai devono arrendersi all’evidenza: Cenerentola diverrà regina.
Buona ma non di certo fessa, Cenerentola inviterà alle nozze le sorellastre insignendole addirittura del ruolo di damigelle d’onore: un primo passo volto a dimenticare gli screzi passati? No di certo.
Mentre percorreranno la navata infatti verranno acciecate da due colombi che su preciso comando di Cenerentola si premureranno di beccarle entrambi gli occhi.
Anastasia e Genoveffa si sono decisamente messe contro la s****** sbagliata.
