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10 Serie Tv presenti su Disney+ da vedere per forza almeno una volta nella vita

9) Boris, una Serie Tv da vedere su Disney+ troppo italiana

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Boris

E se a livello internazionale abbiamo Lost come una delle Serie Tv rivoluzione, qui in Italia abbiamo Boris. Perché dopo Boris, ce lo possiamo dire, niente è stato più lo stesso. Neanche la satira, che qui ha acquistato un nuovo sapore, dando vita a una narrazione spietata nei confronti di un settore in cui il bilancio tra share e qualità vede sempre lo svantaggio della seconda. Ma andiamo per gradi. Come anticipato, Boris è quello che si potrebbe definire una vera e propria rivoluzione. Entrando nei nostri schermi, la Serie Tv ha dato vita a un’era seriale di livello assoluto destinata a cambiare l’asticella delle aspettative.

Perché dopo Boris abbiamo finalmente capito di saperle fare anche noi, le Serie Tv. E infatti un anno dopo ritorniamo in grande stile, dando vita al grande capolavoro di Romanzo Criminale. Due Serie Tv estremamente opposte, ma vicine in termini di distribuzione. Due produzioni di cui ci vantiamo ancora oggi, rivendicandone i diritti. Ma stavamo parlando di Boris, e ritorniamo subito al punto di partenza. Per prima cosa, che cosa è Boris? Come anticipato, è una satira. Una critica non troppo sottile nei confronti del mondo delle Fiction televisive, qui viste nella loro mediocrità.

Boris ribalta infatti gli stereotipi tipici della narrazione, dando vita a una storia in cui si i protagonisti lavorano a una Fiction televisiva. Il dramma ospedaliere costruito, qui, si concretizza attraverso intrighi amorosi e scene da peggiori soap opera. E lì, a guidarle, c’è un regista che lo sa, che non va bene niente. Ma che fa lo stesso gioco degli altri, guardando la qualità abbandonare il campo. E davanti alla macchina da presa si alternano attori arrivati lì per raccomandazione, o altri che il talento lo sprecano per far comunque carriera. Quanto si guadagna con la qualità di un prodotto televisivo? E quanto lo si fa, invece, con un elevato share ma un basso livello? Boris mette al centro queste due domande, raccontando una storia comica, ma anche estremamente reale, talmente tanto da farci perfino piangere.

Gli Occhi del Cuore – la fittizia Fiction di Boris – incarna i difetti della televisione italiana, la stessa che – durante la programmazione – accalappia milioni di telespettatori. E allora ci si piega allo share, sperando che questo basti per portare a casa la giornata e la pagnotta. Boris, così, diventa il teatro di una spietata critica sociale che sì, prende di mira alle Fiction, ma che si potrebbe estendere anche ad altri contesti.

Minimo sforzo e massimo risultato: possono essere queste le chiavi della vittoria? Boris se lo chiede, e prende atto di una situazione in cui – a quel tempo – si parlava ancora con timidezza, senza farsi sentire troppo. Forse per non ammettere il degrado di una società in cui la meritocrazia è l’ultima ruota del carro, e chi ha talento aspetta la propria svolta in un vortice asfissiante che non lo premia mai come dovrebbe. Attendendo il momento opportuno, ci si lascia cullare da false promesse e lavori non retribuiti per fare curriculum. Qualcosa che, una volta letto (se viene letto), ritorna comunque da dove è venuto.

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