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Il lato oscuro dei buoni

Dexter
HOS Histories

HoS Histories – il Corso di Storia delle Serie Tv

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In questi anni di produzione seriale, la sperimentazione più intensa si è vista probabilmente nella caratterizzazione dei personaggi. Infatti accade spesso che siano tanto più amati quanto più approfonditi e ricchi di sfumature. È chiaro che i personaggi piatti di una volta hanno lasciato spazio a personaggi sempre più sfaccettati. Così il “buono” per eccellenza ha lasciato sempre più spazio al “buono umano” e cioè fallibile, o quantomeno controverso come un più realistico essere umano. Dexter, ad esempio, è una serie tv ricca di personaggi di questo genere, in cui i sani principi incontrano il lato oscuro dell’uomo.

Dexter offre infatti molti spunti di riflessione sulla differenza tra cosa “dovrebbe essere giusto” e cosa “diventa giusto” quando la pancia cede il passo alla ragione.

E come Dexter vi sono molte altre serie tv che aprono la strada a riflessioni analoghe. Lo fanno spesso proprio con personaggi in linea di massima “positivi” che a un certo punto della storia abbracciano l’oscurità. Le ragioni alla base potrebbero risultare talvolta opinabili, ma più spesso umanamente comprensibili. Tra queste: l’amore, la sete di vendetta, il bisogno di evasione, l’autoconservazione. Tutti sentimenti appartenuti ai personaggi che seguono e mostrati il più delle volte nella più commovente delle forme.

1) Laura Palmer (I segreti di Twin Peaks)

Twin Peaks

La reginetta del liceo di Twin Peaks è di buona famiglia, socialmente attiva e considerata una ragazza modello dall’intera comunità. Eppure nel corso delle indagini viene fuori sempre più il lato oscuro di Laura. Cocainomane, promiscua, invischiata in loschi giri di droga e prostituzione. Insomma, non una ragazza senza macchia. Tuttavia gli sviluppi di Twin Peaks (e del prequel Fuoco Cammina Con Me) ci danno un’idea di quello che dovesse significare essere Laura Palmer. Perseguitata dalla presenza demoniaca di Bob per tutta la vita, abusata fisicamente e psicologicamente, inconsapevolmente schiacciata dal peso di essere la “pura essenza del bene”.

Laura, sola e incompresa, ha fatto della sua vita dissoluta il nido in cui rifugiarsi. L’isola spensierata in cui scappare da tormenti che nessuno poteva comprendere.

Fino a restarne vittima. Fino a renderla la destinazione finale in cui ha preferito morire anziché cadere nelle mani di Bob. Laura è la metafora della fallibilità più pura dell’essere umano. Quella innocente, che non scende a compromessi definitivi con l’oscurità.

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