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Desperate Housewives è stata precorritrice della grande narrazione della borghesia americana

Drama, comedy, mystery, soap riadattata? Desperate Housewives è un grande aggregatore di generi, stretti a raccolta nel contenitore più ampio della narrazione della borghesia americana. Bree Van de Kamp (Marcia Cross), Lynette Scavo (Felicity Huffman), Susan Mayer (Teri Hatcher), Gabrielle Solis (Eva Longoria). Questi sono “i quattro moschettieri” che difendono la loro appartenenza, non equamente consapevole tra di loro, alla classe media traslata nella più fatiscente borghesia americana. La serie Desperate Housewives porta nel suo titolo l’anima dolente di una classe sociale a sé stante. Quella che non è un’espansione della working class ma una sorta di suo Alien. L’invasore ospite che squarcia le membra del suo “contenitore” per impossessarsi di ogni abitante di tutte le possibili Wisteria Lane d’America.

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Bree e la sottile arte del controllo

Desperate Housewives – Bree Van de Kamp (640X360)

La vera icona di questa narrazione della borghesia americana, l’incarnazione perfetta della White Anglo-Saxon Protestant, la leader indiscussa, il D’Artagnan che non si nasconde nella numerazione ed è il primo dei quattro moschettieri, mai l’aggiunto. Il senso di compiutezza del piccolo mondo borghese, gli arredi scelti con cura della sua residenza. Non casa come per le altre Desperate Housewives, ma qualcosa che va oltre. La pulizia ossessiva a contrasto di quanto nella sua vita intima e familiare non si possa “mettere a posto”, disincrostare, lucidare. Più facile salire su una scala e pulire accuratamente con un piumino il lampadario di cristallo che cavalcare le proprie paranoie. Disintossicarsi dalla dipendenza dalla mania di controllo delle proprie emozioni e di quelle degli altri fino alla manipolazione.

La fotografia della più classica borghesia americana è il suo salotto, il menu articolato e maniacale delle sue cene.

Cucinare e mangiare per Bree in Desperate Housewives non è un piacere, ma solo un modo per affermare le proprie qualità. Poter rendere materiale la perfezione impiattandola e mangiandola in bocconi da micro chirurgia. Il personaggio di Bree Van de Kamp è l’accettazione ufficiale della borghesia americana nelle serie Tv. Un personaggio che Marcia Cross fa fiorire al massimo con la sua recitazione. Non la semplice middle class che si confronta con l’anima multietnica delle grandi città, ma una vera American Bourgeoisie. Costola (per ambientazione) in versione seriale di American Beauty.

La matrice resta la stessa, l’anima americana che identifica il suo sogno e le sue classi sociali. Bree Van de Kamp fa lo stesso. Mette il suo marchio nelle amicizie, gli altri tre moschettieri. Loro tre sono le donne/mogli nelle loro case mentre Bree, come l’America, è l’unica padrona di casa. Quella che detiene il potere e può determinare l’evoluzione di tutto quanto accade sotto il suo tetto, la sua egida di controllo. La sola “casalinga” del gruppo che si libera della sua “disperazione” sin da subito e la trasforma in un altro lampadario di cristallo da pulire accuratamente tutti i giorni.

And here’s to you Mrs Robinson

desperate housewives
Desperate Housewives – Susan, Lynette, Gaby (630X420)

Hide it in a hiding place where no one ever goes, Put it in your pantry with your cupcakes,, It’s a little secret, just the Robinson’s affair, Most of all, you’ve got to hide it from the kids. Eccole qui Mrs Robinson/Bree, i tuoi tre moschettieri di Wisteria Lane, tue fedeli compagne d’intrighi, di resilienza, le amiche più apertamente disperate che hanno dovuto capire qual era il meccanismo per continuare a vivere nella borghesia americana di Fairview anche dopo aver subito danni, traumi, aver affrontato disillusioni e problemi economici, ad imparare a lavorare.

Sei stata il loro spirito guida e hai mostrato loro tutti i migliori nascondigli, dove nessuno va mai a vedere, nascondere in evidenza, nella dispensa accanto ai dolci. Tutti i piccoli segreti che riguardano le Signore Robinson di ogni epoca e, come la migliore borghesia americana insegna, a nasconderli soprattutto ai bambini, i figli (ir)responsabili che avete messo al mondo e che si trovano in questa girandola di segreti e bugie loro malgrado, imparando ad alimentarla come solo i figli della borghesia sono capaci di fare. Susan, nonostante il suo essere così maldestra e capace di cacciarsi nei guai in un battito di ciglia ti ha comunque dato grandi soddisfazioni.

Lynette condivideva con te la dipendenza dal controllo e il desiderio, per niente represso, di essere lei la donna Alfa.

Gabrielle ti contendeva il potere economico ma non poteva strapparti lo scettro perché le sue origini messicane non le avrebbero mai permesso di acquisire lo status di WASP ma alla fine l’hai accettata nel tuo circolo borghese.

D’altronde sono gli afro americani ad avere una borghesia tutta per loro, si possono fare delle eccezioni per delle semplici origini messicane. Sì Bree, sei stata la tutor perfetta per le Desperate Housewives. Hai contribuito a dare voce alla tua amata borghesia americana e iniziare la sua grande narrazione anche sul piccolo schermo, per questo alla fine non ti si può non amare.