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Noi confidiamo che il tempo sia lineare.
Che proceda eternamente, uniformemente. Verso l’infinito.
Ma la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione.
Ieri, oggi e domani non sono consecutivi, sono collegati in un cerchio continuo.
Tutto è collegato.

-Dark, primo episodio

La verità sta nella circolarità del tempo e Dark si propone come il filo rosso che collega passato, presente e futuro in dettagli di tempo che emergono e soccombono insieme.

Eppure non è solo il tempo a dare forma alla trama, c’è altro ed è forse l’elemento che abbraccia tutti gli altri, negli anni, come colla tra gli istanti di epoche vicine e lontane. Così come succede anche nella realtà, gli amori perduti scavano solchi profondi nel cerchio del tempo, tornano indietro e durano più di quanto si consumino.

Niente dura per sempre, e Dark ha la grande capacità di ripetere questa frase in ogni tempo, dando spazio a ogni storia, facendola vivere, trasformandone i protagonisti per poi strappargliela via trascinandola in un altro tempo.

Eppure quello presente, il tempo che sembra essere vissuto più intensamente, appare congelato, immobile, appiattito nelle pieghe di un eterno ritorno. Si ripresenta sempre con la stessa forma e con il suo ripresentarsi riaffiorano gelosie e tradimenti. Anche nella stessa epoca le questioni personali diventano ricordi di famiglia da rivivere e riaccendere.

Così la storia tra Ulrich e Hannah che si erge a inconsapevole modello di quella dei loro figli. Come esempio di quella tra Jonas e Martha. Tutto accade e accade di nuovo, le tracce non vengono cancellate e nel tempo il dolore viene sedato temporaneamente.

Ci siamo dentro da talmente tanto tempo, cercando semplicemente di far passare il dolore. È esattamente così che si cerca di sotterrare la sofferenza in Dark, basta allontanarsi dal focolaio del dolore e sperare che il tempo passi cancellandolo.

Ma è proprio il tempo a non passare, a rimanere lì dov’è.

A far accumulare amori e tradimenti mai completamente vissuti. Non c’è modo quindi di vedere come possono cambiare le cose. Si rimane bloccati in un temporale, un’infinita manifestazione dell’essere inermi nel tempo indefinito che si sta abitando.

Per cui se vuoi amarmi
allora cara non ti trattenere
o io finirò a camminare
nella fredda pioggia di novembre

La pioggia rimane la costante, accompagna le storie e crea legami tra i personaggi. Resta il sottofondo di ciò che dovrebbe rimanere nascosto e che invece nei decenni diventa sempre più reale, più vivido. Torniamo a Ulrich e Hannah.

Basta proiettare il loro legame su quello di Jonas e Martha. Il loro amore diventa sintomo di una libertà che il tempo non concede, non fino a quando tutti i nodi non verranno sciolti. Secondo Jonas non sono compatibili e loro sono sbagliati per la storia che stanno vivendo. Ed è forse così per questo tempo.

Ma se tu potessi guarire un cuore spezzato
il tempo non sarebbe lì per incantarti?

La pioggia è sintomo della natura circolare del tempo e dei sentimenti del passato che si riflettono nel presente. Nulla sembra essere inedito, si riparte sempre da qualcosa accaduto tempo fa e i legami sono forse la spiegazione più logica e sensata di questa ipotesi.

Eppure in tutto questo c’è qualcosa di più importante. Qualcosa che deve essere risolto al più presto, il mistero delle scomparse, il perché della lettera da aprire non prima del 4 novembre alle 22.13.

La pioggia continua a scendere copiosamente e il mistero si risolve pian piano.

Se non rimane più nessuno da incolpare
per cui non importa l’oscurità
possiamo ancora trovare una via
perché niente dura per sempre
nemmeno la fredda pioggia di novembre

Se il passaggio nel tempo, nel futuro per Jonas, dovesse far luce sul resto dei misteri a cui abbiamo cercato una risposta sarà in quel momento che la pioggia cesserà e il tempo ricomincerà a scorrere al suo normale ritmo. In questa epoca ferma però non c’è possibilità di essere insieme. Bisogna rimanere soli per poter affrontare l’indefinito e capirlo fin nei più profondi misteri. Così come succede a chi scompare, così come accade allo stesso Jonas.

Non credi di aver bisogno di qualcuno?
Tutti hanno bisogno di qualcuno.

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