Brooklyn Nine-Nine è una comedy della Fox, creata da Dan Goor e Michael Schur in distribuzione dal 2013 e tuttora in corso.
Ambientato in un fittizio distretto di polizia, Brooklyn Nine-Nine s’è rivelata sin da subito una serie molto promettente, tanto che già alla fine della prima stagione han vinto due Emmy e due Golden Globe: due a Andy Samberg, uno ad Andre Braugher e uno allo show come Best Television Series – Musical or Comedy.
Andy Samberg è l’attore che interpreta il protagonista, Jacob “Jake” Peralta, personaggio che sin da subito si rivelerà estremamente immaturo e poco propenso a seguire le regole, il tutto proporzionale alla sua bravura nel svolgere il suo lavoro di detective. Andre Braugher interpreta invece la controparte di Jake, l’insolito, nuovo capitano del distretto 99 di Brooklyn, Raymond Holt, sempre posato e rispettoso delle regole. La sua faccia praticamente inespressiva lo rende difficilmente interpretabile, cosa con cui lo show gioca parecchio, in particolare all’inizio, quando il distretto ancora non sa come comportarsi sotto il nuovo comando.
Infatti Brooklyn Nine-Nine si apre con l’arrivo dell’enigmatico Capitano che, attraverso dei flashback, ci viene mostrato quanto sia diverso da colui che ha sostituito. Prima tutto era in mano dei detective della squadra che si gestivano per conto loro e, anche se piuttosto bravi, non avevano uno spirito di squadra molto accentuato. Holt sin dal primo giorno vuole cambiare le cose e rendere il suo distretto efficiente e riconosciuto. Così come prima cosa convoca il sergente Terence “Terry” Jeffords (Terry Alan Crews, ex giocatore di football, ora attore prevalentemente di film), un uomo veramente grosso e minaccioso ma che realtà, sotto lo spesso strato di muscoli, non tenta nemmeno di nasconde un’anima tenera.
Questo è il primo dei personaggi che si rivela distante dagli stereotipi dei poliziotti, ma non l’ultimo della serie. In particolare Terry si scoprirà essere molto legato alla famiglia e lo si vedrà prevalentemente in ufficio dal momento in cui teme il lavoro sul campo per paura di venir ferito o peggio, con la conseguenza di lasciare da sole le sue due bambine.
Holt quindi gli chiede di fare rapporto sulla squadra e abbiamo sin da subito una presentazione – una mossa astuta da parte dei registi – dei personaggi principali del distretto.
Hitchcock (Dirk Blocker) e Scully (Joel McKinnon Miller) sono la classica coppia di poliziotti pigri e sovrappeso, che amano mangiare alle scrivanie che hanno sistemato una attaccata all’altra e vengono presi come emblema di mediocrità, ma loro non se la prendono e ci fanno divertire con la loro inutilità professionale. Terry li giustifica dicendo che almeno fanno un buon caffè.
La Detective Rosa Diaz (Stephanie Beatriz, Sonia Delgado sorella di Gloria in Modern Family), è una dei quattro poliziotti principali della serie, è una tipa tosta, sempre vestita di scuro e con un’espressione arrabbiata. Le piace mettere via i cattivi, non ha pazienza né con le persone né con i computer. Minacciosa e tenebrosa, nel profondo è legata alla squadra e lo dimostra durante l’azione. E se tutto va a buon fine le piace festeggiare bevendo in silenzio.
Il Detective Charles Boyle (Joe Lo Truglio) cerca sin da subito di conquistare il cuore di Rosa, ma le possibilità sono molto scarse essendo lui un tipo molto goffo, sebbene intelligente ed organizzato.
Charles è anche raffinato ed ama l’alta cucina, i vecchi film e passare il tempo con il suo migliore amico e collega Jake. Il rapporto tra questi due è molto divertente, in stile “Bromance”, in quanto Boyle ha un cuore tenero e dimostra tutta il suo apprezzamento e fedeltà verso Jake ma questo deve sempre dimostrarsi uno tosto, oltre che un leader e spesso fa sentire Charles secondario.
Il detective Jake Peralta è, ricapitolando, un immaturo, efficiente, tosto poliziotto che ama le sfide e proprio per questo si trova sempre in competizione con la detective Amy Santiago (Melissa Fumero), una giovane donna che cresciuta tra sette fratelli è diventata molto competitiva e ha una sfida aperta con Jake per chi fa il numero maggiore di arresti.
Amy è una poliziotta precisa, ordinata, intuitiva che però è in cerca di un mentore e crede che Holt sia perfetto per aiutarla a crescere professionalmente in quanto lei punta a diventare capitano.
Il capitano Holt però per qualche motivo non è convinto di Amy perché questa, avendo difficoltà a decifrarlo, continua a far figuracce. Anche il detective Jake, ovviamente, non accetta subito il capitano, con tutte le sue regole che non vuole seguire, fino a che non capisce ciò che Holt ha dovuto passare in quanto poliziotto nero e omosessuale nel corso dei decenni, ed il motivo per cui è tanto importante per lui rendere il distretto il migliore di Brooklyn.
Ad assistere il capitano ci sarà costantemente Gina (Chelsea Peretti), una segretaria vanitosa e sarcastica, convinta che il suo spirito guida sia un lupo, amante della danza e sorprendentemente capace di capire le persone. Infatti se nel distretto hanno bisogno di consigli o gossip si rivolgono a lei, anche se questo lato empatico del personaggio è spesso nascosto dalla suo poco interesse in quello che la circonda, mentre gioca con il cellulare o si perde nei social invece che lavorare.
Il contrasto Holt-Jake e la rivalità Jake-Santiago sono gli spunti principali che tengono viva ogni puntata. Essendo però una procedural sit-com, Brooklyn Nine-Nine ha ogni settimana un caso o un problema nuovo da risolvere e perciò non risulta banale, ma anzi, spiritosa ed intelligente. Inoltre nel corso delle stagioni le dinamiche del distretto si evolveranno e impareremo a conoscere i personaggi sempre più nel profondo e cresceranno costantemente, cosa che in una comedy non è scontata.
Brooklyn Nine-Nine è una serie per chiunque, una divertente rivisitazione dei classici, cupi polizieschi, e di quelli assurdi o scontati. Qui il set e l’ambientazione del distretto ci ricorda di più serie come Parks and Recreation, con i suoi toni allegri e le sue disavventure di uno staff eterogeneo.