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Le 5 citazioni più iconiche di Cobra Kai

Prossimamente la serie tv Cobra Kai giungerà al suo termine con la sesta e ultima stagione. Salvata in extremis da Netflix, dopo una prima stagione su Youtube, la serie tv Cobra Kai riprende la storia cinematografica di Karate Kid degli anni ’80 che vedeva un giovanissimo Ralph Macchio nei panni di Daniel LaRusso, un ragazzino che impara l’arte del karate. Il suo acerrimo nemico è Johnny Lawrence, interpretato da William Zabka, il rappresentate della scuola di karate Cobra Kai.

Karate Kid 30 anni dopo è Cobra Kai

Nella serie tv Cobra Kai, Daniel e Johnny sono cresciuti ma la loro rivalità è ancora vivida. Vengono riaperti entrambi i dojo, uno dedito alla tecnica di difesa l’altro all’attacco. Colpisci, senza pietà. Il passato ritorna prepotente sul presente, riportando alla luce vecchi dispetti e disappunti, nemici e amici di una volta. La dedizione e la passione per lo sport orientale si incastrano ancora una volta con le vite personali e private di Johnny e Daniel, ora non più due ragazzini, ma adulti responsabili di un numeroso gruppo di ragazzi che hanno molta più forza di loro di combattere. L’unica regola che sembra essere sempre costante in entrambi i dojo è la difesa personale e della propria squadra, a costo di tutto e tutti.

cobra kai
Cobra Kai (640×360)

Dopo aver ritrovato i fan appassionati di Karate Kid e averne scoperti di nuovi, al momento la serie Cobra Kai conta solo 5 stagioni, ma stiamo aspettando l’arrivo della stagione finale. Per riscaldarci ripercorriamo la serie tv con 5 delle citazioni più iconiche che abbiamo trovato in Cobra Kai.

1) In Cobra Kai nessuno segue le regole

Cobra Kai (640×360)

Forse è quello che vi insegnano a scuola ma nel mondo reale non potete aspettarvi che la gente segua le regole.

Cobra Kai è una palestra di vita. Il dojo riportato in vita da Johnny Lawrence è una scuola di karate che segue il principio: colpisci per primo, colpisci più forte, senza pietà. Le uniche regole che Johnny conosce sono queste e sono le uniche che davvero segue. Il resto è tutto un attacco, un affronto personale che si prende la briga di risolvere autonomamente. E da sensei non perde tempo a spiegare ai suoi allievi la dura realtà. Che l’idea di Johnny sia una versione un po’ contorta della realtà non dobbiamo dirlo noi, nella serie tv saranno in molti a fargli notare che esistono delle regole e che la maggior parte delle persone le seguono. Resta però il fatto che l’insegnamento del sensei Lawrence non è del tutto sbagliato: può capitare che quando usciamo dai nostri luoghi sicuri ci ritroviamo in nuove situazioni, sbagliate e pericolose, e restare vigili senza mai dare nulla per scontato potrebbe davvero essere d’aiuto.

2) Bisogna essere forti dentro

Cobra Kai
Cobra Kai (640×360)

Se non siete forti dentro non potete esserlo all’esterno.

Johnny, incitando i suoi ragazzi ad attaccare sempre per primi e con quanta più forza possibile, dice questa frase, incitando i suoi giovani allievi ha trovare la forza che risiede dentro di loro. Anche questa frase può essere estrapolata dal contesto Cobra Kai per farne un mantra di vita, rivisitando il concetto di forza: non potremmo mai affrontare le difficoltà della vita se non disponiamo di una buona dose di forza interiore. Non solo parlando di forza fisica, quella a cui accennava Johnny, ma dobbiamo essere in grado di saper gestire le emozioni e le situazioni che ci avvolgono e ci travolgono. Restare fermi a piangere non risolverà nulla, è necessario, piuttosto, raccogliere le lacrime e affrontare i problemi. Magari però seguendo la linea diplomatica del Miyagi-do.

3) Il karate di Cobra Kai è ancora quello di Karate Kid

Cobra Kai (640×360)

Il karate non è solo pugni e calci. È più che altro questione di equilibrio.

Chi aveva già visto i film di Karate Kid lo sa bene: per fare karate è necessario avere equilibrio. Altrimenti quel calcio del falco di Daniel non l’avremmo mai visto e non ci sarebbe stata la sua incredibile vittoria contro Johnny. Il sensei LaRusso, ora che è adulto, predica ancora un karate di difesa, di ragionamento e tecnica. Vede il karate come una tecnica risolutiva per concentrare i pensieri, volendo anche una tecnica di meditazione. In effetti il Miyagi-do già dalla prima lezione evita di insegnare calci e pugni, ma costringe i nuovi adepti a lavare le auto del sensei: la vita è tutto un dai la cera, togli la cera. Il dojo Miyagi-do è molto diverso da quello dove si insegna il karate violento e d’attacco; la differenza essenziale sta nell’approccio che i due dojo hanno nei confronti del tatami in cui si scontrano. Quel tatami però non sarà sempre un tappeto morbido, un giorno potrebbe essere una classe di scuola, un altro un tavolo di dibattito in ufficio, sta ai ragazzi scegliere se voler stare dalla parte della difesa o dell’attacco, ricordando che l’una non può esistere senza l’altra.

4) Il paradiso non esiste per i migliori

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Cobra Kai (640×360)

Tutti i migliori vanno all’inferno.

E con questa Johnny Lawrence la dice lunga su chi siano i migliori. La frase è proprio una dimostrazione del pensiero – iniziale – che il nuovo sensei ha nei confronti delle altre persone: cresciuto con una madre assente, l’unica figura paterna che aveva da ragazzino era il suo violento sensei che non aveva un briciolo di pietà. Johnny è cresciuto da duro, circondato da gente ancora più dura di lui che idolatrava e ambiva a raggiungere. Il migliore per lui era il sensei Kreese, un uomo violento e senza scrupoli, che metteva sul campo ragazzini pieni di rabbia e rancore da sfogare.
La citazione però dimostra anche che Johnny è ben consapevole del fatto che i suoi idoli non brillino di virtù e che probabilmente sono i migliori solo ai suoi tristi occhi che, anche da adulto, continuano a cercare una figura di riferimento a cui ispirarsi.

5) Sbagliare è la cosa giusta da fare

Cobra Kai (640×360)

Tutti possiamo sbagliare, ma è ciò che facciamo dopo che conta.

La nostra classifica delle cinque citazioni più iconiche di Cobra Kai si conclude con una battuta di Amanda, la moglie di Daniel LaRusso. Un personaggio nuovo nell’universo di Karate Kid, introdotto proprio nella serie tv, che da subito si dimostra un punto fermo nella relazione e nella vita di Daniel. Amanda è spesso la voce della coscienza, interpretando così il ruolo del grillo parlante cercando di dissuadere il marito dal tornare in guerra contro Lawrence. Guerra che la coinvolge in più occasioni, sia dal punto di vista emotivo che personale: ricordiamo la volta in cui i ragazzi si sono scontrati in casa, distruggendo tutto quello che gli capitava davanti. Eppure nonostante tutto Amanda c’è sempre ed è la maggiore figura di supporto nella serie tv, trovando sempre le parole giuste da utilizzare per confrontarsi con due adulti che ancora devono perdonarsi gli errori commessi in adolescenza.

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