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Perchè il reboot di Buffy non ha alcun senso

Abbiamo pregato perché lasciassero in pace Buffy l’ammazzavampiri. Abbiamo sperato e temuto che potessero dar vita a un revival, a un film o a un reboot. Alla fine però si sa: i desideri dei Serie Tv addicted raramente vengono esauditi.

Il reboot di Buffy l’ammazzavampiri ci sarà.

Mi vengono i brividi soltanto a scrivere questa frase, ma purtroppo è la verità. Soltanto un anno fa la maggior parte del cast aveva dichiarato di non voler prendere parte a una nuova versione della serie. Inoltre Clare Kramer (Glory) aveva esplicitamente detto che con molta probabilità neanche gli spettatori lo avrebbero voluto.

Lo stesso Joss Whedon aveva dichiarato, facendoci tirare un sospiro di sollievo, di non essere interessato a comparire in un eventuale ritorno della tanto amata Serie Tv. Soltanto qualche giorno fa, però, pare che il regista abbia annunciato di aver cambiato idea. Il reboot di Buffy l’ammazzavampiri ci sarà, e vedrà proprio lui come produttore esecutivo.

Sappiamo ancora relativamente poco su questa nuova versione di Buffy: la protagonista Cacciatrice sarà afroamericana e la serie si concentrerà molto più approfonditamente sulle diversità, esplorando questioni attuali ma utilizzando delle metafore soprannaturali.

Ora, capisco bene che le Serie Tv, soprattutto negli ultimi anni, inseguano affannosamente il politically correct, ma era davvero necessario in questo caso?

Buffy ha affrontato magnificamente il tema delle diversità già nella serie madre. Joss Whedon è stato uno dei primi produttori ad avere il coraggio di parlare apertamente dell’amore omosessuale, senza considerarlo diverso o addirittura inappropriato. Basti pensare che Willow e Tara sono ancora oggi una delle coppie seriali più amate di sempre!

buffy

Per non parlare poi di altri tipi di diversità che Joss Whedon ci ha mostrato utilizzando proprio delle metafore soprannaturali.

Il disagio di Dawn, adolescente che scopre di non essere biologicamente figlia di sua madre, non è forse lo stesso che proverebbe un ragazzino adottato nello scoprire la sua reale situazione?

La sofferenza di Oz che non riesce a controllare il lupo che è in sé, non vi ricorda tremendamente alcune patologie che portano gli uomini a compiere gesti che non penserebbero neanche lontanamente?

Ma l’esempio più evidente è nel personaggio di Willow. Willow Rosenberg ci ha dimostrato che, seppur con molto lavoro e molta sofferenza, è possibile liberarsi dalle proprie dipendenze. La strega dai capelli rossi è scivolata in un profondo abisso ma è riuscita a risalire in superficie riprendendo in mano la propria vita, anche quando pensava che nulla avrebbe più avuto senso dopo la morte della persona che amava.

Buffy l’ammazzavampiri ci ha dimostrato che una ragazzina mingherlina e apparentemente indifesa non ha bisogno di un uomo che la protegga, perché può cavarsela egregiamente anche da sola.

Un reboot che si focalizzi sulle diversità? No, non ne abbiamo bisogno. Buffy l’ammazzavampiri lo ha già fatto nel 1997, quando ancora parlare di omosessualità, diversità e girl power era tutt’altro che scontato.

Caro Joss, speriamo davvero che non deluderai le aspettative dei tuoi innumerevoli fan e che riuscirai, ancora una volta, a dar vita a un capolavoro nonostante il nostro (giustificatissimo) scetticismo generale.

C’è soltanto da incrociare le dita e sperare!

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