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In una serie che ha fatto della lotta tra Bene e Male il suo campo di battaglia preferito, Buffy l’ammazzavampiri non si è mai accontentata di mostrare semplici creature da combattere. I mostri dell’universo creato da Joss Whedon sono spesso il riflesso delle nostre paure quotidiane, delle ansie che ci accompagnano durante l’adolescenza e oltre. Dietro ogni vampiro, demone o creatura misteriosa si nasconde un trauma, una ferita aperta, un’esperienza universale mascherata da horror soprannaturale.
In questo articolo analizziamo alcuni degli antagonisti più inquietanti della serie, non tanto per la loro pericolosità fisica, ma per il modo in cui incarnano conflitti interiori e drammi personali. C’è chi rappresenta l’alienazione del lavoro precario, chi la paura del nuovo partner di un genitore, chi la sensazione di non essere ascoltati o creduti (la puoi vedere qui).
Ecco dunque 10 antagonisti di Buffy che ci hanno traumatizzato
1) Kathy Newman – Living Conditions in Buffy L’Ammazzavampiri (4×02)

Avere una coinquilina all’università è già di per sé una sfida, ma quando si tratta di Kathy Newman, la situazione diventa un incubo a occhi aperti. Tutti abbiamo avuto almeno una persona così nella vita: precisina, appiccicosa, ossessionata dalla propria routine e con l’inquietante tendenza a catalogare ogni singolo dettaglio dell’esistenza altrui. E mentre Buffy cerca di abituarsi alla nuova vita da studentessa universitaria, Kathy sembra volerle rendere ogni giorno più difficile.
Dal furto dei vestiti al conteggio maniacale delle barrette proteiche nel frigorifero, c’è qualcosa che proprio non quadra. Ma il bello arriva quando la nostra Cacciatrice capisce che l’ansia che prova non è solo da coinquilinaggio forzato: Kathy non è nemmeno umana. È un demone che cerca di rubarle l’anima per restare sulla Terra e sfuggire ai suoi simili. Tra sogni inquietanti, litigi surreali e battaglie a suon di artigli e zaini, questo episodio resta nella memoria di ogni fan per il modo in cui trasforma le classiche ansie da convivenza in vero e proprio horror psicologico. Il bello? Fino all’ultimo non capisci se Buffy sta esagerando o se davvero Kathy nasconde un lato oscuro. E quando la verità viene a galla, non puoi fare a meno di pensare a tutte le Kathy che hai incontrato nella tua vita, sperando di non aver mai diviso davvero la stanza con un demone assetato d’anime.
2) Ted – Ted (2×11)

All’inizio sembra solo la classica storia della figlia sospettosa: Buffy conosce Ted, il nuovo fidanzato della madre, e qualcosa in lui la fa rabbrividire. Troppo perfetto, troppo controllato, troppo sorridente. Il tipo che cucina biscotti fatti in casa, gioca a minigolf e ti corregge le buone maniere a tavola. Insomma, un incubo. E mentre tutti intorno a lei – inclusa la stessa Joyce – sembrano cadere sotto l’incantesimo di Ted, Buffy non riesce a ignorare quella vocina interiore che le dice: c’è qualcosa che non va. E infatti non sbaglia (per restare in tema, qui trovi tutti i villain di Lost a confronto).
Ted non è un uomo, ma un robot programmato per ripetere in eterno un copione di marito ideale, reazione violenta inclusa se qualcuno prova a cambiare le regole. È un episodio che mette addosso un disagio profondo, perché riesce a toccare corde molto reali: il timore di vedere la propria madre invischiata in una relazione tossica, il senso di impotenza, e la paura che nessuno ti creda. Ted rappresenta quel tipo di mostro che non ha bisogno di zanne o artigli per spaventare: basta il modo in cui si impone, si insinua, si prende lo spazio e lo rende suo. E anche quando viene smascherato per quello che è – una macchina fuori controllo – resta addosso la sensazione che il vero orrore sia stato credere, anche solo per un attimo, che tutto fosse normale.