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Tutti i riferimenti di Boris a film e Serie Tv

Sono passati nove anni da quando è andato in onda l’ultimo episodio di Boris, eppure ci manca terribilmente. La serie nata dalla scommessa di Luca Manzi e Carlo Mazzotta è riuscita con appena tre stagioni a diventare un vero e proprio prodotto televisivo di culto e a far innamorare una fanbase molto numerosa. Il segreto dell’unicità di Boris risiede in un’ottima sceneggiatura e in un cast corale pieno di personaggi unici e squisitamente divertenti. Il grande merito della serie però è stato quello di aver preso in giro bonariamente e mai con alcun eccesso di livore il panorama televisivo italiano e i suoi tremendi cliché.

Boris ha descritto bene il mondo delle fiction italiane con i suoi problemi, gli attori mediocri e con la sua fotografia che non che non deve mai essere migliore di quella degli spot pubblicitari. Ma ha anche denunciato le raccomandazioni e i patti con la rete a cui un povero regista deve scendere per poter lavorare, sacrificando la qualità sull’altare del guadagno. Ma volendo essere una serie poco italiana, gli autori hanno deciso anche di inserirvi diversi riferimenti a serie e film d’oltreoceano che stridono con l’italianità de Gli occhi del cuore.

Boris

Sono tantissimi i riferimenti alle serie tv più amate che abbiamo notato nelle tre stagioni di Boris!

Iniziamo dal primo episodio: forse non ci avete mai fatto caso ma il titolo della prima puntata (Il mio primo giorno) è identico a quello del pilot di un’amatissima dramedy statunitense, Scrubs. La scelta è davvero azzeccata dato che sia J.D. che Alessandro vivono un inizio piuttosto traumatico nel loro ambiente lavorativo. Ma questo non è l’unico omaggio fatto a una grande serie americana! Sapete che la scena iniziale del primo episodio della seconda stagione di Boris (La mia Africa) ricalca l’inizio di Lost? La ripresa ravvicinata dell’occhio del povero Alessandro che riprende i sensi dopo aver preso una scossa, ci ricorda infatti il traumatico risveglio di Jack Shephard.

Boris Lost

La seconda stagione è piena di riferimenti a fortunati show d’oltreoceano e infatti nella dodicesima puntata abbiamo un’altra interessante citazione.

Viene utilizzato infatti un particolare tipo di inquadratura chiamato split screen che veniva usato anche in 24. Praticamente: per mostrare il fatto che gli eventi si stanno svolgendo contemporaneamente in luoghi diversi, lo schermo è suddiviso in piccoli riquadri e al centro viene mostrata l’ora in formato digitale. E poteva mancare una citazione a I segreti di Twin Peaks? Ovviamente no. Durante i titoli di coda dell’ultimo episodio della seconda stagione si sente una voce fuori campo ripetere uno degli interrogativi che più ha ossessionato i fan: chi ha ucciso Laura Palmer? Inoltre i titoli di molte puntate onorano dei capolavori della filmografia mondiale: i primi due episodi della seconda stagione (La Mia Africa) richiamano la celebre pellicola di Pollack del 1985.

boris

Nella prima stagione poi il titolo della tredicesima puntata è Stanis non deve morire, un chiaro riferimento al celebre film Misery non deve morire. E come non citare i due episodi della serie intitolati Ritorno al futuro come il film cult degli anni ’80? Il cielo sopra Stanis è anche un omaggio a Wim Wenders e al suo Il cielo sopra Berlino. Inoltre il regista viene citato più volte. Stanis infatti in questo episodio annuncia che Wenders sta per visitare il set de Gli occhi del cuore per vederlo lavorare. Alla fine l’uomo non si presenta e il divo della fiction gli esprime tutto il suo disappunto in un messaggio scritto in un inglese a dir poco maccheronico.

stanis

Ma la fuoriserie italiana ha citato spesso anche i registi più importanti della cinematografia mondiale!

René Ferretti deve girare fiction di basso livello per vivere, ma è un uomo che ha studiato tanto e che ha imparato da grandi maestri. Per questo nella serie cita Roberto Benigni, Bertolucci e quando deve girare una scena di nudo, per evitare che Corinna si imbarazzi, decide di riprendere una tecnica di Lars von Trier e di costringere tutte le persone presenti sul set a spogliarsi. Ma è entrato nella storia anche il giudizio di Stanis sul grande Stanley Kubrick, reputato dal personaggio di Boris un incapace.

Io considero Kubrick un incapace! Lo considero il classico esempio di instabilità artistica, abbia pazienza! È uno che affrontava un genere, falliva e passava a un altro genere. Come lo vogliamo chiamare? Eh? Poi anni e anni da un film a un altro. Anni e anni di che cosa, eh? Di profondo imbarazzo per il film precedente, abbia pazienza!

E a proposito di registi è entrato nella storia della tv il cameo di Paolo Sorrentino in un divertente episodio della terza stagione di Boris. Il regista si reca sul set di Medical Dimension per convincere Fabiana ad accettare di recitare nel suo film e viene scambiato dalla troupe per Matteo Garrone.

Ci sono stati anche diversi riferimenti a famose pellicole di Lynch nella terza stagione: nel sesto episodio, Martellone indossa la stessa giacca del protagonista di Cuore selvaggio, mentre nel dodicesimo episodio c’è un omaggio a Mulholland Drive. Bisogna ricordare anche il riferimento alla saga cult Guerre Stellari nell’ultimo episodio della seconda stagione in cui Sandroni e Tarzanetto compaiono alle spalle di René e gli dicono di usare la forza, citando una scena de Il ritorno dello Jedi. Infine l’arrivo sul set di Corinna nell’episodio La Mia Africa è una citazione di Titanic: l’attrice arriva su un’auto d’epoca e con un grande cappello con un fiocco, omaggiando l’arrivo di Rose a Southampton nel film di Cameron.

laura chiatti

Avevate notato tutte queste citazioni a film e serie cult in Boris? Mi sembra una buona ragione per fare un bel rewatch e scovarne altre, se ce ne sono sfuggiti!

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