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6 personaggi delle Serie Tv che ci trasmettono una tristezza abissale  

Come una bambola della matrioska che ha senso solo in relazione alle altre, così la vita ha senso solo in relazione ai sentimenti che la compongono. La tristezza è uno di questi e si presenta nel nostro cammino innumerevoli volte per ricordarci che le difficoltà arrivano di pari passo con le gioie, di pari passo con la luce. Le serie tv, il più delle volte, sono uno specchio in cui è riflessa la realtà con tutte le sue sfaccettature, con tutte le sue caratteristiche bilaterali. Per questo motivo non è difficile incontrare nelle serie tv personaggi con un alone di tristezza abissale quanto il numero delle nuvole in cielo, con i quali ci immedesimiamo e impariamo ad affrontare i momenti più bui. 

BoJack Horseman è l’emblema della tristezza

Alcuni personaggi delle serie tv, come BoJack Horseman ad esempio, hanno fatto della tristezza un mantra da seguire per restare a galla in un mare pieno di onde alla deriva. In questo tipo di storie la tristezza diviene il perno che spinge i personaggi a differenziarsi dagli altri, e con questi personaggi empatizziamo di più rispetto al resto. A rendere la natura di BoJack Horseman molto interessante è proprio il tormento che si porta a spasso in ogni passo dalla vita, quell’aura di decadente che rende tutto più elegante, più poetico. Ma BoJack Horseman non è l’unico personaggio delle serie tv che ci trasmette una tristezza fuori dall’ ordinario.

Oggi vi presentiamo i 6 personaggi delle serie tv che ci trasmettono una tristezza abissale: 

BoJack Horseman

Bojack Horseman
Bojack(640×360)

Spesso l’animazione nasconde un velo di tristezza e i temi importanti, trattati con scrupolosità, vengono a galla come se fossimo dinanzi alla realtà. BoJack Horseman parla di depressione e sociopatia fregandosene della patina colorata che avvolge i cartoni, portando in scena una narrazione in cui l’introspezione dei protagonisti è più importante dell’azione. Come se fossimo dinanzi all’artista emarginato dalla società in epoca post romantica, BoJack Horseman dipinge il ritratto di un personaggio abbandonato dalla sua stessa ombra. BoJack annega nelle responsabilità della vita e rifiuta la vena lasciva dei sentimenti più puri come amore e amicizia, arrecando solo dispiaceri a chiunque provi a instaurare un rapporto profondo con lui. BoJack Horseman è allergico alla pienezza dell’allegria e mangia tristezza come fosse il cioccolatino più buono del mondo, ma noi lo amiamo proprio per questa sua indole meravigliosamente cupa. 

Olive – Olive Kitteridge

Bojack Horseman
Olive(640×360)

Olive è una donna soffocata dal sarcasmo e dal cinismo, inoltre imprime alle cose una forma che sia il riflesso della sua mordacità. È caustica e forte come un uragano che sta per spazzare via i tetti delle case ma presto deve fare i conti con una della malattie più atroci del mondo: la depressione. Olive non molla e come un pugile vicino al KO continua a sferrare colpi con la consapevolezza che prima o poi ci sia la fine dell’incontro. La sua storia e il coraggio contro il burrascoso vortice che rende inermi ha smosso i nostri animi e la nostra sensibilità come poche serie hanno saputo fare. La morale della storia fa breccia nel nostro cuore: l’accettazione va di pari passo con l’intelligenza, accettare quello che siamo senza illusioni ci porterà a sconfiggere i nostri demoni. La serie è il manifesto delle debolezze interiori con cui siamo chiamati a interagire, il richiamo al senso di abbandono e solitudine con cui dobbiamo combattere. Si vince quando il nostro mondo assapora la quiete interiore.

Jonas – Dark

Bojack Horseman
Jonas(640×360)

Jonas è scalfito da un percorso predestinato: in Dark è tutto già scritto, anche le vite dei protagonisti. Il suo amore per Martha è tagliato in due da un mondo in cui non c’è spazio per i sentimenti perché Martha è la stessa Eva con cui Jonas(Adam) dovrà combattere in futuro. Jonas viaggia attraverso età e epoche diverse per imprimere un senso al corso del tempo, ma il suo girovagare lo farà sembrare soltanto una marionetta nelle mani di un burattinaio scaltro e crudele: il destino. In Dark, Jonas e i suoi compagni, sembrano essere ingabbiati nell’eterno ritorno, dove non ci sono vie di fughe o cambi di programmi, dove ogni anelito di presente sembra già passato. Avremmo voluto aiutarlo come si fa con un amico in difficoltà, ma di lui ci è rimasto solo un senso si tristezza assoluta. 

Elliot Alderson – Mr. Robot

Mr.Robot(640×360)

Elliot Alderson è la fuga di fronte alla paura, il senso di impotenza nei panni dell’ansia e la costante indecisione quando si parla di scelte. La sua vita è posta al punto zero, dove le possibilità si fanno meno fitte, i giorni pieni di terrore e panico. I suoi momenti sono scanditi dal peso dell’esistenza, dall’insostenibile pensiero di non farcela, mai. Il viaggio nella sua mente è stato come salire su una montagna russa: pieno di emozioni contrastanti. Il suo turbamento ha colpito chiunque, perché la sua storia è quella di qualsiasi persona che non è in grado di approcciarsi al mondo in maniera canonica. Rinchiuso nella bolla di un mondo confezionato ad hoc, per lui la realtà di sfalda e diventa meno apprezzabile, meno appetibile. Inconscio e subconscio che si scontano a vicenda: è questa la vita del protagonista di Mr. Robot, Elliot Alderson. 

Hannah Baker – Tredici

Bojack Horseman
tredici(640X360)

Quando in una serie tv si parla di adolescenza divento più vulnerabile, forse perché i temi affrontati possono in qualche modo toccare in modo tangibile la mia quotidianità. In Tredici il percorso di Hannah è telecomandato da una cassetta che ci porta passo dopo passo verso una conclusione tragica: la scomparsa della protagonista. Le registrazioni intonano i motivi per cui Hannah ha scelto di suicidarsi, il percorso di una ragazza stroncata da una realtà claustrofobica. Il bullismo diviene il pretesto per analizzare a fondo la realtà moderna, un mondo in cui i deboli sono messi da parte come cani randagi, come prede da azzannare. Lungo il destino della protagonista ci sentiamo protagonisti e inermi, pronti a leccare le ferite che ha subito la giovane Hannah. 

Un altro protagonista che, come BoJack Horseman, ci mette una tristezza assurda: Tony – After Life

After life(640×360)

In After Life l’elaborazione del lutto è il tema cardine da cui partire per approfondire la solitudine di Tony. Quest’ultimo vive il lutto di suo moglie come se la sua esistenza non avesse più senso, più nessuna ragione per andare avanti. Il protagonista è divorato da una rabbia cieca che fa a pugno con una malinconia divoratorice di felicità. Tony deve aggrapparsi a qualcosa per non finire ai margini della società e trova una mano, paradossalmente, proprio nel dolore. La tristezza gli permette di arginare in qualche modo la rabbia, di contemplare la morte della moglie nella solitudine di una perdita così atroce. Tony avrebbe meritato un destino migliore, ne siamo più che certi.