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BoJack Horseman 6×11 – Fase uno: negazione

Era da un po’ che non li vedevamo tutti assieme: BoJack Horseman, Princess Carolyn, Todd e Diane. Tutti e quattro nella stessa stanza, sì, ma con assolutamente niente da dirsi.

Un tempo avremmo assistito a un quadretto divertente dove ognuno dei protagonisti si sarebbe distinto sullo schermo raccontando le proprie disavventure: Todd ci avrebbe intrattenuto con qualche suo strambo progetto imprenditoriale, Diane (l’eterna indecisa) avrebbe discusso a cuore aperto di qualche tematica a lei cara, BoJack si sarebbe lamentato delle ingiustizie che lo vedevano vittima, mentre Princess Carolyn si sarebbe affrettata nel trovare una soluzione intelligente per ognuno di loro.

Quello che però ci si para davanti agli occhi questa volta è uno spettacolo oltremodo diverso da quel quadretto gioviale che avremmo visto qualche stagione fa. Ciò che regna adesso è l’indifferenza, e quella che già si presenta come una situazione imbarazzante esplode una volta per tutte nel momento in cui BoJack si riprende dal suo svenimento rivelando a quel disomogeneo gruppo di vecchi amici il motivo di quel malore.

‘L’hanno saputo! Non è vero. No! È impossibile, non ho fatto niente!’ farfuglia in preda al panico BoJack Horseman. Ciò che ha sempre temuto sta finalmente per venire a galla: i mostri del passato non ci sono mai sembrati più vividi di adesso.

BoJack, dicci tutte le cose peggiori che tu abbia mai fatto.

Sarà una lunga serata.

Cattiverie del Professor Horseman‘ recita perentoria la lavagna che prima BoJack, poi Todd e Diane completano asserendo tutte le gesta deprecabili del loro amico. Una lista lunghissima fatta di malignità e trascuratezza per le colpe che gli vengono imputate da questi ultimi. Colpe alle quali BoJack non ha mai prestato molta attenzione, tanto da non ritenerle neanche tali, e di cui francamente non si è mai interessato.

Mai davvero lucido in tutti questi anni, l’ex divo della televisione si è reso conto dei suoi errori solo dopo essercisi scontrato brutalmente. Di tutte quelle scuse taciute, l’indifferenza mostrata per i traumi altrui non fa che colpire ancora più profondamente l’animo di chi in questi anni l’ha sempre circondato senza aver mai ricevuto il riconoscimento e l’attenzione che avrebbe meritato e che – troppo offuscato dal BoJack show – non è mai riuscito a far valere.

Troppo preso da se stesso, BoJack Horseman dà il peggio di sé dimostrandosi egoista anche quando cerca di architettare un modo per sfuggire nuovamente alle sue responsabilità. ‘Non ho fatto niente’ continua a ripetere quasi come a cercare di convincersene.

La sobrietà da poco conquistata e la nuova carriera intrapresa nei panni di professore sono per BoJack due scuse abbastanza accettabili per fingere che nulla sia mai accaduto e che il suo passato fatto di nefandezze e negligenze non sia più di sua competenza.

‘Tu sei cambiato?’ incalza Todd seccato dalla fiera dell’egocentrismo a cui sta assistendo come parte lesa, ‘Sì, ovviamente’ risponde BoJack con tono alterato. Per il cavallo è ovvio il suo cambiamento, è lampante, ed è irritato dal fatto che nessuno se ne sorprenda e gli riconosca dei meriti.

‘Perché a me comunque sembri sempre il vecchio BoJack‘ gli rinfaccia Todd ferito e amareggiato a tal punto da aver smesso di interessarsi già da tempo all’esistenza di quello che una volta chiamava ‘migliore amico’.

Anche di fronte all’evidenza BoJack Horseman scappa cercando di incolpare altri delle sue colpe, non riuscendo a prendere coscienza e assumersi le sue responsabilità. Lui è cambiato, questo è vero, ma non ci saranno grandi feste in suo onore per premiarlo di aver semplicemente fatto – per una volta – la cosa giusta.

Bojack Horseman

È questo il tempo per fare grandi cose, per dire la verità e dare valore a chi ha ferito. Non sarà nascondendo la polvere sotto a un tappeto o incolpando i propri genitori per le azioni deprecabili commesse in età adulta che le cose potranno mai cambiare.

Sarah Lynn, l’articolo è su di te e Sarah Lynn.

La verità esce fuori, e con l’impeto di uno tsunami travolge sia Princess Carolyn che Diane. Nel fulcro della narrazione, BoJack si concede al suo pubblico, ai suoi studenti di recitazione che lo acclamano senza sosta da ore, e quel piccolo sipario che si staglia di fronte al nostro sguardo ci rivela ciò che BoJack avrebbe potuto essere, ciò che sarebbe potuto diventare.

Sorrisi fugaci e compassionevoli sono quelli che le due donne si scambiano alla vista di quel piccolo attimo fuori dal tempo al quale assistono con una drammatica consapevolezza.

‘Questa doveva essere una festa’ sospira BoJack in un ennesimo momento di ormai esasperata autocommiserazione. Egoista e disperato continua a perpetrare la sua versione dei fatti credendosi vittima di quel sistema malsano che si è creato da solo.

Bojack Horseman

Princess Carolyn parte all’attacco analizzando la questione come solo un’agente preparata come lei potrebbe fare. Sta escogitando una strategia di comunicazione ben calibrata alla quale BoJack cerca di aggrapparsi per salvarsi. Diane però, come già è accaduto in altre occasioni, è la voce della coscienza e ammonisce i due cercando di ridimensionare lo spirito di sopravvivenza dell’amico, votandolo alla verità come unica vera salvezza spirituale.

Penso che dovresti fare la cosa più difficile e provare ad essere sincero, su tutto. All’inizio sarà dura ma almeno non passerai il resto della tua vita in attesa che la situazione precipiti.

L’indole però è difficile da estirpare e i buoni propositi si trasformano in un’ammissione del falso in diretta telefonica con la giornalista Paige Sinclair.

Scandendo una manciata di ‘No’ nel giro di pochi secondi, BoJack nega che la droga assunta da Sarah Lynn sia stata sua, nega di averla frequentata e di essersi drogato con lei nelle settimane precedenti la sua scomparsa, e infine nega di aver assistito alla sua morte.

Troppe volte Diane è stata delusa e troppo è adesso ciò che la vita le ha messo in gioco: un libro e la possibilità di riscattarsi una volta per tutte. La nave di BoJack Horseman sta lentamente affondando e Diane questa volta decide di allontanarsi al largo con la scialuppa.

BoJack Horseman: Ma a prescindere da quanti inizi abbia vissuto la fine è la stessa: tutto va in pezzi e io resto solo.

Princess Carolyn: Io però sono ancora qui.

Uno a uno, in questa fase di drammatica agnizione a rimanere in quella stanza vi è solo Princess Carolyn: vittima di un amore lungo 25 anni che non ha futuro, un’idealizzazione che si è trasformata in affezione.

Come ammetterà, BoJack è il grande amore della sua vita al quale si è promessa nella buona e nella cattiva sorte con profitti e perdite.

Probabilmente il personaggio che più di tutti brama un lieto fine per il tremendo protagonista. Nonostante tutto il male arrecatole, per Princess Carolyn il desiderio di salvare il suo amico, ancora una volta, è più forte di qualsiasi altra cosa.

In un moto di superficiale consapevolezza BoJack ammetterà anche di voler dire tutta la verità sul Sarah Lynn Gate, ma troppe volte ci siamo trovati spettatori di situazioni simili per poterci credere ancora senza neanche un briciolo di malizia. Momenti analoghi di maggiore o egual dolore hanno costellato la vita del nostro antieroe e non sempre gli esiti sono stati quelli sperati.

Questa volta tutti i nodi sono venuti al pettine e non c’è nessuna fuga verso L.A. che possa salvarlo.

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