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In Cina i cittadini avranno un punteggio social come in Black Mirror

La realtà che supera la fantasia: una frase apparentemente banale, ma che reca in sé tutto il meraviglioso e il tremendo che siamo – appunto – capaci di immaginare. E Black Mirror del tremendo ne sa qualcosa

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Nosedive (Caduta libera) è il primo episodio della terza stagione di Black Mirror, la serie antologica ambientata in un futuro distopico in cui vari aspetti della tecnologia portano l’umanità svolte angoscianti.

Lacie Pound vive in un  mondo che fa venire la pelle d’oca solo a guardarlo. Infatti, in quel regno di gente sorridente, dai vestiti color pastello, ognuno può votare la popolarità altrui grazie al proprio cellulare. Praticamente l’estremizzazione dei like di Facebook: non si esprime un giudizio su un post o una fotografia, bensì sulla persona stessa. La scala va da zero a cinque stelle. La questione è già piuttosto raccapricciante di per sè, ma c’è dell’altro. Il tuo punteggio incide anche sugli aspetti della vita che prescindono dall’ ego. Lacie, ad esempio, ha un punteggio di 4.2, ma scopre che per poter acquistare la casa che desidera, il punteggio deve essere almeno di 4.5. Proprio per questo motivo, la giovane cerca di aumentare le sue stelle mostrandosi stucchevolmente gentile, piacevole, bella con le persone più popolari. Questo è solo l’inizio della trama, ma contiene già tutto quello che ci serve sapere. L’espediente della casa nuova permette il verificarsi di una serie di peripezie che causano sempre di più l’abbassamento del voto di Lacie.

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I futuri ipotizzati da Black Mirror non sono mai troppo distanti, temporalmente, dal nostro presente. Questo acuisce l’angoscia che ci suscita la visione della Serie Tv. Alla fine di ogni puntata, infatti, ci rendiamo conto che non è propriamente fantascienza quella a cui abbiamo appena assistito, ma solo il passo successivo a un processo evolutivo che è già in atto. È comunque impossibile non rimanere sgomenti quanto ci rendiamo conto che alcune di queste derive stanno realmente per verificarsi.

Pare proprio che quanto narrato in Nosedive  non sia molto distante da ciò che accadrà in Cina nel 2020. Si tratta del Social Credit System. Il piano per la costruzione di tale sistema era già stato rilasciato dal Consiglio di Stato cinese nel 2014. Sembra che lo scopo sia quello di arrivare a  “una cultura della sincerità” e quale modo migliore se non quello di valutare l’affidabilità di 1,3 miliardi di cittadini mediante alcuni criteri “oggettivi”?

Alcuni grandi privati hanno collaborato con il governo cinese per creare l’algoritmo segreto che sta alla base del sistema. I protagonisti sono: la piattaforma di pagamento online AliPay, che permette di pagare anche cinema, taxi, ristorantiSesame Credit,  sotto la gestione di Ant Financial Services (AFSG), affiliata di Alibaba, che si occupa di prodotti assicurativi e prestiti; China Rapid Finance, partner della società per azioni di investimento Tencent Holdings, nonché sviluppatore dell’app di messaggistica WeChat, che conta 850 milioni di utenti. 

Testate come Wired e Internazionale riportano anche i fattori sui quali pare si basi il punteggio. Questi ultimi vanno a toccare diversi aspetti della vita del cittadino, dalla storia del credito (è puntuale nei pagamenti?), al comportamento, alle caratteristiche più personali.

Chi acquista spesso i pannolini sarebbe considerato un genitore, il che, probabilmente, lo rende una persona responsabile.

Dichiara Li Yingyun, direttore per la Tecnologia di Sesame.

La situazione si fa ancora più sconcertante dal momento che Sesame ha acquistato Baihe, il più importante sito di incontri cinese. Inoltre, verranno letti e considerati persino i commenti sui  social network (meglio non scrivere niente contro il governo, ad esempio).

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Per ora l’adesione è volontaria e fomentata dalle promesse di ricompense, premi, agevolazioni a chi si dimostrerà affidabile, ma nel 2020 sarà resa obbligatoria. Sembra che ci saranno persino delle sanzioni per chi ottiene punteggi bassi: rallentamento della connessione internet, accesso limitato a locali e ristoranti ecc. Lo scenario che si può aprire fa paura persino pensarlo, in modo particolare in relazione al cambiamento del comportamento sociale.

Quello che balza immediatamente all’occhio dello spettatore di Nosedive è la falsità del mondo rappresentato, la caramellata ipocrisia dei sorrisi, di rapporti che servono solo ad aumentare o mantenere il numero di stelline che compare a chi ci guarda, la prigione della finta popolarità.

Davvero l’affidabilità di un essere umano si può esprimere con un punteggio? Davvero tutto si riduce a questo?

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